dopo il "tutto esaurito" per la "prima", 29 dicembre, della Nona Sinfonia di Beethoven, eseguita dall'Orchestra Verdi diretta da Zhang Xian all'Auditorium di Milano, il box office ha fatto segnare il "sold out" anche per le repliche del 30 e 31 dicembre e mercoledì 1 gennaio.
La "Nona", eseguita per il 15° anno consecutivo da laVerdi, si conferma così l'evento clou del cartellone musicale e culturale milanese per Capodanno.
domenica 29 dicembre 2013_12_29
lunedì 30 dicembre 2013_12_30
martedì 31 dicembre 2013_12_31
mercoledì 1 gennaio 2014_01_01
Auditorium di Milano, largo Mahler
Stagione Sinfonica 2013/14 “del Ventennale”
laVerdi e Beethoven a Capodanno
con il grande classico di sempre:
la Nona Sinfonia
supremo Inno alla Pace e alla Libertà
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Zhang Xian
Maestro del Coro Erina Gambarini
Giusto il tempo di festeggiare il Natale in famiglia. E poi il gran finale, incastonato in un dicembre particolarmente denso di eventi per laVerdi, dentro e fuori la “Casa della musica” - l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - con quello che ormai è diventato un vero e proprio must nel panorama musicale milanese e nazionale: la Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125 per soli, coro e orchestra di Ludwig van Beethoven, universalmente e più semplicemente conosciuta come la Nona, all’insegna di una tradizione che “gemella” idealmente – nel segno della musica - Milano, Vienna e New York.
A poco più di un mese dalla doppia esecuzione della imponente Ottava Sinfonia di Mahler, al MiCo di Fieramilanocity (sul podio il suo direttore onorario, Riccardo Chailly), l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, per l’occasione guidata dalla bacchetta del suo direttore musicale Zhang Xian, intonerà le trascinanti note del capolavoro del genio di Bonn, culminante in quell’Inno alla Gioia (e alla Libertà) che, come pochi altri brani nella storia, condensa in sé gli stilemi della musica assoluta.
Come vuole consolidata tradizione ormai da quindici stagioni consecutive, la Nona sarà eseguita quattro volte a cavallo di Capodanno: domenica 29 (ore 16.00), lunedì 30 (ore 20.30), martedì 31 dicembre (ore 20.00) 2013 e mercoledì 1 gennaio 2014 (ore 16.00), all’Auditorium di largo Mahler.
Sul palco, a completare uno scenario d’impatto inimitabile - con circa 200 persone tra musicisti e orchestrali - ci sarà, naturalmente, il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, sotto la guida del Choir Master Erina Gambarini.
E, naturalmente, un parterre di solisti internazionale, composto da Maida Hundeling (soprano), Deborah Nansteel (mezzosoprano), Gregory Warren (tenore), Rudolf Rosen (basso).
La tradizione che lega laVerdi alla Nona comincia nella stagione 1999/2000 (prima esecuzione all’Auditorium di Milano il 30 dicembre ’99, Direttore Riccardo Chailly, Maestro del Coro Romano Gandolfi), per proseguire fino a oggi, senza soluzione di continuità.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 50,00/40,00/33,00/13,00).
Programma
Quando la Nona fu eseguita per la prima volta a Vienna (al Teatro di Porta Carinzia, il 7 maggio del 1824), la Capitale degli Asburgo venne piacevolmente coinvolta in un appuntamento di cui si era persa da tempo la consuetudine. In effetti, Ludwig van Beethoven non regalava ai viennesi una nuova sinfonia da tempo immemorabile. L’ultimo lavoro di questo genere uscito dalla sua penna era stato messo in cartellone ormai una decina d’anni prima - esattamente il 27 febbraio 1814 - quando l’Ottava aveva ottenuto un buon consenso di pubblico e qualche segno d’incomprensione da parte della critica.
La parziale incomprensione dell’Ottava non aveva certo impedito a Beethoven di progettare nuove sinfonie, anche se il compositore parve dedicarsi, per gli anni a seguire, con maggiore dedizione alla cameristica, e in particolare all’amato pianoforte, consegnando alla storia senza sosta una serie impressionante di capolavori.
Ma certamente l’estrema sinfonia beethoveniana appare come apportatrice di un’urgenza espressiva capace di trasferirsi in musica con una forza inaudita. Attraverso l’uso del coro, infatti, la partitura può trasmettere con maggiore energia un concetto filosofico, un “programma” che diviene evidente e definitivamente riconoscibile nell’Inno alla Gioia, testo amatissimo che il compositore tedesco aveva progettato di mettere in musica verso per verso addirittura dal 1793. E così, alla “prima” viennese, accompagnata da un successo enorme, il pubblico comprese appieno la portata del messaggio di Beethoven, di quell’uomo burbero e scontroso che senza arrendersi alle avversità aveva concepito in musica la rappresentazione di una tensione illuministica finalizzata al raggiungimento della felicità universale, condizione perseguibile nell’esaltazione della fratellanza e nel sincero convincimento della presenza di una Bontà Celeste, di un Essere Supremo che dal caos primordiale fonda un ordine morale a cui ogni uomo è chiamato a contribuire, esercitando la virtù. Da quel 7 maggio del 1824 la Nona, pubblicata nel 1826 da Schott e dedicata A Sua Maestà il Re di Prussia Federico Guglielmo III, non smetterà più di circolare, di essere eseguita e di continuare a commuoverci, simboleggiando con forza il testamento spirituale e la forza morale di un uomo con pochi termini di paragone nell’intera storia della nostra cultura.