TEATRO SAN GIOVANNI BOSCO
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)
Gioachino Rossini
LA CENERENTOLA
ossia LA BONTÀ IN TRIONFO
Melodramma giocoso in due atti.
Personaggi ed interpreti
Don Ramiro LIVIO SCARPELLINI (nella foto)
Dandini CARLO MORINI
Don Magnifico MICHELE GOVI
Clorinda MIRELLA DI VITA
Tisbe ELENA SERRA
Angelina (Cenerentola) JULIJA SAMSONOVA-KHAYET
Alidoro GIOVANNI GUERINI
Coro Opera Ensemble
maestro del coro UBALDO COMPOSTA
concertatore al pianoforte DAMIANO MARIA CARISSONI
regia VALERIO LOPANE
costumi Casa d’Arte Settima Diminuita scene ELISA GANDELLI
capo macchinista OLIVIERO SCALVINI sartoria ERMINIA CASTELLETTI,
macchinista ROMUALDO SARGA LUIGINA DAMINELLI, AMABILE GHILARDI,
macchinista GIUSEPPE VITALI DELIZIA LORELLO, ANTONIETTA NAVA
luci GIAMPIETRO NOZZA trucco e acconciatura Associazione
elettricista MARCO CARMINATI Istituto Scolastico Sistema
assistente di palcoscenico EMANUELE AGLIATI omaggi floreali I fiori di Pier e Nadia
Singolo ingresso 15€ – Per informazioni e prenotazioni: www.mayrdonizetti.it
tutti i giorni, dalle ore 13 alle ore 16, tel. 035 315854 – e-mail info@mayrdonizetti.it
Dopo la calorosa accoglienza riservata ad Andrea Chénier, il Circolo Musicale Mayr-Donizetti è lieto di inaugurare la primavera con La Cenerentola - ossia La bontà in trionfo, con un cast di altissimo pregio.
Cenerentola (Prima rappresentazione, 25 gennaio 1817 - Teatro Valle, Roma), capolavoro comico diGioachino Rossini (è possibile scaricare liberamente il libretto alla pagina http://www.librettidopera.it/ zpdf/cenere.pdf), fu composta in tre sole settimane e per tutto l'Ottocento oscurò addirittura la fama del celeberrimo Barbiere. Il soggetto, derivato dall’ottimo librettista Jacopo Ferretti dalla favola immortale diCharles Perrault integra acuti spunti e varianti tratti da altri lavori dell’epoca e si mantiene totalmente fedele allo spirito pedagogico del genere fiabesco: compaiono infatti un caleidoscopio di ingredienti come la decadenza, la vanità, l’ambizione, l’invidia, la bontà, l’amore, la complicità, il perdono, la fratellanza, la gioia, il trionfo. La musica di Rossini, di una bellezza inesauribile, provvede a dispensare coerenza, ironia e godimento.
Questa è la canzone di Cenerentola: Una volta c’era un re, / Che a star solo s’annoiò: / Cerca, cerca, ritrovò; / Ma il volean sposare in tre. / Cosa fa? / Sprezza il fasto e la beltà. / E alla fin scelse per sé / L’innocenza e la bontà… Ingenua? Forse non troppo!
Note di regia
La Cenerentola è un’opera veramente unica non solo per l’alta qualità e l’abbondanza della sua musica, ma anche per l’incredibile valore del suo libretto. È questa una delle poche occasioni in cui Rossini si è cimentato a musicare un testo che, oltre ad essere scorrevole e scenicamente efficace, è pure ricco di comicità sottile, raffinata, diretta. Oltre a questi tratti di pregio, va rimarcato come tutta la narrazione poetica sia pervasa da quella mezza tinta dolcemente malinconica tipica del primo Ottocento e nota come melodramma larmoyant. Rossini, seguendo con la sua genialità le suggestioni del librettista, rende meravigliosamente questo clima soffusamene preromantico. Assistendo ad una recita riuscita di La Cenerentola, si ride e si deve ridere; ma se l’allestimento “funziona”, è giusto che sfugga anche qualche lacrimuccia; se da un lato si resta infatti contagiati da momenti esilaranti come lo spassoso travestimento di Dandini non ci si deve stupire di una certa commozione di fronte alle umiliazioni che precedono il lieto epilogo dalla vicenda umana di Angelina. Alla fine più che l’euforia della risata ciò che più ci appaga è la complicità che insorge nei confronti di questa semplice fanciulla nel cammino verso il giusto premio per tanta bontà. Il trionfo, cioè la prospettiva di una vita coniugale felice, è però raggiunto solo dopo aver patito e dopo aver saputo concedere il perdono alle crudeli sorellastre e al bieco patrigno. A tal proposito non dobbiamo dimenticarci che La Cenerentola, anche in virtù di questo cammino iniziatico, è una fiaba per antonomasia. In essa infatti le figure degli antagonisti di prammatica, apparentemente più comici che crudeli, appaiono contaminate da elementi di magia ed aiutanti magici. Ferretti coglie lo spunto introducendo nella vicenda la figura di Alidoro “maestro e filosofo”, autentica risposta illuministica alla fata madrina di Cendrillon / Conte de Fées del grande Charles Perrault. Nella mia lettura registica, per rendere conto di questi presupposti sarà mia guida la celebre lezione del maestro Jean-Pierre Ponnelle. Per questo ho deciso di ripercorre le sue orme con una libera interpretazione, intesa come omaggio, di una sua edizione che, per freschezza, forza comunicativa e spontaneità, rimane attualissima benché risalga a quarant’anni fa. Coerente al modello tenterò di riproporre la perfetta fusione di smagliante comicità e di delicato patetismo sentimentale. Diverse saranno invece le entrate ed uscite di attrezzi ed elementi di scena e la dinamica scenografica, giocata sulla festosa salita e discesa di proiezioni e fondali originali, ideati daElisa Gandelli.
a cura di Valerio Lopane
La Cenerentola è un’opera tanto perfetta quanto irta di ostacoli. Il nodo più complesso emerge dalla sua natura ambigua di melodramma giocoso e comico che sfocia nel clima meditativo e sentimentale. La difficoltà di rendere questa commistione di generi ─oltre a quella di rispondere alle richieste altissime della musica─ è il motivo per cui essa appare raramente nei cartelloni teatrali. Dobbiamo dunque ringraziare il regista Valerio Lopane ed il maestro Damiano Maria Carissoni che hanno deciso di presentare al pubblico una simile perla musicale. Ricordiamo che l’opera contiene una tra le più celebri Sinfonie di Rossini e molti altri gioielli di virtuosismo e di espressività belcantistica: Una volta c'era un re (CanzoneLeit-Motiv di Cenerentola), Un soave non so che (duetto, Ramiro - Angelina), Come un'ape nei giorni d'aprile (cavatina, Dandini), Parlar... pensar... vorrei (quintetto), Questo è un nodo avviluppato(sestetto), Nacqui all’affanno e al pianto – Non più mesta accanto al fuoco (scena e rondò di Cenerentola). Il maestro Carissoni, che dirigerà dal pianoforte, si è quindi rivolto ad artisti fortemente votati alla “causa Rossini” (e in più occasioni già applauditi al Circolo). Accanto al competente Coro Maschile Opera Ensemble, diretto ed istruito dal maestro Ubaldo Composta, è stato chiesto a uno specialista come Livio Scarpellini di dare smalto e carattere al principe Don Ramiro. Ritornerà lo scintillante Michele Govi per dar vita al sornione Don Magnifico, mentre l’inesauribile brio di Carlo Morini animerà Dandini. L’esperto Giovanni Guerini interpreterà Alidoro. Nuove per il Teatro San Giovanni Bosco sono due delle tre voci femminili. La verve comica delle sorellastre sarà affidata a Mirella Di Vita, Clorinda ─che per l’occasione eseguirà l’aria aggiuntiva Sventurata mi credea─ e ad Elena Serra,Tisbe (Maddalena in Rigoletto nella presente stagione). Il ruolo di Angelina (Cenernetola), sarà affidato aJulija Samsonova-Khayet, artista che si è imposta nelle audizioni promosse dal Circolo nel luglio scorso e che ha già ottenuto numerosi ruoli di primo piano nel circuito del Rossini Opera Festival di Pesaro. Le scene originali sono firmate da Elisa Gandelli.