Teatro Litta, corso Magenta 24
Dal 5 al 15 aprile 2018
Giovedì 05 Aprile 2018_04_05
Venerdì 06 Aprile 2018_04_06
Sabato 07 Aprile 2018_04_07
Domenica 08 Aprile 2018_04_08
Lunedì 09 Aprile 2018_04_09
Martedì 10 Aprile 2018_04_10
Mercoledì 11 Aprile 2018_04_11
Giovedì 12 Aprile 2018_04_12
Venerdì 13 Aprile 2018_04_13
Sabato 14 Aprile 2018_04_14
Domenica 15 Aprile 2018_04_15
THE SENSE OF LIFE FOR A SINGLE MAN
di CHRISTOPHER ISHERWOOD
REGIA PASQUALE MARRAZZO
PRIMA NAZIONALE
liberamente ispirato da “Un uomo solo” (A Single Man) di Christopher Isherwood – progetto e regia Pasquale Marrazzo – con interpreti e personaggi:
ALESSANDRO QUATTRO,
Colin Firth: George Falconer, un professore inglese omosessuale (voce di Massimo Lopez)
ALESSANDRO MOR,
Matthew Goode: Jim, suo compagno morto otto mesi prima, dopo sedici anni di convivenza
GIOVANNI CONSOLI,
Nicholas Hoult: Kenny Potter, uno studente convinto di avere profonde affinità con lui
ROSSANA GAY,
Julianne Moore: Charlotte,una sua ex breve relazione, che annega nell'alcol le sue frustrazioni di divorziata e madre fallita
scene Pasquale Marrazzo, Giovanna Angeli
costumi Pasquale Marrazzo
adattamento e regia Pasquale Marrazzo
disegno luci Marco Meola
produzione Noi Produzioni
E così anche con questo "Single man" in scena torna la formula, che ormai sembra diventata uno standard, dello slide-show, ovvero scene che scivolano via una dietro l'altra dove non si esce o si entra in scena, ma si "appare" in scena al cambio luci, acceso spento, scena prima, acceso spento, scena seconda, e via di seguito.
Cosa carina se accompagnata da buona gestione delle luci e delle musiche, ma ....
.... ma siamo sicuri che l'azione che si rappresenta poi sia chiaramente comprensibile anche a chi non conosce ne film ne romanzo? Non sono più i tempi in cui l'attore aggrediva la scena, adesso sembra che si cerchi di essere meno appariscenti o "incisivi" possibile.
Cosi le voci si alzano nei rarissimi secondi in cui l'azione diventa più concitata. E la psicologia dei personaggi si cristallizza nell'essere qualcosa che non ha un divenire ne un diventare.
La più sacrificata è Rossana Gay che recita l'alcolizzata al 100% delle sue apparizioni sia che parli che non, peccato perchè l'interesse per riallacciare l'effimera relazione avuta con il protagonista e il suo affetto per lui non si afferrano più di tanto.
Il protagonista simpatico "simple" man piuttosto che "single" man, va verso la sua ineluttabile fine che arriva tanto in sordina da quasi non accorgersene, suscitando anche applausi incerti che sia giunta la fine, se pur dopo diventano sinceramente sostenuti.
Un merito almeno è quello di avere sfoggiato "corpi semplici" e non cadere nello sfoggio di soliti muscoli e addominali.
George Falconer è un professore inglese di letteratura all’Università di Los Angeles. Siamo nei primi anni 60 del secolo scorso e George, seduto nella sua solita poltrona, in una delle tante serate passate in attesa dell’arrivo del suo amato, apprende una “novità” che si presenta senza possibilità di replica: il suo compagno è morto in un incidente stradale. Incapace di reagire al lutto e all’afflizione, per un amore che durava da sedici anni, si mette a riordinare carte, oggetti e sentimenti.
Tenta persino di togliersi la vita con un colpo di pistola, senza riuscirci. Charley, una vecchia amica delusa e disillusa, prova a tirarlo fuori dalla malinconia che ormai l’ha pervaso. La vita di George si è raggruppata in una serie di oggetti e di gesti che gli permettono di ricordarsi che è ancora in vita, mentre il senso della banalità del vivere si fa sempre più nauseante.
A single man è un mélo intessuto di atti mancati e infiniti (rim)pianti. Il professore, portatore di un dolore universale, vive (e muore) nell’attesa del ricongiungimento all’amato.
Teatro Litta da martedì a sabato ore 20:30 – domenica ore 16.30
Durata: 1 ora e 30 minuti
Biglietti: Intero 24€ – Under26 e convenzioni 16€ – Over65 12€ – Under12 10€
Abbonamento: 6MTMconTE – UNIconTE – MTMdono
Spettacolo inserito in Invito a Teatro tagliando Manifatture Teatrali Milanesi
A Single Man (film 2009)
Film del 2009, esordio alla regia dello stilista Tom Ford. Il film è basato sul romanzo di Christopher Isherwood "Un uomo solo" e ha per protagonista Colin Firth, che per questa interpretazione viene nominato al Premio Oscar come miglior attore.
Il film è stato presentato in concorso alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove Colin Firth ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.
Note di regia:
Il testo tratta della “solitudine” e, non come semplice sentimento negativo che arriva a pungere il cuore del mal capitato, bensì come status vivendi, in cui la sfida non è fuggirla ma, osservarla da vicino per sezionarla nelle sue “parti intime”.
George si pone la domanda: “Sono un uomo solo”? Darsi una risposta è facile, perché la solitudine la conosce da sempre. Possiamo dire che un omosessuale ne nasce corredato? Si! Diciamolo pure che il primo sentimento che si sperimenta è l’emarginazione e quindi il senso sconfortante di essa.
George, il nostro protagonista, professore cinquantenne inglese con cattedra a Los Angeles, conosce bene lo sguardo interrogativo delle persone che lo circondano e, quella quantità di occhi gli ricorda costantemente che è “un uomo solo”. Sartre ci ha insegnato che noi viviamo nello sguardo degli altri e se loro ci vedono cosi, noi siamo esattamente quella cosa.
Invece il professore è a casa in attesa dell’arrivo del compagno e come tutte le sere, l’ansia di vederlo, si fa sempre più acuta. Una telefonata improvvisa farà squillare le trombe e, la successione di piani che la mente di George gli suggeriva qualche attimo prima, sarà soppiantata da un altro ordine di cose. Come in una pellicola ben girata, se la naturale successione degli eventi coerenti tra se, è interrotta da un nuovo elemento, il pubblico sarà co-stretto a partecipare all’inaspettata sequenza di fatti.
Ecco che la magia del cinema si rende concreta, lo spettatore s’identifica sentimentalmente con il protagonista e vive con lui, come fosse sua, la nuova catena di avvenimenti. Siamo tutti in attesa di vivere la “novità”. Cosi, quella maledetta chiamata ha cambiato l’ordine delle cose e: non ci saranno più una cena, men che meno abbracci, nemmeno discussioni e litigi senza fine perché la camicia non era nel cassetto giusto o perché la signora ha l’abitudine di spostare le cose nel frigorifero senza avvisare. Non ci sarà più NULLA!!!
La prospettiva prossima a George è il vuoto. Il sentimento infinito di solitudine diverrà il padrone assoluto del suo essere. L’unica persona a renderlo presente nel mondo l’ha lasciato. Qualcuno ha investito e abbandonato sul ciglio di una strada il suo compagno, uccidendolo. George non dovrà più ironizzare sul proprio status ma dovrà accettare la malinconia nella sua manifestazione OMO- FISIOLOGICA.