Giovedì 24 gennaio 2019, ore 20.30
Venerdì 25 gennaio 2019_01_25, ore 20.00
Domenica 27 gennaio 2018_01_27, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
Stagione Sinfonica 2018/19
Giornata della Memoria
L’Orchestra Verdi diretta da Timothy Brock
tra musica di “regime” e aneliti di libertà
Programma:
Richard Wagner
Ouverture da "Tannhäuser"
Ludwig van Beethoven
Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in Sol maggiore op. 58
Hanns Eisler
Niemandsland
Erwin Schulhoff
Sinfonia n. 2
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Aaron Pilsan
Direttore Timothy Brock
giovedì 24 gennaio 2019 ore 18.00
Auditorium di Milano - Foyer della balconata
laVerdi Iniziative culturali
MUSICA DEGENERATA. I CASI EISLER E SCHULHOFF
La Seconda Guerra mondiale ha cambiato, forse come nessun altro evento nella storia dell’Occidente, il modo di concepire l’arte così come era stata pensata fino a quel momento. La condanna da parte delle ideologie totalitarie dell’entartete Kunst e la sua eliminazione dalle sale da concerto, favorì una rinascita nel dopoguerra dell’interesse di alcuni autori, ponendoli al centro del dibattito estetico punto di partenza per la Neue Musik. Ma il percorso che ha valorizzato alcuni celebri compositori superstiti ne ha visti anche scomparire altri o far imboccare strade differenti da quelle “ai limiti della terra fertile” aperte dalle avanguardie.
Relatore
Marco Benetti
Ingresso libero
Auditorium della Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica laVerdi 2018-2019
Domenica 27 gennaio 2018_01_27, ore 16.00Giornata della Memoria
Da un lato Wagner e Beethoven, maestri del Romanticismo, osannati dalla propaganda nazista; dall’altro Schulhoff e Eisler, compositori dimenticati, uccisi o fuggiti dalla follia nazista, che, con la loro musica, hanno lasciato una commovente e preziosa testimonianza di una delle più immani tragedie della nostra Storia. In occasione della Giornata della Memoria, (27 gennaio) l’Orchestra Verdi ripercorre le voci e le musiche che hanno accompagnato (e spesso tragicamente sostenuto) le violenze dell’Olocausto e quelle voci che l’Olocausto l’hanno subìto, pagando anche con la propria vita. Al centro la musica, la cui pura bellezza è in grado di travalicare ogni ideologia. Per l’occasione torna sul podio dell’Auditorium di largo Mahler, il Maestro Timothy Brock, che il pubblico de laVerdi ha seguito in altre avventure musicali e cinematografiche. E il cinema non manca nemmeno in questo concerto, visto che Niemandsland fa parte della colonna sonora composta da Eisler per il film “No Man's Land” del 1931 del regista Victor Trivas. Un film contro la guerra, come contro la guerra fu per tutta la sua breve vita il genio musicale di Schulhoff, che compose nel 1932 la Sinfonia n.2 e che morì nel 1942 nel campo di concentramento nazista di Wülzburg (Baviera) dove fu internato in quanto ebreo.
A completare il programma, due capolavori di compositori tedeschi, Wagner e Beethoven.
Di Wagner, compositore particolarmente amato dal Nazismo, la cui musica fu spesso strumentalizzata per celebrare la Germania ariana, verrà proposta l’Ouverture da "Tannhäuser" eroe che incarna la lotta tra l'amore spirituale e quello carnale.
Di Beethoven, la cui musica seppure esaltata dal regime nazista, non fu mai usata come strumento di propaganda, verrà invece proposto il Concerto per pianoforte e orchestra n.4 capolavoro della letteratura con pianoforte concertante, che vedrà sul palco dell’Auditorium l’esordio del giovane pianista austriaco Aaron Pilsan.
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Programma
Richard Wagner Ouverture da "Tannhäuser"
Eseguita per la prima volta a Dresda, il 19 ottobre 1845, diretta dallo stesso Wagner, l’Ouverture si ispira alla leggenda del Trovatore, detto Tannhäuser, nata intorno al 1300 in Germania. Nella catena dei monti Horselberg della Turingia la tradizione ha localizzato la montagna di Venere. Quando gli dei pagani vennero cacciati dalla nuova religione cristiana essi trovarono rifugio negli anfratti di alcuni monti dove i contadini si recavano per rendere omaggio e a rievocare le antiche divinità pagane; in questa zona si trovava la “Grotta di Venere”. Tannhäuser (che si ispira a un personaggio realmente esistito che era al servizio dei Langravi di Turingia) secondo la leggenda avrebbe soggiornato a lungo presso la grotta di Venere. Dopo sette anni, sazio di piaceri, Tannhäuser decide di tornare tra la sua gente e in particolare verso la sua amata Elizabeth. Viene accolto dalla comunità dei trovatori, ma in una tenzone poetica e canora tuttavia egli si scontra con i colleghi celebrando, tra lo scandalo dei presenti, gli amori di Venere. Profondamente pentito egli parte in pellegrinaggio per Roma, ma il Papa gli negherà il perdono. La Redenzione è tema dominante in molte composizioni di Wagner: tutti i personaggi dei suoi drammi infatti anelano alla Salvezza, fino alle parole definitive, conclusive del Parsifal che celebra la vera e propria redenzione. Nel Tannhäuser però la redenzione sarà impossibile. Dopo che gli è stato negato il perdono, a Tannhäuser non resta che invocare la morte nella quale potrà trovare pace dalla lacerante contraddizione tra l’amore di Venere e quello per Elizabeth, ovvero tra l’amore sensuale e l’amore spirituale, tra la pulsione sessuale e l’amore compassionevole. Il contrasto tra i due poli dell’amore è protagonista già nell’Ouverture dell’opera di Wagner. L’amore spirituale è rappresentato dal coro dei pellegrini iniziale, un corale affidato a clarinetti, corni e fagotti e poi dai tromboni e ripetuto nella solenne conclusione dell’Orchestra; mentre i vapori della grotta di Venere vengono evocati dalle vivaci e puntate figure dei legni.
Ludwig van Beethoven Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in Sol maggiore op. 58
Dedicato all'arciduca Rodolfo d'Austria, il Concerto in sol maggiore op. 58 fu composto da Beethoven tra il 1805 e la fine del 1806, assieme al Fidelio (prima versione) e alla Quinta Sinfonia, durante un biennio di grande fecondità creativa. Fu eseguito la prima volta nel marzo 1807 a palazzo Lobkowitz con Beethoven stesso al pianoforte e fu l’ultimo dei concerti che poté presentare personalmente da esecutore al pubblico, prima che la sordità lo costringesse a cedere il passo ad altri virtuosi della tastiera. Dal punto di vista pianistico riflette le ultime innovazioni tecniche di cui lo strumento si stava arricchendo in quegli anni. Se i primi tre concerti infatti vennero composti da Beethoven su pianoforti non molto diversi da quelli che usava Mozart, nel 1806 Beethoven ebbe a disposizione il nuovo pianoforte Erard (francese con meccanica inglese) ed è su questo strumento che nasce il quarto concerto. Il nuovo strumento tra l’altro presentava un nuovo meccanismo con quattro pedali: il primo permetteva di percuotere una sola corda per ogni nota, il secondo era la sordina, il terzo era il pedale di risonanza il quarto infine era un effetto “liuto” un suono di grande dolcezza, in una gradazione dinamica e coloristica assolutamente inedita.
L'"Allgemeine Musikalische Zeitung" del 17 maggio 1809 definiva la composizione di Beethoven “la più straordinaria, personale, elaborata e difficile” fra tutte quelle che impegnavano uno strumento solista, mentre l'autorevole “Rochlitz”, un decennio più tardi, scriveva: “questa poco conosciuta composizione, è in realtà una delle più originali e, in particolare nei due primi movimenti, delle più eccellenti e ricche di spirito di questo Maestro”.
Il grande pianista Arthur Schnabel, interrogato su quale fra tutti i concerti per pianoforte e orchestra del repertorio fosse il più difficile, rispose deciso: “Il Quarto di Beethoven: dopo le delicatissime prime cinque battute il pianista ha infatti un minuto di tempo dell’esposizione orchestrale per pensare a quanto abbia già suonato male!”
Hanns Eisler Niemandsland
Il compositore austriaco Hanns Eisler (Lipsia, 6 luglio 1898 – Berlino, 6 settembre 1962) fu anche studioso del poeta e uomo politico Johannes Becher del quale curò personalmente la pubblicazione di diversi scritti inediti. Legato da profonda amicizia con Arnold Schönberg e Anton Webern, collaborò a lungo con Bertolt Brecht, scrivendo le musiche per numerose delle sue opere teatrali. In seguito decise di specializzarsi nella composizione per il cinema, realizzando varie colonne sonore di film, tra cui “Anche i boia muoiono” di Fritz Lang, “Nel mar dei Caraibi” (The Spanish Main), di Frank Borzage, “Notte e nebbia” (Nuit et brouillard), di Alain Resnais. La sua prima opera per un lungometraggio è stata la colonna sonora del film tedesco Niemandsland (No Man's Land) prodotto nel 1931 con la regia di Victor Trivas, si tratta di un film pacifista e racconta la storia di cinque soldati di diverse nazionalità che alla fine della Prima Guerra Mondiale si ritrovano nella “terra di nessuno” tra un fronte e l'altro, dove non ci sono regole e dove insieme dovranno trovare la forza per sopravvivere. All’avvento del nazismo Eisler riparò in America ma, al termine della guerra rientrò in patria, stabilendosi nella Germania dell’est. Qui compose Auferstanden aus Ruinen (Rinati dalle rovine), che fu l'inno nazionale della Repubblica Democratica Tedesca dal 1949 al 1990.
Erwin Schulhoff Sinfonia n. 2
Erwin Schulhoff fu un prodigio della musica la cui vita fu interrotta tragicamente a soli 48 anni nel campo di concentramento nazista di Wülzburg (Baviera). Nato a Praga l'8 giugno 1894 Erwin Schulhoff fu accettato come allievo di pianoforte al Conservatorio di Praga all'età di dieci anni su raccomandazione di Antonín Dvořák, Ha continuato i suoi studi nel 1906 a Vienna, nel 1908 a Lipsia con Max Reger e nel 1911 a Colonia. Dopo il servizio militare nell'esercito austriaco durante la guerra, risiedette in Germania fino al 1924, dove il suo interesse fu particolarmente risvegliato dalla direzione radicale delle avanguardie: dadaismo e jazz, impressionismo, espressionismo e neoclassicismo, legato in particolare alla danza e alla musica di Alban Berg e di Alois Hába. Durante gli anni '30, Schulhoff subì una trasformazione artistica, le sue composizioni jazz sinfoniche furono sostituite da sinfonie nello stile del Realismo Sociale e dopo il 1933, la sua carriera in Germania è stata interrotta a causa delle sue convinzioni comuniste (aveva per esempio impostato il Manifesto comunista sulla musica) e anche delle sue radici ebraiche. Nel 1941 Schulhoff acquisì la cittadinanza sovietica e in seguito alla dichiarazione tedesca di guerra con l'Unione Sovietica fu considerato cittadino di una nazione nemica. Fu inizialmente internato a Praga il 23 giugno 1941 e successivamente deportato nel campo di concentramento di Wülzburg vicino a Weißenburg, in Baviera, dove morì di tubercolosi il 18 agosto 1942. Nella sua breve vita Schulhoff scrisse sei sinfonie (altre due sono state abbozzate durante la prigionia ma mai completate) che raccontano il suo viaggio dallo pseudo-orientalismo e dall'indulgenza orchestrale a una sorta di realismo socialista. La sobria Sinfonia n.2 è stata scritta per la radio ceca nel 1932 ed è stata eseguita per la prima volta in Germania solo nel 1993.
Biografie
Aaron Pilsan, pianoforte
Nato nel 1995 a Dornbirn, in Austria e straordinariamente dotato, Pilsan ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni. Fra il 2007 ed il 2012 è stato allievo di Karl-Heinz Kaemmerling, prima al Mozarteum di Salisburgo e poi nell’Istituto speciale per musicalmente superdotati del Hochschule di Hannover. Oggi studia con Lars Vogt ad Hannover. Ha frequentato le master classe di Andras Schiff e Alfred Brendel. Ha suonato nella serie dei Lunch-Concerts dei Berliner Philharmoniker, al Festival Menuhin di Gstaad, alla Schubertiade di Schwarzenberg, al Festival di Schwetzingen e a quello di Bregenz, al Klavier Festival Ruhr, alla Mozarfest di Wuerzburg e in molti altri Festival tedeschi. La rivista FONO FORUM lo ha scelto come migliore giovane musicista del 2011. Nel 2014 è stato nominato RISING STAR dal circuito ECHO, European Conert Hall Organization ed ha suonato nelle più importanti sale da concerto Europee. Nel 2015 è stato sostenuto dalla Fondazione Orpheum e grazie alla Fondazione ha suonato con l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo e Sir Neville Marriner. Dal 2014 è in contratto con NAIVE, il primo CD con le Variazioni Eroica di Beethoven e la Wanderer di Schubert è stato pubblicato nel 2014 ed ha ottenuto critiche eccellenti. Nel 2017 verrà pubblicato un secondo CD con musiche di Schumann e le 11 Humoresken di Widmann. Nella stagione 2016/17 ha suonato e suonerà a Tokyo, Parigi, Monaco di Baviera, Innsbruck, Tolosa e di nuovo alla Schubertiade e con l’Orchestra di Berna, con la Robert Schumann Philharmonie, con la Sudwestdeutsche Philharmonie.
Timothy Brock, Direttore
Riconosciuto come uno dei massimi esperti al mondo nel campo della musica per film, Timothy Brock ha diretto importanti orchestre quali Royal Philarmonic Orchestra, Los Angeles Chamber Orchestra, Chicago Symphony, BBC, Symphony Orchestra della Radio Austriaca, Orchestra di S. Cecilia, tutte le principali orchestre di Francia, la Rotterdam Philarmonic, Tonhalle di Zurigo, Orchestra della Suisse Romande, Orchestra della Toscana, del Teatro Massimo di Palermo e del Comunale di Bologna; il prossimo anno tornerà per la terza volta alla Chicago Symphony, per la seconda volta al Barbican con la BBC Symphony Orchestra ed è ospite ogni anno alla Konzerthaus di Vienna. Nel dicembre del 2011 ha debuttato alla Salle Pleyel di Parigi; nel corso della stagione 2011/12 si è esibito per due volte con la New York Philharmonic e nella prossima stagione dirigerà due nuove produzioni dei capolavori di Prokof’ev Alexander Nevskij e Ivan il Terribile a Parigi e Lione e debutterà a Singapore, Hong Kong e in Malesia.
Brock, nato ad Olympia nello stato di Washington nel 1963, è attivo come direttore e compositore, specializzato nel repertorio della prima metà del XX secolo e in rappresentazioni di film muti con accompagnamento musicale. Tra le sue composizioni si segnalano tre sinfonie, due opere e diversi concerti per strumento solista e orchestra, nonchè oltre 20 colonne sonore originali per film muti. Durante la sua carriera ha presentato oltre 30 prime esecuzioni per il Nord America di autori quali Shostakovich, Eisler, Schulhoff.
Brock ha scritto musiche per film di Buster Keaton (The General, One Week e Steamboat Bill Jr.), Ernst Lubitsch (Il ventaglio di Lady Windermere), Robert Wiene (Il Gabinetto del Dr. Caligari), F.W. Murnau (Faust, Aurora), per Fu Mattia Pascal, capolavoro della cinematografia europea degli anni Venti, e per Three Bad Man, l’ultimo western muto di John Ford e molti altri ancora; inoltre ha restaurato celebri colonne sonore quali Nuova Babilonia di Shostakovich e Cabiria di Pizzetti-Mazza. Ha ricevuto commissioni per nuove partiture dalla Los Angeles Chamber Orchestra, dalla Konzerthaus di Vienna (Frau Im mond - 2017), dall’Orchestra di Lione, dalla 20th Century Fox, dal Teatro la Zarzuela di Madrid. Nel 1999, la Fondazione Chaplin ha chiesto a Brock di restaurare la partitura originale per Tempi Moderni: da quel momento è iniziata una proficua collaborazione tra la famiglia Chaplin e la Cineteca Nazionale di Bologna che ha portato al restauro delle musiche originali di tutti i grandi capolavori di Charlie Chaplin, che Brock ha eseguito praticamente in tutto il mondo. Ha debuttato con la Verdi all’Auditorium di Milano nel luglio 2013, quando diresse l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nell’esecuzione delle musiche originali di accompagnamento del film Il Circo di Charlie Chaplin, in sincrono con la proiezione. Nell’agosto 2015 è tornato all’Auditorium di Milano, questa volta ospite della Stagione sinfonica, nuovamente alla guida de laVerdi per l’esecuzione di un caleidoscopico programma di colonne sonore dell’età dell’oro di Hollywood.