INETEATRO AGORA' di ROBECCO SUL NAVIGLIO
OPERA al CINEMA ALL’AGORA'
CineTeatroAgorà Robecco sul Naviglio
Stagione Lirica, danza e arte
2017 / 2018
Vi aspettiamo numerosi ai prossimi appuntamenti, qui sotto trovate le date da segnarvi sul calendario!
Attenzione: ore 19:45, parte il collegamento
Opera: martedì, 10 ottobre 2017 ore 19:45
Vincenzo Bellini
NORMA
Capolavoro di Bellini con Sondra Radvanovsky nel ruolo della principessa dei Druidi e
Joyce DiDonato in quello della sua rivale, Adalgisa
METROPOLITAN OPERA QMI / STARDUST
§§§
Vincenzo Bellini (1801–1835) NORMA
Opera in due atti su
libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia Norma, ou
L'Infanticide di Louis-Alexandre Soumet.
Prima esecuzione: 26
dicembre 1831,Teatro alla Scala di Milano
E' la più popolare
tra le dieci composte da Bellini, presenta espliciti legami con il
mito di Medea
Personaggi e
interpreti:
Pollione,
proconsole di Roma nelle Gallie (tenore) - Joseph Calleja
Oroveso, capo
dei druidi (basso) - Matthew Rose
Norma,
sacerdotessa, figlia di Oroveso (soprano) - Sondra
Radvanovsky
Adalgisa,
novizia del tempio di Irminsul (soprano) - Joyce Di Donato
ed ancora Clotilde, confidente di Norma (soprano) - Michelle Bradley;
Flavio, amico di Pollione (tenore) - Adam Diegel; Due fanciulli,
figli di Norma e Pollione (recitanti); Druidi, Bardi, Eubagi,
sacerdotesse, guerrieri e soldati galli;
Orchestra e Coro
Metropolitan Opera House
Carlo Rizzi, direttore
Sir David McVicar, messa in scena
Atto I
89' Intervallo 30' Atto II 65' Recita del 7/10/2017
Atto
I : Al
di là di tutte le trasposizioni che possa operare un regista con la
sua nuova messa in scena, l’ambientazione del libretto è
perfettamente ed indiscutibilmente collocata nel tempo del famoso “De
bello gallico” di Giulio Cesare, ovvero con l’invasione romana
della terra druidica. Il caso vuole che le due nazioni, oppressi ed
oppressori si trovino segretamente unite dal rapporto del capo delle
legioni romane Pollione con la sacerdotessa Norma, rapporto dal quale
sono nati ben due figli. Il padre di Norma, Oroveso, invita il suo
popolo a sospendere ogni giusto desiderio di liberazione, in quanto
solo Norma può dare l’avvio alla rivolta se i “numi” lo
vorranno: Coro
d'Introduzione - Ite sul colle o Druidi.
Ma Pollione, stanco
di Norma, confida all'amico Flavio di essersi innamorato di una
giovane novizia che ha visto nel tempio d'Irminsul, Adalgisa,
Recitativo - Svanir le voci! Ma
racconta anche di un sogno orribile nel quale lui e Adalgisa vengono
sorpresi da Norma Cavatina - Meco all'altar di Venere era
Adalgisa in Roma.
Nella scena
successiva Norma è attesa a celebrare il rito della luna e della
mietitura del sacro vischio, Coro - Norma viene Recitativo
e Cavatina Norma Recitativo - Sediziose voci Norma
intima a tutti di temere l’ira dei numi se si dovessero rivoltare
senza attendere il suo beneplacito: Cavatina - Casta Diva
l’aria più famosa dell’opera semplicissima nella sua linea
melodica ma indimenticabile.
Casta
Diva, che inargenti
Queste
sacre antiche piante,
Al
noi volgi il bel sembiante,
Senza
nube e senza vel!
Nella cabaletta
successiva Norma pensa al suo amore per Pollione che spera di
rivedere Cabaletta Ah bello a me ritorna, al fido amor
primiero. Adalgisa giunge per
chiedere un colloquio a Norma per aprirle il proprio animo e
confessarle di aver mancato al voto di castità, senza però rivelare
il nome dell'uomo amato e si imbatte in Pollione. Recitativo
- Sgombra è la sacra selva; Duetto - Va', crudele, al Dio spietato.
Finale I Recitativo -
Vanne, e li cela entrambi
Norma parla con Clotilde dei
figli avuti dal romano e che nasconde gelosamente, quando accoglie la
confessione di Adalgisa riconosce nella novizia i propri sentimenti e
il proprio peccato, la scioglie così dai voti Duetto Norma
e Adalgisa - Sola, furtiva, al tempio.
Quindi le chiede chi sia l'innamorato pensando si tratti di un
giovane druido, ma Adalgisa indica Pollione, che sta sopraggiungendo
proprio in quel momento.
Furiosa, Norma
dice ad Adalgisa, che era meglio per lei morire che conoscere quel
fellone, Terzetto Norma, Adalgisa e Pollione - Ah! di qual
sei tu vittima Adalgisa
sdegnata respinge Pollione.
Atto
II:
Nella sua
abitazione, Norma, sconvolta dalla rivelazione, ha deciso di uccidere
i due figli, ma cede al sentimento materno Recitativo -
Dormono entrambi. Decisa allora
a suicidarsi, fa chiamare Adalgisa e la prega di prendere i bambini e
di portarli con lei a Roma, Duetto Norma e Adalgisa - Deh!
con te, con te li prendi...dopo
essersi sposata con Pollione.
Chiede solo che
non siano trattati da schiavi ma che serbi pure gli onori solo ai
figli che avrà lei da Pollione. Deh! Con te, li prendi, Li
sostieni, li difendi Non ti chiedo onori e fasci, A' tuoi figli ei
fian serbati.
Ma Adalgisa rifiuta e
promette a Norma di convincere Pollione a tornare da lei.
Una prerogativa di quest’opera è la coppia di voci femminili
Norma – Adalgisa, a loro sono riservati i più bei duetti per
queste voci scritti da Bellini.
Da notare che l’indicazione
soprano (N), mezzosoprano (A) oppure soprano (N), soprano (A) o
mezzosoprano (N), soprano (A) sono alternative possibili ed
autorizzate dall’autore che nell’epoca era meno rilevante di oggi
in quanto la distinzione nelle compagnie era più tra “prima donna”
e “seconda donna” che non tra “soprano” e “mezzosoprano”.
Da tempo i
Druidi, guidati da Oroveso, tramano una rivolta contro Roma e
lamentano il fatto che Pollione non è ripartito Coro - Non
partì?... Finora è al campo.
Recitativo e Sortita Oroveso: Recitativo - Guerrieri! a voi
venirne Credea foriero d'avvenir migliore!, Sortita - Ah! del Tebro
al giogo indegno
Norma, che si
era sempre opposta all’intervento, attende il ritorno di Adalgisa
Recitativo - Ei tornerà mia fidanza è posta in Adalgisa,
quando apprende che Adalgisa
non ha ottenuto nulla dal colloquio con Pollione, vuole vendicarsi,
percuote lo scudo di Irminsul e chiama i Galli a raccolta proclamando
guerra ai Romani. Squilla il bronzo del Dio! Norma
proclama “Guerra, strage, sterminio.”
Coro - Guerra, guerra! le galliche selve. Quante han
quercie producon guerrier
Il rituale
druidico prevede però che sia immolata una vittima umana prima di
partire in guerra, per propiziarsi l’aiuto dei numi, Recitativo
- Né compi il rito, o Norma?
Norma vorrebbe
immolare Adalgisa, ma quando sta per pronunciare il nome della
vittima sacrificale da immolare al dio, giunge notizia che un romano
è penetrato nel chiostro: è Pollione, venuto a rapire Adalgisa.
Quando glielo
portano prigioniero, Norma sta per colpirlo con un pugnale, ma poi si
ferma, invita tutti a uscire col pretesto di interrogarlo e, sola con
Pollione, gli offre salva la vita purché egli abbandoni Adalgisa.
Duetto Norma e Pollione - In
mia man alfin tu sei: Niun potria spezzar tuoi nodi. Io lo posso…
Tu nol dei ...
L'uomo rifiuta
anche di fronte alla minaccia di colpire i loro figli, Norma minaccia
di colpire allora Adalgisa, Nel suo cor ti vo' ferire!
Pollione Recitativo - Dammi quel ferro Ti basti il mio dolore Ch'io
mi sveni innanzi a te!
Norma chiama i
suoi a raccolta; ha deciso quale sarà la vittima sacrificale: una
sacerdotessa che ha infranto i sacri voti e tradito la patria. Sta
per pronunciare il nome di Adalgisa, quando si rende conto che la
colpa di Adalgisa è la sua e, nello sbigottimento generale, accusa
se stessa.
NORMA All'ira vostra Nuova
vittima io svelo. Una spergiura sacerdotessa I sacri voti infranse,
Tradì la patria, E il Dio degli avi offese. Udite. (Io rea
l'innocente accusar Del fallo mio?)
OROVESO E CORO Parla. Chi è
dessa? POLLIONE Ah!
Non lo dir!
NORMA Son io.
Commosso,
Pollione comprende la grandezza di Norma e decide di morire con lei.
Duetto Norma e Pollione - Qual cor tradisti, qual cor
perdesti.
Norma confida
allora ad Oroveso di essere madre Scena ultima - Deh! non
volerli vittime e lo supplica
di prendersi cura dei bambini, affinché possano salvarsi,
raggiungendo Roma insieme con Clotilde.
NORMA
Deh! Non volerli vittime Del mio fatale errore! Deh! Non
troncar sul fiore Quell'innocente età!
POLLIONE
Il tuo rogo, o Norma, è il mio! Là più santo Incomincia
eterno amor!
Quindi Norma
sale sul rogo con l'uomo amato.
Vincenzo Salvatore Carmelo
Francesco Bellini
(Catania, 3
novembre 1801 – Puteaux, 23 settembre 1835) è stato un compositore
italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento. Le sue opere
furono dieci in tutto, delle quali le più famose e rappresentate
sono La sonnambula, Norma e I puritani mentre altre sono cadute
nell’obblio e vengono messe in scena molto raramente.
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Adelson e Salvini (febbraio
1825, Teatrino del Conservatorio di San Sebastiano, Napoli - in 3
atti) seconda versione: modificata a più riprese ma allestita solo
il 23 settembre 1992 al Teatro Bellini di Catania (in 2 atti)
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Bianca e Fernando
(30 maggio 1826, Teatro San Carlo, Napoli) seconda versione: Bianca
e Fernando (7 aprile 1828, Teatro Carlo Felice, Genova)
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Il pirata (27
ottobre 1827, Teatro alla Scala, Milano)
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La straniera
(14 febbraio 1829, Teatro alla Scala, Milano)
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Zaira
(16 maggio 1829, Teatro Ducale di Parma, Parma)
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I Capuleti e i Montecchi
(11 marzo 1830, Teatro La Fenice, Venezia)
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La sonnambula
(6 marzo 1831, Teatro Carcano, Milano)
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Norma (26
dicembre 1831, Teatro alla Scala, Milano)
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Beatrice di Tenda, duchessa di Binasco
(16 marzo 1833, Teatro La
Fenice, Venezia)
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I puritani
(24 gennaio 1835, Théâtre Italien, Parigi)