TEATRO FRASCHINI - PAVIA
Stagione musicale 2006/2007
Il Teatro Fraschini, all’interno della Stagione musicale 2006/2007, ospita giovedì 18 gennaio uno dei più interessanti compositori contemporanei: Michael Nyman.
MICHAEL NYMAN BAND
Michael Nyman pianoforte
Gabrielle Lester violino
Catherine Thompson violino
Kate Musker viola
Anthony Hinnigan violoncello
David Roach sax soprano/alto
Simon Haram sax soprano/alto
Andrew Findon sax baritono/flauto/ottavino
Steve Sidwell tromba
David Lee corno francese
Nigel Barr trombone e tuba
Martin Elliott basso elettrico
Ralph Harrison fonico di sala
Produzione: KINO Music s.a.s.
Programma
Wonderland (11 min.)
Molly – Eddie Nadia
Prospero’s Books (9 min.)
Prospero’s Curse - Yellow Sands - Miranda
The Libertine (15 min.)
The Mistress - Against Constancy - Theatre Boys
Memorial
solo music from The Piano (8-10 min.)
Qui il maestro ha dovuto interrompersi per problemi di accordatura del pianoforte, l'accordatore ha sistemato e Nyman ha ripreso dell'inizio l'esecuzione.
Big my secret - Silver fingered fling - The Heart Asks Pleasure first
Draughtsman’s Contract (9 min.)
Chasing Sheep - Eye for Optical Theory
Drowning by Numbers (20 min.)
Trysting Fields/Sheep and Tides - Wheelbarrow Walk - Fish Beach - Knowing the Rope
NOTE
Quando Michael Nyman pubblica il saggio Experimental Music: Cage and Beyond (1974, ristampato nel 1999) non avrebbe mai pensato che il suo contributo sarebbe andato così “oltre”. Avverso all’ortodossia allora attuale del modernismo internazionale, nel 1964 Nyman smette di comporre e preferisce dedicarsi alla musicologia, curando la pubblicazione di musiche di Purcell e Handel, e facendo ricerche sulla musica folclorica rumena. Più tardi collabora come critico con alcune riviste, tra cui The Spectator, dove, in una recensione di The Great Digest di Cornelius Cardew del 1968 è il primo ad associare il termine "minimalismo” alla musica.
Nello stesso anno, l’ascolto di Come Out di Steve Reich, trasmesso nel 1968 dalla BBC, gli apre nuovi orizzonti e comincia a rinascere in lui l’interesse per la composizione. Nel 1968 scrive il libretto per Down by the Greenwood Side, dramma pastorale composto da Harrison Birtwistle. E sarà proprio Birtwistle a commissionargli nel 1976 l’arrangiamento di alcune canzoni veneziane del XVIII secolo per una produzione de Il Campiello di Goldoni. Nyman mette insieme quella che definirà “la più rumorosa banda acustica da strada” che si possa immaginare: ribecche, tromboni medievali, cennamelle, banjo, grancassa e sassofono. Nyman continua a lavorare con la band del Campiello anche dopo la fine della produzione, unendo all’insieme le proprie esecuzioni al piano. Una band ha bisogno di un repertorio, e Nyman glielo procura, a partire da In Re Don Giovanni, una particolare rielaborazione di 16 battute dell’opera mozartiana. La band modifica la line-up, viene amplificata, e cambia il proprio nome in Michael Nyman Band. È questa l’officina nella quale Nyman forgia il suo stile compositivo, fatto di robuste melodie, ritmi flessibili ma decisi, ed esecuzioni d’ensemble ben articolate.
Se i lavori scritti per la Michael Nyman Band rappresentano la parte principale della sua produzione, va ricordato che Nyman ha scritto musica per diversi tipi di ensemble, inclusi quelli di stampo più classico come l’orchestra sinfonica, il coro a cappella e il quartetto d’archi. Ha composto anche alcune opere teatrali - tra cui The Man who Mistook his Wife for a Hat (1986) - e musiche di scena per alcuni affermati coreografi, quali Siobhan Davies, Shobana Jeyasingh, Lucinda Childs, Karine Saporta e Stephen Petronio.
La notorietà presso il grande pubblico la raggiunge come compositore di colonne sonore, le più famose per Peter Greenaway, con cui collabora alla realizzazione di 11 film. Negli anni successivi lavora con altri registi, tra cui Jane Campion (Lezioni di Piano, 1992), Volker Schlöndorff (L’Orco, 1996), Neil Jordan (Fine di Una Storia, 1999) e Michael Winterbottom (Wonderland, 1999 e The Claim – Le Bianche Tracce della Vita, 2000, 9 Songs, 2004, A Cock and Bull Story, 2005), Dorota Kedzierzawska (Jestem, 2005), e Laurence Dunmore (The Libertine, in uscita a Novembre). Ha inoltre collaborato con Damon Albarn per la musica de L’Insaziabile (1998) di Antonia Bird.
Nyman ha composto la musica per un gala di moda, per l’inaugurazione di un collegamento ferroviario ad alta velocità, per un gioco per computer. È sua la musica dell’evento The Commissar Vanishes - opera multimediale basata sul libro di David King dedicato alla manipolazione dei documenti fotografici in epoca stalinista - e l’opera Facing Goya (2000), un dramma pieno di tensione sul tema della genetica.
Il 17 Maggio 2002 Michael Nyman e la sua Band tornano alla Royal Festival Hall presentando per la prima volta in Gran Bretagna la colonna sonora del film in banco e nero di Dziga Vertov, L’uomo con la macchina da presa (1929). Il film documenta con grande capacità la vita urbana sovietica nel 1929 e viene presentata insieme a The Commissar vanishes. Questi due film rappresentano le due facce del regime sovietico dal 1920 al 1930.
Nyman con U. Shrinivas (mandolino elettrico) e i cantanti Rajan e Sajan Misra presenta il 24 Luglio 2002 il progetto Sangam, realizzato a quattro mani, che combina i talenti dei quattro musicisti e rappresenta bene il periodo di collaborazione di Nyman con i maestri della musica indiana. Il debutto del primo concerto per violino di Nyman, commissionato dallo Schleswig-Holstein Music Festival, ha luogo ad Amburgo nell’agosto del 2003. Il concerto viene eseguito dalla Festival Orchestra, diretta da Dennis Russell Davis, e vede la partecipazione di Gidon Kremer come primo violino.
Per la Badisches Staatheater di Karlsruhe Michael Nyman riprende l’opera Facing Goya, la cui prima in Germania viene rappresentata il 19 Ottobre 2002. Quest’opera segna l’inizio un periodo di tre anni in cui Nyman scrive come compositore residente. Man and Boy: Dada, un’opera basata sul dadaista Kurt Schwitters, con libretto di Michael Hastings, è stata la seconda opera. Una nuova produzione di questo lavoro, diretta da Lindsay Posner, è stata rappresentata all’Almeida Theatre di Londra il 15 Luglio 2004 ed è stata presentata negli Stati Uniti nel dicembre dello stesso anno. La partitura dell’opera è stata la prima uscita discografica della nuova etichetta curata dallo stesso Micheal Nyman.
Love Counts, ancora con libretto di Michael Hastings, è l’ultima opera scritta per Karlsruhe ed è andata in scena in Germania nel Marzo 2005. Il legame con il Teatro Almeida di Londra continuerà nel 2006 con la produzione di Love Counts.
L’attività di Nyman più recente comprende prime come Bekham Crosses/Nyman Scores, commissionata dalla BBC Radio; Acts of Beauty, commissionata dagli italiani Sentieri Selvaggi, con la voce di Cristina Zavalloni, per il Festival della Letteratura di Mantova;
The Photography of Chance (scritto in memoria di John Peel), commissionata per l’Ahn Trio ed eseguita a Salt Lake City nel novembre 2004; la coreografia Flicker, commissionata dalla Shobana Jeyasingh Dance Company, ha debuttato al Royal Northern College of Music nel febbraio 2005. Melody Waves, scritta per la Singapore Chinese Orchestra, è stata eseguita al Barbican di Londra nell’aprile 2005.
I prossimi lavori includono due progetti della BBC: il primo per festeggiare i 250 anni dalla nascita di Mozart; il secondo è per il Coro e l’Orchestra Sinfonica della BBC.
Nyman attualmente sta curando la stesura di un concerto per percussioni per Colin Currie; ha iniziato una collaborazione con Hanif Kureishi per il progetto Total Virgin; ha musicato i Sonetti Lussuriosi di Pietro Aretino per la Sex Exhibition alla Hayward Gallery, e sta collaborando con l’artista Kutlug Ataman alla Whitechapel Gallery.
In ogni occasione Nyman si è rivelato un compositore eminentemente concreto. Sicuramente non gli appartiene l’immagine del compositore dolorosamente chiuso nella sua torre d’avorio, lontano dalla realtà e costantemente immerso in astratte speculazioni. Piuttosto ha sempre rivelato una straordinaria disponibilità alla collaborazione, uno spiccato senso dell’humour, una fertile e ricercata immaginazione ed una innata capacità a rapportarsi con pubblici anche molto diversi.
La casa discografica di Michael Nyman, la MN Records, ha iniziato a pubblicare nel maggio 2005, con The Piano Sings, l’album di debutto per composizioni di solo pianoforte. Questa nuova etichetta, prodotta dallo stesso Nyman, è stata fondata con l’intento specifico di promuovere le opere del compositore. In settembre è uscita la registrazione dell’opera Man and Boy: Dada. In coincidenza con il tour inglese, l’etichetta ha pubblicato una versione definitiva delle colonne sonore classiche Lezioni di Piano e I Giardini di Compton House, insieme a una compilation dei brani più celebri all’interno delle colonne sonore di 5 film di Peter Greenaway. La colonna sonora del film The Libertine sarà pubblicata a novembre, mentre altre registrazioni di musiche per orchestra, da camera, colonne sonore sono previste in uscita nei prossimi mesi.
La Michael Nyman Band nasce dall’orchestra che accompagnava Michael Nyman durante l’esecuzione del Campiello di Goldoni sul palcoscenico del National Theatre nell’ottobre 1976.
L’immaginaria band di strada veneziana usava unicamente strumenti musicali antichi affiancati da strumenti moderni, così che la ribeca e gli altri strumenti erano miscelati con il sassofono e il banjo per produrre un suono il più forte possibile senza ricorrere all’amplificazione.
Questo gruppo gettò le basi della Campiello Band che ha iniziato ad esibirsi nel foyer del National Theatre nel 1977, e per il quale Michael Nyman scrisse In Re Don Giovanni, incluso negli album Michael Nyman e Michael Nyman… Live.
Quando – per varie ragioni – gli strumenti antichi furono sostituiti da equivalenti moderni, la Campiello Band divenne l’amplificata Michael Nyman Band con l’organico standard di un quartetto d’archi, tre sassofoni, trombone basso, chitarra basso e pianoforte. Tromba e corno sono aggiunti per richieste particolari, così come le voci di Sarah Leonard (Memorial) o Hilary Summers (The Diary of Anne Frank e Cycle of Disquitude).
Il repertorio
Il repertorio include musiche da molti film di Peter Greenaway come The draughtsman’s contract (I misteri del giardino di Compton House - 1982), A Zed and two Noughts (Lo Zoo di Venere - 1985), Drowning by Numbers (Giochi nell’Acqua - 1987) e Prospero’s Book (L’Ultima Tempesta - 1990), raggruppate nel video “The Michael Nyman Band Live in Concert” (1999).
Altre celebri partiture da film sono Gattaca (1998), Ravenous (L’insaziabile - 1999), Wonderland (1999), End of an Affair (Fine di una Storia – 1999), The Claim (Le Bianche Tracce della Vita - 2000) 24 Hours In The Life Of A Woman (2003), The Actors (2003) e Nathalie (2003), 9 Songs (2004) The Libertine (2005), A Cock and Bull Story (2005).
Sangam è un progetto che vede la collaborazione di Michael Nyman con alcuni musicisti indiani (U. Shrinivas, Rajan e Sarjan Misra).
Per 3 Quartets la Michael Nyman Band è modificata dall’aggiunta di un sassofono e di una tromba.
Progetti Audiovisivi
L’evento audio-video commissionato dal Barbican Centre di Londra, intitolato The Commissar Vanishes (45’), è basato sulle foto scoperte da David King in Unione Sovietica, che rivelano come il regime stalinista portasse le persone, tra cui il costruttivista Radchenko, a censurare le propie opere.
Il film del 1929 The Man with a Movie Camera (L’Uomo con la macchina da presa - 60’) di Dziga Vertov accostato all’accompagnamento dal vivo di Michael Nyman, da film sperimentale si trasforma in poema acustico.
Il film À Propos de Nice (23’) di Jean Vigo ritrae la città di Nizza, mettendo a confronto la ricca élite con i poveri operai, non senza alcuni spunti satirici.
Manhatta (10’), di Charles Sheeler e Paul Strand, accosta immagini di vita quotidiana a Manhattan con i versi (proiettati sullo schermo) di Walt Whitman.
I componenti regolari della band sono:
Gabrielle Lester - Violino Cathy Thompson – Violino
Kate Musker – Viola Tony Hinnigan - Violoncello
David Roach – Sop/Alto Sax Simon Haram - Sop/Alto Sax
David Lee – Corno Nigel Barr - Trombone
Martin Elliott –Basso Steve Sidwell - Tromba
Andrew Findon - Baritone Saxophone / Flute/ Piccolo
Programma di sala
La notorietà di Michael Nyman presso il grande pubblico è senza dubbio rappresentata dalla composizione di colonne sonore di film: sia le undici per Peter Greenaway, sia quelle di una lunga serie - dal 1992 ad oggi - di film di successo tra i quali Lezioni di Piano, 1992, L’Orco, 1996, Fine di una storia, 1999, Wonderland, 1999, The Claim – Le Bianche Tracce della Vita, 2000, 9 Songs, 2004, A Cock and Bull Story, 2005, Jestem, 2005, The Libertine, 2006. Meno conosciuta è forse la produzione più ‘intellettuale’, più complessa, sperimentale e ‘colta’ che lo ha accompagnato per un lungo arco di tempo dal 1968 in poi. Nutrendosi della collaborazione con musicisti di diversa esperienza e origine culturale e artisti di varia estrazione, ha affrontato anche generi e forme molto diversificate che tuttavia convergono e si fondono organicamente: dal repertorio folcloristico indiano, scaturito dalla collaborazione con U. Shrinivas (mandolino elettrico) e i cantanti Rajan e Sajan Misra, a quello più rigorosamente classico germinato dall’amicizia con il violinista Gidon Kremer e dalla frequentazione di prestigiose istituzioni come il Badisches Staatheater di Karlsruhe, il Schleswig-Holstein Music Festival, il Royal Northern College of Music e la Singapore Chinese Orchestra, all’arrangiamento e alla rielaborazione di alcune canzoni veneziane del XVIII secolo sollecitati dalla cooperazopne con Harrison Birtwistle per una produzione de Il Campiello di Goldoni.
In ogni occasione Nyman si è rivelato comunque un compositore eminentemente concreto. L’immagine che infatti vuole tramandare di sé non è quella «del compositore dolorosamente chiuso nella sua torre d’avorio, lontano dalla realtà e costantemente immerso in astratte speculazioni.», ma del personaggio che «ha sempre rivelato una straordinaria disponibilità alla collaborazione, uno spiccato senso dell’humour, una fertile e ricercata immaginazione ed una innata capacità a rapportarsi con pubblici anche molto diversi».
Questa non comune abilità si è accentuata negli anni anche grazie alla collaborazione stabile con un gruppo, una band, che lo ha arricchito sotto molteplici aspetti: dalla ricerca coloristica e timbrica a quella dei volumi sonori, senza trascurare neppure la ‘questione’ formale e l’adesione a sistemi compositivi del tutto sperimentali. Lo stile compositivo di Nyman si è a quel punto trasformato divenendo incisivo, «fatto di robuste melodie, ritmi flessibili ma decisi, ed esecuzioni d’ensemble ben articolate».
Tale ‘trasformazione’ è stata sottolineata da più parti. Si è letto, ad esempio, che «a confronto del Nyman di vent'anni fa, quello attuale pare quasi apocalittico, segnato da un imperscrutabile fatalismo di fronte alle "miserie" del destino umano. I suoi organici orchestrali si fanno sempre più complessi e sfaccettati, con archi, fiati e voci recitanti a volontà. La sua musica si decompone per ricomporsi poi immediatamente, in senso neo-classico e, a volte, quasi mozartiano. E gli strumenti diventano parte integrante di grandiose progressioni vorticose.»
In questo programma pavese, inserito in una breve, e perciò eccezionale, tournée italiana, l’organico strumentale di riferimento è quello ‘standard’: un quartetto d’archi, tre sassofoni, trombone basso, chitarra basso e pianoforte, ma si avvale dell’inserimento della tromba e del corno per la realizzazione di specifiche partiture. Il repertorio presentato coincide con la produzione più ‘popolare’, apprezzata da un ampio pubblico e relativa appunto alle colonne sonore per i film. Esso è da intendersi pertanto come florilegio (o forse, per restare in tema, sarebbe più opportuno dire compilation) che si apre con Wonderland del 1999 con la regia di Michael Winterbottom) prosegue con l’altrettanto noto Prospero’s books, film del 1990, regista Peter Greenaway, con il recentissimo The Libertine, uscito sugli schermi a novembre scorso per la regia di Laurence Dunmore, con il celeberrimo The piano, che risale al 1992 per la regia di Jane Campion, e si conclude con Drowning by Numbers (Giochi nell’Acqua) del 1987 ancora di Greenaway.
note di Mariateresa Dellaborra
BIGLIETTI MUSICA
Biglietteria Teatro Fraschini- C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Tel. 0382/371214
Orari di apertura della biglietteria
Dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Biglietteria on line (www.teatrofraschini.it)