ARCO DELLA PACE – Milano
dal 24 giugno al 3 settembre 2010
NOTE SOTTO L’ARCO
inizio concerti ore 21, ingresso libero
Viene restituito ai milanesi, dopo i lavori di restauro, l’Arco della Pace, monumento tra i più significativi della città. Opera d’arte d’inestimabile valore, ma anche luogo d’incontro e di svago nel cuore della metropoli. Per festeggiare la riapertura, richiamando la tradizione che vuole questo luogo legato ai concerti jazz, il Comune di Milano - Settore Sport e Tempo Libero, inaugura a fine giugno una nuova rassegna, Note sotto l’Arco, otto appuntamenti open air con il meglio del jazz italiano.
giovedì 24 giugno 2010_06_24
WAITIN' FOR BENNY - Mauro Negri quartet
Mauro Negri clarinetto, Andrea Dulbecco vibrafono
Paolo Birro pianoforte, Pietro Benucci batteria
Il progetto nasce con l'intento di omaggiare una delle più prestigiose formazioni di tutta la storia del jazz: il quartetto di Benny Goodman, riproponendone l'organico originale: clarinetto, vibrafono, pianoforte e batteria, vi partecipano quattro musicisti che sono considerati fra i più rappresentativi della scena italiana. Il programma presenta brani del repertorio del quartetto di Goodman e composizioni originali. L'intento è quello di proporre agli ascoltatori un omaggio alla figura di un artista attento non solo alle forme del jazz più popolare, ma interessato e profondamente inserito nel mondo della musica contemporanea del suo tempo, come le collaborazioni con Bartok e Stravinskij testimoniano.
giovedì 1 luglio 2010_07_01
FURIOUS MINGUS - Furio di Castri trio
Furio Di Castri contrabbasso, Marco Tamburini tromba
Achille Succi clarinetto basso e sax alto
Il genio e la poesia di uno dei più grandi maestri della musica del Novecento riletti da una formazione inedita e minimale. Un trio senza pianoforte, guidato da uno dei più grandi contrabbassisti italiani, che si completa con una front line di prestigio. Un tributo a Charles Mingus che esplora i segreti della sua arte compositiva, tra combinazioni matematiche, invenzione melodica e scrittura orchestrale.
giovedì 8 luglio 2010_07_08
ANDREA POZZA/MATTIA CIGALINI quartet
Andrea Pozza pianoforte, Mattia Cigalini sax
Riccardo Fioravanti contrabbasso, Shane Forbes batteria
Andrea Pozza e Mattia Cigalini propongono una selezione di standards della tradizione jazzistica di autori come Thelonious Monk, Billy Strayhorn, e di brani originali del quartetto. Le esecuzioni si snodano a seconda dell'ispirazione del momento, nella migliore tradizione del vero jazz. Molto più che “enfant prodige”, “promessa” o “astro nascente” – le definizioni che di solito si adoperano per i giovanissimi – Mattia Cigalini, ventenne, è una delle realtà più solide nell’attuale panorama jazzistico. Musicista di razza, ha potuto affinare il suo talento al fianco di autentici veterani: da Franco Cazzola a Tullio De Piscopo, da Rosario Bonaccorso a Dado Moroni, fino a trovare la sua piena maturazione in “Arriving Soon”, il cd realizzato nel 2009 per la Dejavu Record con la collaborazione di Fabrizio Bosso, Andrea Pozza, Tullio De Piscopo e Riccardo Fioravanti. Dalla successiva tournée in Giappone (con gli stessi musicisti) e dall’affermarsi del cd su quel mercato discografico è arrivata la sua definitiva consacrazione.
venerdì 9 luglio 2010_07_09
ORECCHIE UNITE - FERDINANDO FARAO' sextet
Serena Ferrara voce, Francesco Forges voce e flauto
Germano Zenga sax soprano e tenore, Michele Benvenuti trombone
Gianluca Alberti contrabbasso, Ferdinando Faraò batteria
"Orecchie Unite" è il titolo di una partitura scritta da Ferdinando Faraò ed eseguita per il decennale di Ah Um Jazz Festival da l' Artchipel Orkestra, una big band composta da alcuni tra più interessanti e attivi musicisti del panorama nazionale e internazionale. La stessa partitura viene ora riproposta con un organico ridotto che vede coinvolti alcuni dei musicisti che presero parte a quello straordinario evento animato dall'intenzione di creare un grande spirito collettivo e unitario tra i musicisti anche provenienti da differenti aree musicali. La musica ri-arrangiata per questo particolare sestetto è caratterizzata da momenti in bilico tra scrittura e improvvisazione in cui particolare attenzione viene data al suono e allo sviluppo attraverso cellule tematiche in una direzione tendenzialmente collettiva e corale tesa al superamento del classico schema tema-improvvisazione-tema.
giovedì 15 luglio 2010_07_15
YG-LITE - Yuri Goloubev quartet
Daniele Di Bonaventura bandoneon, Mario Zara pianoforte,
Yuri Goloubev contrabbasso, Carlo Alberto Canevali batteria
Come compositore jazz Yuri ricorre spesso ai principi della composizione classica. Nella sua musica si avverte la volontà di uscire dalle forme tradizionali del jazz, come sostiene lui stesso: “il confine tra la musica classica contemporanea e il jazz è molto sottile”. Le complesse formule della composizione contemporanea (dall’applicazione delle regole dodecafoniche agli ampi sviluppi cui sottopone le sue linee melodiche) sono però utilizzate in maniera discreta, difficilmente avvertibile dall’ascoltatore e comunque sempre concepite come mezzi al servizio delle idee musicali. Per quanto complessa possa essere la costruzione di un brano, quello che emerge è la comunicazione emotiva, la bellezza melodica e la capacità di coinvolgere. In questo progetto Yuri Goloubev presenta alcuni standard riarrangiati, come “All The Things You Are”, che Yuri ribattezza “What Kind Of Thing Are You?” e brani originali, nel vero senso della parola, come “Bill Gates Amongst Us” basato sulla sigla di avvio di Windows. Accanto a Goloubev si trovano musicisti eccellenti, ai vertici della nuova generazione jazzistica europea.
giovedì 29 luglio 2010_07_29
TRA IL TANGO E IL JAZZ - Max De Aloe free reeds quartet
Max De Aloe armonica cromatica, Antonello Messina fisarmonica
Marco Mistrangelo contrabbasso, Nicola Stranieri batteria
Personaggio istrionico e carismatico, Max De Aloe ha saputo ritagliare un ruolo a sé stante all’interno della scena jazz contemporanea italiana grazie a progetti musicali sempre coinvolgenti in una commistione di arti e generi. E' considerato dalla stampa specializzata tra i più significativi armonicisti jazz in Europa con più di 20 CD al suo attivo. Il nuovo progetto con Antonello Messina, fisarmonicista di grande spessore, siciliano ma da anni residente a Berna, presenta un magico incontro tra l’armonica cromatica e la fisarmonica. Due suggestivi strumenti definiti tecnicamente ad ‘ance libere’ (free reeds) a cui s’ispira il nome del quartetto. Un connubio originale da cui escono vincitori il gusto per la melodia, la ricerca di un mondo lontano che nel ricordo si tinge di fascino, la straordinaria sensibilità, il gioco delle emozioni. Il repertorio del quartetto, che si avvale della solidissima e fantasiosa ritmica di Marco Mistrangelo e Nicola Stranieri, presenta brani originali di Max De Aloe e Antonello Messina e successi presi a prestito dal mondo del tango argentino come ‘Vuelvo al Sur’ e ‘Oblivion’ di Astor Piazzolla e ‘El dia que me quieras’ di Carlos Gardel.
giovedì 2 settembre 2010_09_02
BLUE OF MINE - Felice Clemente quintet
Felice Clemente sax tenore e soprano, Bebo Ferra chitarre
Massimo Colombo pianoforte, Giulio Corini contrabbasso
Massimo Manzi batteria
Questo disco rappresenta il frutto e la fusione delle esperienze e degli incontri musicali di questo giovane artista oltre che delle vicende importanti che hanno segnato la sua vita e la sua carriera. Il tutto animato dalla profonda esigenza di far incontrare le culture musicali che ha sempre amato - il jazz, la musica classica, l’afro, il latin e il tango - allo scopo di raggiungere l’anima di tutti coloro che sanno lasciarsi attraversare dal flusso dei suoni, senza frapporre filtri concettuali, ma solo vivendoli pienamente con la naturalezza di un respiro o del battito del cuore. Esperienza realizzata con musicisti con cui Felice collabora da tempo. Musicisti che ogni volta riescono a stupire per il talento, la spiccata sensibilità e, last but not least, la rara generosità, qualità indispensabile per riuscire a rimettersi sempre in gioco, a non adagiarsi mai sui risultati raggiunti. Ne viene fuori un dialogo aperto, privo di forzature e dogmi stilistici, attorno alla realtà sempre più composita del jazz contemporaneo. Un dialogo in cui ogni strumentista ha avuto lo spazio per mettere in risalto le sue peculiarità, ma sempre al servizio della unica padrona: la Musica.
venerdì 3 settembre 2010_09_03
ORGAN LOGISTICS - Alberto Marsico quartet
Alberto Marsico organo, Diego Borotti sassofono
Lorenzo Frizzera chitarra, Gio Rossi batteria
Il repertorio del gruppo è formato prevalentemente da composizioni originali nel filone del tradizionale "jazz organ quartet", carico di sapori blues e di contaminazioni soul e funk ma che frequentemente seguono invece percorsi di jazz più contemporaneo, con atmosfere che da muscolose si fanno più rarefatte. Il progetto nasce con l'idea dell'apporto delle esperienze personali di ogni singolo musicista. Il prodotto che ne risulta è una inevitabile contaminazione tra jazz e blues. Di grande energia gli arrangiamenti proposti su Larry Young, Oliver Nelson e Jack Mc Duff, tra gli altri, così come i brani originali. Non potrebbe essere diversamente, vista la qualità e l'esperienza dei musicisti che compongono questo gruppo.
Info
Comune di Milano Settore Tempo Libero–Ufficio Manifestazioni tel. 02.88464127 www.comune.milano.it/labellaestate
Amici della Musica Milano tel. 02.89122383 www.amicidellamusicamilano.it
Note di presentazione della organizzazione:
Viene restituito ai milanesi, dopo i lavori di restauro, l’Arco della Pace, monumento tra i più significativi della città. Opera d’arte d’inestimabile valore, ma anche luogo d’incontro e di svago nel cuore della metropoli. Per festeggiare la riapertura, richiamando la tradizione che vuole questo luogo legato ai concerti jazz, il Comune di Milano - Settore Sport e Tempo Libero, inaugura a fine giugno una nuova rassegna, Note sotto l’Arco, otto appuntamenti open air con il meglio del jazz italiano. (Alan Rizzi, Assessore Sport e Tempo Libero)
Un allestimento minimale, ispirato ad un Jazz Club, ospiterà progetti di qualità, tutti “made in Italy” attingendo alla grande fucina di talenti che è la realtà della scena nazionale. Una carrellata di musicisti per disegnare un quadro dello “stato dell'arte” del jazz italiano: dalle formazioni che prendono spunto da grandi artisti del passato per una personalissima rivisitazione, come quella del Mauro Negri quartet di Benny Goodman o del Furio di Castri trio di Charles Mingus, alle inevitabili “contaminazioni” con altre culture come nel concerto de Max De Aloe e Antonella Messina quartet con il tango, o del quintetto di Felice Clemente con la musica classica, l’afro, il latin...Dai musicisti, Yuri Goloubev o Ferdinando Faraò o Alberto Marsico, che hanno intrapreso un percorso più strettamente compositivo ai limiti con la vera e propria ricerca linguistica al jazz talentuoso e virtuoso del giovane Mattia Cigalini.
Come accade spesso nel jazz, tutti i leader delle diverse formazioni hanno scelto per presentare la loro idea della musica, musicisti di grande valore, mai semplici comparse.
La direzione artistica è affidata agli Amici della Musica di Milano, l'organizzazione a CSC Media.
Si parte giovedì 24 giugno con il quartetto di Mauro Negri, un gruppo che nasce per omaggiare una delle più prestigiose formazioni di tutta la storia del jazz: il quartetto di Benny Goodman, riproponendone l'organico originale (clarinetto, vibrafono, pianoforte, batteria). Accanto al versatile clarinettista tre prestigiosi musicisti: Paolo Birro al pianoforte, Andrea Dulbecco al vibrafono e Pietro Benucci alla batteria.
Si prosegue a distanza di una settimana, giovedì 1 luglio, ricordando un altro genio del jazz di tutti i tempi, Charles Mingus, riletto da una formazione inedita e minimale. Un trio senza pianoforte, guidato da un grande contrabbassista, Furio Di Castri, che si completa con una front line di tutto rispetto: Marco Tamburini alla tromba e Achille Succi al clarinetto basso e sax alto.
Giovedì 8 luglio è la volta di un astro nascente del sax, il ventenne Mattia Cigalini. Musicista di razza, ha potuto affinare il suo talento al fianco di autentici veterani: da Franco Cazzola a Tullio De Piscopo, da Rosario Bonaccorso a Dado Moroni, fino a trovare la sua piena maturazione in “Arriving Soon”, il cd realizzato nel 2009 con la collaborazione di Fabrizio Bosso, Andrea Pozza, Tullio De Piscopo e Riccardo Fioravanti. Dalla successiva tournée in Giappone e dall’affermarsi del cd su quel mercato discografico è in pratica arrivata la sua definitiva consacrazione. Ad accompagnarlo il suo quartetto: Andrea Pozza al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria.
Un sestetto capitanato dal batterista e compositore Ferdinando Faraò sarà protagonista il giorno seguente, venerdì 9 luglio, con un titolo curioso: "Orecchie Unite". Titolo che in realtà appartiene ad una partitura scritta da Faraò per una big band composta da alcuni tra più interessanti e attivi musicisti del panorama nazionale e internazionale. La stessa partitura viene ora riproposta con un organico ridotto che vede comunque coinvolti alcuni dei musicisti della prima formazione animata dall'intenzione di creare un grande spirito collettivo e unitario tra artisti provenienti da differenti aree musicali. La musica ri-arrangiata per questo particolare sestetto è caratterizzata da momenti in bilico tra scrittura e improvvisazione in cui particolare attenzione viene data al suono e allo sviluppo attraverso cellule tematiche in una direzione tendenzialmente collettiva e corale tesa al superamento del classico schema tema-improvvisazione-tema. La formazione, oltre al già citato Faraò, vede la presenza di Michele Benvenuti - trombone, Germano Zenga - sax soprano e tenore, Serena Ferrara - voce , Francesco Forges – voce e flauto, Gianluca Alberti - contrabbasso,.
Giovedì 15 luglio un altro strumentista-compositore si presenta al pubblico milanese: si tratta del contrabbassista moscovita Yuri Goloubev accompagnato per l’occasione da Daniele Di Bonaventura al bandoneon, Mario Zara al pianoforte e Carlo Alberto Canevali alla batteria e percussioni. In questo suo progetto, denominato YG-LITE, la ricerca è volta a sottolineare le trame più leggere, ma non per questo meno ricercate, del linguaggio jazz. Dall'arrangiamento di celebri standard, come “All The Things You Are” a brani originali come “Bill Gates Amongst Us” basato sulla sigla di avvio di Windows.
A fine mese, giovedì 29 luglio, un suggestivo incontro fra due strumenti che non sembrerebbero destinati ad incontrarsi, personaggio istrionico e carismatico, Max De Aloe, virtuoso armonicista presente nella scena jazz contemporanea italiana con progetti musicali caratterizzati dalla commistione di arti e generi, incontra Antonello Messina, fisarmonicista di grande spessore, siciliano ma da anni residente a Berna. Due suggestivi strumenti definiti tecnicamente ad ‘ance libere’ (free reeds) a cui s’ispira il nome del quartetto. Un connubio originale dove ne escono vincitori il gusto per la melodia, la ricerca di un mondo lontano che nel ricordo si tinge di fascino, la straordinaria sensibilità, il gioco di emozioni. Il repertorio del quartetto, che si avvale della solidissima e fantasiosa ritmica di Marco Mistrangelo e Nicola Stranieri, presenta brani originali di Max De Aloe e Antonello Messina e successi presi a prestito dal mondo del tango argentino come, per citarne alcuni, ‘Vuelvo al Sur’ e ‘Oblivion’ di Astor Piazzolla e ‘El dia que me quieras’ di Carlos Gardel.
Dopo la pausa agostana, si riprende giovedì 2 settembre con il quintetto del sassofonista Felice Clemente. Questo progetto che trova sintesi nel disco “Blue of mine” rappresenta il frutto e la fusione delle esperienze e degli incontri musicali di questo giovane artista, il tutto animato dalla profonda esigenza di far incontrare le culture musicali che ha sempre amato - il jazz, la musica classica, l’afro, il latin e il tango. Un’esperienza realizzata con musicisti con cui Felice collabora da tempo, il chitarrista Bebo Ferra, il pianista Massimo Colombo, il contrabbassista Giulio Corini e il batterista Massimo Manzi. Ne viene fuori un dialogo aperto, privo di forzature e dogmi stilistici, attorno alla realtà sempre più composita del jazz contemporaneo.
La rassegna si chiude il giorno seguente, venerdì 3 settembre, con una formazione che vede Alberto Marsico all’organo hammond, Diego Borotti al sassofono, Lorenzo Frizzera alla chitarra e Giò Rossi alla batteria. Il repertorio è formato prevalentemente da composizioni originali nel filone del tradizionale "jazz organ quartet", carico di sapori blues e di contaminazioni soul e funk ma che frequentemente seguono invece percorsi di jazz più contemporaneo, con atmosfere che da muscolose si fanno più rarefatte.