Città di Vigevano e FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO
Stagione 2022 / 2023
Sabato 8 ottobre 2022 Ore 16.00
Auditorium Chiesa di San Dionigi
La fondazione di Piacenza e Vigevano invita la cittadinanza all'incotro di guida all'ascolto che il maestro Andrea Raffanini terrà sabato 8 ottobre 2022 alle ore 16.00 presso l'Auditorium.
Sabato 8 ottobre 2022 Ore 17.00
Auditorium Chiesa di San Dionigi
Segue evento riepilogativo delle attività svolte dalla sezione vigevanese della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Sabato 8 ottobre 2022 Ore 20.30
Teatro Cagnoni di Vigevano
SPETTACOLO INAUGURALE
SPETTACOLO CELEBRATIVO TRENTENNALE
della
FONDAZIONE di PIACENZA e VIGEVANO
Wolfgang Amadeus Mozart
DON GIOVANNI
(ovvero: Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni, K 527 - 1787)
Dramma giocoso in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte
Con il quale collaborò per Le nozze di Figaro (K 492) e Così fan tutte (K 588)
Prima versione rappresentata il 29 ottobre 1787 al Teatro Teatro degli Stati Generali di Praga
Seconda versione rappresentata il 7 maggio 1788 al Burgtheater di Vienna
Personaggi ed interpreti:
Don Giovanni (baritono o basso) PIERO TERRANOVA
Il Commendatore (basso profondo) EMIL ABDULLAIEV
Donna Anna (soprano) MELISSA PURNELL
Don Ottavio (tenore) FEDERICO BUTTAZZO
Donna Elvira (soprano) VERONICA CARDULLO
Leporello (basso-baritono o basso) FRANCESCO BOSSI
Masetto (baritono o basso) LORENZO BARBIERI
Zerlina (soprano) MARIA TERESA BECCI
Marika Oliva, perfomer
Contadine e contadini, servi, suonatori e coro di sotterra (coro)
Corale I Maestri Cantori di Vigevano
Maestro del Coro Andrea Guarino
Orchestra Città di Vigevano
Direttore Andrea Raffanini
Regia e scene Fabio Buonocore
Corpo di Ballo: Vigevano Emozione Danza A.S.D
Coreografie: Orietta Boari
Costumi: Elena Martelli
INGRESSO GRATUITO PREVIA ASSEGNAZIONE DEL POSTO
La biglietteria del Teatro apre dal 6 ottobre all'8 ottobre 2022
Orario biglietteria dalle 17.00 alle 20.00
Stagione 2022-2023 calendario cronologico completo
https://concertodautunno.blogspot.com/2022/09/20191008-teatro-cagnoni-di-vigevano.html
Allestimento AUDIO e LUCI
http://www.elektron-service.it/
ELEKTRON SERVICE di ING. ELIO GATTI
Via Volturno, 37 27058 Voghera (Pavia)
Tel 0383 640775
Fax 0383 360211
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Guida all'ascolto di Mario Mainino:
Il viaggio verso l’abisso …
“È aperto a tutti quanti! Viva la libertà” (Finale Atto I) L’eterno mito di Don Giovanni nel capolavoro di Mozart (il secondo su libretto di Lorenzo Da Ponte) diventa un “eroe” dell’Eros come motore di libertà, che combatte per i propri ideali fino a sfidare la morte.
Atto I
Quadro primo Giardino. Notte.
Leporello, servitore di Don Giovanni, attende il padrone che, introdottosi nel palazzo del Commendatore per sedurne la figlia Donna Anna, ne esce inseguito dalla giovane (Introduzione: Notte e giorno faticar). Donna Anna, sposa promessa a Don Ottavio, è infatti riuscita a resistere all’assalitore del quale cerca ora di scoprire l’identità. Richiamato dalle grida della figlia, sopraggiunge il Commendatore che Don Giovanni affronta e uccide. Leporello e il padrone fuggono, così che quando Donna Anna, allontanatasi in cerca di aiuto, ricompare accompagnata dal fidanzato e da alcuni servi, non trova che il corpo esanime del genitore Allontanante quell’oggetto d’orrore. La giovane ingiunge a Don Ottavio di vendicare la morte del padre (Duetto: Fuggi, crudele, fuggi).
Quadro secondo Strada. Notte.
Don Giovanni e Leporello, in cerca di nuove avventure, si imbattono in Donna Elvira la quale, sedotta e abbandonata da Don Giovanni, lo sta ricercando per vendicarsi (Aria: Ah chi mi dice mai il barbaro dov’è). Non appena riconosce nella giovane la moglie, dice a Leporello di spiegare a Donna Elvira la ragione della sua improvvisa dipartita e Leporello vuole aprire gli occhi alla donna leggendole la lista delle conquiste del suo padrone (Aria: Madamina, il catalogo è questo). Donna Elvira parte furiosa e decisa a punire l’amante spergiuro.
Arrivano Zerlina e Masetto che festeggiano con un gruppo di contadini il loro prossimo matrimonio (Coro: Giovinette che fate all’amore). Don Giovanni corteggia subito la futura sposa e invita tutti i presenti al suo castello. Masetto viene convinto a lasciare Zerlina in compagnia del Cavaliere ma non accetta volentieri il raggiro e vorrebbe punire Zerlina (Aria: Ho capito, signor sì).
Rimasto solo con la giovane, Don Giovanni tenta di sedurla con galanti promesse di matrimonio (Duettino: Là ci darem la mano), ma l’improvviso arrivo di Donna Elvira, che denuncia il traditore e si apparta con Zerlina, gli impedisce di condurre a termine il proposito (Aria: Ah fuggi il traditor). Sopraggiungono, nel frattempo, Donna Anna e Don Ottavio i quali – non ravvisando in Don Giovanni l’assassino del Commendatore – richiedono la sua collaborazione per punire il colpevole.
Al nuovo apparire di Donna Elvira, che denuncia i misfatti dell’amante traditore (Quartetto: Non ti fidar, o misera), Don Giovanni si allontana, ma da alcune parole che egli pronuncia, Donna Anna riconosce in lui il seduttore e l’uccisore del padre e chiede a Don Ottavio di vendicare senza indugio l’oltraggio subìto (Aria: Or sai chi l’onore). Il giovane giura di esaudire il volere dell’amata (Aria: Dalla sua pace). Don Giovanni, pensa invece solo alla sua la festa ed alle nuove conquiste (Aria: Fin ch’han dal vino).
Quadro terzo Giardino con due porte chiuse a chiave per di fuori. Due nicchie.
Masetto rimprovera a Zerlina di averlo tradito, ma la giovane placa il fidanzato, assicurandogli che la sua virtù non è stata offesa dal galante cavaliere (Aria: Batti, batti, o bel Masetto). Masetto, tuttavia, all’arrivo di Don Giovanni, si cela in una nicchia, da dove assiste al corteggiamento di Zerlina ma il libertino – accortosi della sua presenza – lo invita alla festa in compagnia della fidanzata (Finale: Presto, presto, pria ch’ei venga). Arrivano tre misteriose Mascherine che sono in realtà Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira, ma Don Giovanni li invita anch’esse alla festa (Venite pure avanti .. E’ aperto a tutti quanti!).
Quadro quarto Sala illuminata e preparata per una gran festa di ballo.
Durante la festa, Don Giovanni si apparta per sedurre Zerlina ma quando viene scoperto accusa Leporello di essere lui l’attentatore della virtù di Zerlina e riesce a dileguarsi (Concertato finale).
Atto II
Quadro primo Strada.
Leporello è deciso ad abbandonare il padrone, ma questi lo convince a restare al suo servizio e gli chiede di scambiarsi con lui d’abito perché vuole sedurre la cameriera di Donna Elvira (Duetto: Eh via, buffone). In una scena che ricorda il Cyrano, Leporello mima i gesti e Don Giovanni parla invitando Donna Elvira a scendere e questa, fidando nelle sue parole, si allontana con il servitore credendolo il marito (Terzetto: Ah taci, ingiusto core).
Don Giovanni intona allora una serenata alla cameriera di Donna Elvira (Canzonetta: Deh vieni alla finestra), ma all’improvviso sopraggiunge Masetto – accompagnato da alcuni contadini armati e intenzionati a uccidere Don Giovanni. Masetto crede di parlare con Leporello, e gli domanda notizie del padrone. Don Giovanni, approfittando del travestimento, allontana i contadini (Aria: Metà di voi quà vadano) e, rimasto solo con Masetto, gli strappa il bastone lo bastona per bene.
Zerlina, giunta in soccorso del fidanzato, rimprovera Masetto della sua gelosia, poi gli porge amorevoli cure (Aria: Ma dove ti fa mal ? Qui, qui beh non è nulla se il resto è sano .. Vedrai, carino se stai buonino).
Quadro secondo Camera in casa di Donna Anna.
Donna Anna e Don Ottavio, Zerlina e Masetto hanno scoperto l’inganno ordito ai danni di Donna Elvira e il travestimento di Leporello (Sestetto: Sola, sola in buio loco) il quale riesce, a stento, a sottrarsi al giusto castigo (Aria: Ah pietà, signori miei .. Quel io non son).
Don Ottavio è certo ormai della colpevolezza di Don Giovanni, vorrebbe vendicare i torti subiti (Aria: Il mio tesoro intanto), mentre Donna Elvira non riesce a celare un sentimento di pietà per l’empio libertino che continua ad amare qualunque torto le faccia (Aria: Mi tradì quell’alma ingrata).
Quadro terzo Loco chiuso in forma di sepolcreto.
Diverse statue equestri tra le quali campeggia quella del Commendatore. Don Giovanni narra a Leporello la sua ultima conquista e ne ride (Di ridere cesserai pria dell’aurora), si odono oscure minacce che sembrano pronunciate dalla statua del Commendatore, ma Don Giovanni non teme neppure l’inferno e fa rispondere da Leporello invitandolo a cena nel suo palazzo (Duetto: O statua gentilissima).
Quadro quarto Camera tetra.
Don Ottavio conferma a Donna Anna che presto Don Giovanni sarà punito e invita l’amata a compiere ormai la sua proposta nuziale. Ma la donna, provata dai recenti accadimenti e in lutto per il padre, lo prega di pazientare un anno ancora, pur rinnovandogli il sentimento d’amore che prova per lui (Aria: Non mi dir, bell’idol mio).
Quadro quinto Sala. Una mensa preparata nel palazzo di Don Giovanni.
Mentre Don Giovanni banchetta allegramente (Finale: Già la mensa è preparata) - Mozart si auto cita facendo eseguire dall’orchestra in scena un famoso tema de Le nozze di Figaro - arriva Donna Elvira che per l’ultima volta chiede al marito di pentirsi dei suoi misfatti. Sopraggiunge veramente la spaventosa statua del Commendatore. Leporello si rifugia sotto la tavola, mentre Don Giovanni affronta la terribile apparizione che ricambia l’invito chiedendogli la mano in pegno e a quella stretta un gelo pervade Don Giovanni (Pentiti Don Giovanni! No, no! Che non mi pento) che viene sprofondato negli inferi.
Ai tre nobili sopraggiunti per accusare il cavaliere Leporello narra la morte del padrone, e l’opera si chiude con la morale (Questo è il fin di chi fa mal, alla vita è sempre ugual). Tutti sono felici e Leporello se ne va a cercare un nuovo padrone.