Nell'ambito di "Rice I sapori del riso"
Domenica 19 settembre 2010_09_19 dalle 21.30
Vigevano (Pv) Cavallerizza del Castello
i CANTOSOCIALE
presentano
Chi l'è mei a nas un'oca
As lavura dì e nòt e la paga l'è sempar poca!
Storie e Canti d'aia e risaia
I musicisti :
Carcano Piero : voce narrante, canto, kazoo, percussioni armonica a bocca
Rota Gianni: chitarra acustica ed elettrica ,flauto, percussioni,voce
Anzaldi Cristian: fisarmonica, chitarra acustica elettrica e classica, dobro, banjo
Buratti Davide: contrabbasso
Il canto della fatica ma anche del divertimento della socialità a far rivivere la civiltà contadina nella pianura lombardo-piemontese con particolare riferimento alla Lomellina. I racconti, le filastrocche da contare, cantare, ricordare insieme. Il piacere di riascoltare il suono perduto del dialetto, di canti e canzoni di risaia vero collante dei rapporti sociali, capaci di rappresentare tanto i momenti ludici quanto quelli del lavoro e del progresso civile. Per finire il recupero del repertorio e della musica popolare riarrangiato e riproposto con rispetto.
Spettacolo di musica ,risate e divertimento ma anche storie di passioni , di recupero delle tradizioni, del dialetto, dei balli e dei canti di un tempo, espressioni della civilta'contadina fino agli albori delle grandi fabbriche, tra risaie e nebbie della pianura lombardo-piemontese. Un percorso di recupero della memoria attraverso il canto e la poesia popolare: i detti, le filastrocche,le ninnananne persino i rituali "magici" medicamentosi
in poche parole la cultura orale che rischia di perdersi per sempre. A questi si aggiungono, rielaborati in forma di monologhi , i racconti di autentica vita vissuta ,recuperati dalle voci accorate e appassionate di anziani ex contadini , mondariso Viene riproposto il clima sociale della cascina,il senso della cultura contadina, il rapporto con la terra ,le stagioni; si ridà così voce al mondo dei paisan: i cavalant ,i famej, i perdapè.. si ricordano lavori ormai scomparsi : al mulitta,al magnan, al caretè
.
A poco a poco emergono le storie,gli amori,le passioni collettive ,le feste su "l'èra"e nella "curta"; aie e cortili dove intensi erano i rapporti sociali e tutti si era parte di un'unica famiglia. Quando la coltura andava a braccetto con la cultura in particolare quella del riso in grado di aggregare nel periodo della monda gente proveniente dalle aree geografiche più disparate.
Il ricco repertorio di canti contadini è composto sia da temi molto noti del repertorio tradizionale lombardo che daranno spunto per cantate collettive con il pubblico, sia da quelli recuperati dalle ricerche nel territorio lomellino e novarese come quella che da il titolo allo spettacolo "ricostruita " recuperando strofe di periodi diversi tramandati fino a noi con frasi diverse "in progressione".
I testi spaziano da quelli corali evocativi del duro lavoro a quelli legati alle feste calendariali,dagli strambotti (stornelli) satirici e improvvisati che parlavano di amori ai canti di lotta , dalle preghiere religiose a quelli più "irriverenti" a sfondo sessuale, fino alle marcette e ai veri e propri canti a ballo.
Vengono recuperate anche alcune rare ballate(epico-liriche) antiche ,a contare di storie cruenti di Re di principesse affiancate da alcune interessanti e rare controfiabe ironiche e dissacranti.
Una particolare ricerca si è orientata verso i cantastorie ,alcuni particolarmente attivi in Lomellina , che di cascina in cascina, nelle fiere,nelle feste cantavano di fatti reali, storie di cronache con le proprie canzoni essendo spesso l'unica fonte di informazione. Tutti questi i canti sono stati appositamente riarrangiati in chiave più "moderna" pur mantenendo i suoni acustici e popolari dell'epoca.
Non mancheranno a completamento della serata le canzoni originali del gruppo ispirate alla civiltà contadina delle nostra terra con specifici riferimenti a fatti di cronaca e a famosi personaggi come nel caso della ballata del " Biundin el Murèt "dedicato ai 2 briganti di risaia che imperversarono tra vercellese e Lomellina tra la fine dell'800 e i primi del 900',. "Don cuntra la guèra" sulle proteste "pacifiste" contadine e operaie nel Maggio del 1917 a Vigevano. Per finire i Cantosociale , proporranno una gustosa anticipazione dello spettacolo "Woody Guthrie tra le risaie" immaginario incontro culturale,musicale soprattutto di vita tra il mitico folksinger (padre del folk americano in particolare spirituale di Bob Dylan) e le nostre mondariso capeggiate dall'altrettanta "mitica" Rusèta Franchi detta "La Pencia", mondina sannazzarese, grande poetessa popolare autrice di epici canti di risaia come "Mondina dal cuore dolente". Un confronto- incontro di terre e di genti ,l'Oklahoma e la Lomellina , una sorta di " on the road musicale" per scoprire che sono maggiori le affinità che le differenze sia tra i testi che nelle storie cantate; come se la nostra terra fosse stata la sua terra.
"Chi l'è mei a nas un oca" è il frutto di un lavoro progressivo dei Cantosociale di analisi, ricerca e spettacolarizzazione della cultura popolare,in particolare contadina, iniziato nel 1997 con lo spettacolo "Ris,pabi e arbuslin" sulle storie personali e collettive delle mondariso, e proseguito con "Cant ad Lavur " sui canti che accompagnavano i lavori e sui mestieri artigianali ormai scomparsi e " Festa par chi resta" sulle feste calendariali e il rapporto dei paisàn con le stagioni, " fino all'ultimo successo avuto recentemente a Milano con la versione teatrale proprio dello spettacolo "Dla Curta a la Ringhèra " basato sugli ultimi ricordi della civiltà contadina dei paisàn che nel dopoguerra lasciano i paesi lomellini per andare a lavorare nella "grande" Milano, realizzato in collaborazione con l'attrice-cantante Gianna Coletti e la partecipazione dello straordinario attore milanese Piero Mazzarella.