INSIGNE COLLEGIATA DI S. GAUDENZIO Varallo Sesia
Sabato 5 luglio 1986 - ore 20,30
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
GRANDE MESSA IN SI MINORE BWV 232
Ingresso f. 10.000
Prenotazioni presso il Centro Libri, Via Giacobini, 1 - Varallo
Coro Filarmonico di Milano (della Civica Scuola di Milano)
Solisti:
JUDITH WIELAND (soprano)
MECHTHILD GEORG (mezzo soprano - contralto)
FRIEDER LANG (tenore)
RAINER BUESE (basso)
Coro: CORO FILARMONICO DI MILANO (della Civica Scuola di Musica)
Preparatore: Sergio Cortese
Orchestra: CAMERATA STRUMENTALE DI MILANO
Direttore: MINO BORDIGNON
Organico
VIOLINI:
Uri Chameides, Roberto Marchiò, Dario Consenzi,Tania Antonova, Paolo Cichinè, Fulvio Macciardi, Pierantonio Cazzulani, Anna Salvatori, Donata Beggiora, Gabriella Diatto, Enzo D'Aquila.
VIOLE:
Giuseppe Nastasi,. Rosalia Nastasi, Luciano Sangalli, Michela Frediani, Maurizio Tassoni.
VIOLONCELLI: Roberto Politi, Melisa Volpi (sostituita da Bernardin), Giovanna Correnti.
CONTRABBASSI: Angela Brazzololto, Franco Ferruglio
OBOI: Franco Tangari, Paolo Pinferetti, Chiara Girola
FLAUTI: Luciano Nizzoli, Flavio Alziati
FAGOTTI: Vasco Vacchi, Picrangelo Gelmini
TROMBE: Luciano Marconcini, Alberto Cazzulani, Piero Locastro
CORNO: Angelo Borroni.
TIMPANI: Patrizia Caprioli (<no)
ORGANO: Mauro Montanari
SEQUENZA
KYRIE
Coro : Kyrie eleison
Duetto : Christie eleison (soprano I e soprano II)
Coro : Kyrie eleison
GLORIA
Coro : Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis.
Aria : Laudamus Te, benedicimus Te, adoramus Te, glorificamus Te, (soprano II)
Coro : Gratias agimus Tibi propter magnani gloriam tuam.
Duetto : Domine Deus, Rex coelestis Domine Deus Pater Omnipotens,
Domine Fili unigenite Jesu Christe altissime Deus, Agnus Dei, Filius Patris. (soprano I e tenore)
Coro : Qui tollis peccata mundi, miserere nobis, suscipe deprecationem nostram.
Aria : Qui sedes ad dexleram Patris, miserere nobis (contralto)
Aria : Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Altissimus Jesu Christe. (basso)
Coro : Cum Sanctio Spiritu in gloria Dei Patris. Amen.
CREDO
Coro : Credo in unum Deum, Patrem Omnipotentem, factorem coeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium.
Duetto : Et in unum Dominum Iesum Christum, Filium Dei unigenitum et ex Patre natum ante omnia saecula, Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero. Genitum non factum, consubstantialem Patri, per quem omn a facta sunt. Qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de coelis. (soprano I e contralto)
Coro : Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine, et homo tactus est. Crucifixus etiam prò nobis sub Pontio Filato, passus et sepuntus est. Et resurrexit tenia die secundum Scripturas, et ascendi! in coelum, sedes ad dexteram Dei Patris. Et iterum venturus est cum gloria judicare vivos et mortuos; cuius regni non erit finis.
Aria : Et in Spiritum Sanctum Dominum et vivificantem qui ex Patre Filio que procedi!, qui cum Patre et Filio simul adoralur et conglorificalur, qui loculus esl per Prophelas. Et unam sanclam catholicam et aposlolicam Ecclesiam.(basso)
Coro : Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Et expecto resurrectionem mortuorum, et vitam venturi saeculi. Amen.
SANCTUS
Coro : Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus Deus Sabaoth, pieni sunt coeli et terra gloria eius. Osanna in excelsis.
Aria : Benedictus qui venil in nomine Domini. (tenore)
Coro: Osanna in excelsis.
AGNUS DEI
Aria : Agnus Dei qui lollis peccata mundi, miserere nobis. (contralto)
Coro : Dona nobis pacem.
Nel vasto programma di manifestazioni in atto per la celebrazione del V° Centenario di fondazione del S. Monte, l'esecuzione, nella Collegiata di S. Gaudenzio, della Grande Messa in Si Minore di J.S. Back, costituisce un avvenimento di eccezionale valore artistico e religioso.
Il complesso corale ed orchestrale, diretto dal M° Mino Bordignon, ci proporrà quella che fu definita la più grande opera corale che sia mai stata scritta ed è prova di quanto fosse intensa l'energia creativa che Back traeva dalla fede cristiana.
Quello stesso mistero cristiano, che il S. Monte esprime nella multiforme espressione artistica delle sue cappelle, è celebrato dai testi latini della Messa (Kirie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei) a cui Back da composizione corale di straordinaria potenza e commozione. Crediamo che un fatto come il S. Monte meriti l'accostamento a quest'opera altrettanto grandiosa e forte; un avvenimento che ci auguriamo raccolga la più ampia partecipazione, quale si conviene al momento storico che la nostra comunità sta vivendo.
Don Ercole Scolari Prevosto di Varallo
La manifestazione si svolge con il patrocinio della CASSA DI RISPARMIO DI VERCELLI in collaborazione con la Città di Varallo Coordinamento artistico de "Il Convivio" movimento culturale di Varallo e dell'Associazione "Cantores Mundi.
MINO BORDIGNON: direttore dei tre complessi della Civica Scuola di Musica di Milano («Cantori di Milano», «Coro Filarmonico», «Coro da Camera») ha compiuto gli studi universitari e musicali a Bergamo e Milano. Successivamente si è perfezionato in composizione e polifonia vocale e strumentale con A. Grossman e W. Scheidt, rispettivamente titolari delle cattedre di Vienna e di Berlino.
Dopo un lungo periodo alla EMI Italiana, quale direttore d'orchestra, compositore e arrangiatore, ha diretto stabilmente il Coro della Scala e quelli della RAI di Roma e di Milano oltre a formazioni di prestigio quali il Coro Incas ed i Cantores Mundi.
È stato docente di canto corale presso i Conservatori di Milano e Mantova; nel 1965 gli è stato conferito il «Viotti d'oro» per la polifonia e il canto corale e, l'anno successivo, la «Maschera d'oro» per la strumentazione e l'arrangiamento. Nel 1977 è stato nominato Accademico dell'Ateneo di Bergamo per le Lettere e le Arti. Dal 1984 è coordinatore-docente dei corsi di direzione di Coro presso la Civica Scuola di Musica di Milano.
Il CORO FILARMONICO DI MILANO: fondato nel 1980, è una delle tre espressioni di adesione volontaria alla cultura corale coltivate dalla civica scuola di musica di Milano e si occupa prevalentemente di musiche sinfoniche e concertistiche (gli altri due gruppi sono i «Cantori di Milano» che eseguono prevalentemente musiche rinascimentali e barocche «a cappella» ed il «Coro da Camera di Milano» che si dedica prevalentemente al repertorio moderno e contemporaneo. Nel volgere di poco tempo il «Coro Filarmonico di Milano» ha eseguito le pagine più importanti delle letterature corali concertistiche tra cui la IX Sinfonia in Re Min. di Beethoven, il Requiem in Do Min di Cherubini, i Salmi Italiani di Haendel, oltre a questa Messa in Si Min di Bach che, per essere la prima esecuzione italiana realizzata da una compagine corale costituitasi volontariamente trasferisce di colpo la valutazione sulla coralità italiana nell'ambito della cultura mitteleuropea.
CAMERATA STRUMENTALE DI MILANO : è sorta nel 1980 per iniziativa di un gruppo di giovani musicisti professionisti milanesi che hanno inteso, costituendosi in «camerata», ricreare il clima della cinquecentesca fiorentina «Camerata dei Bardi». L'orchestra ha rivolto particolare attenzione verso le forme strumentali proprie del periodo barocco e classico e ha tenuto numerosi concerti, collaborando soprattutto con Enti pubblici nell'ambito delle iniziative promosse per lo sviluppo culturale del territorio di competenza.
Note al programma di sala:
La Grande Messa in si minore (Hohe Messe in h moli BWV 232) forse l'opera più amata da Bach (1685 - 1750) monumento sonoro in assoluto tra i tanti innalzati alla religione cristiana, fu composta per la Cappella Reale della Corte di Sassonia, divenuta cattolica in seguito alla conversione dell'elettore Federico Augusto. Scritta a più riprese fra il 1733 e il 1738, vide le prime due parti, il «Kyrie» e il «Gloria», consegnate il 7 luglio 1733. Esse si trovano ancora, autografe, nella biblioteca di Dresda e il loro stato di conversione fa pensare che non siano mai state eseguite dalla cappella reale. Il «Credo», il «Sanctus» e l'«Agnus Dei», composti successivamente, erano già destinati da Bach stesso ad essere eseguiti separa1 tamente.
Questa Grande Messa Cattolica, di dimensioni inusitate, si presenta imponente anche nella struttura strumentale e sviluppa poi tale imponenza con le sue arie, i suoi duetti e i suoi cori, la poderosa polifonia, già vanto dei fiamminghi e di Palestrina, e l'orchestrazione in cui si ritrova lo splendore dei « Concerti Brandeburghesi» e delle «Suites». Non da meno è la struttura concettuale: quest'opera, infatti, è considerata una sintesi dello spirito luterano e del dogma cattolico. La lettura in questa chiave dei brani che la compongono è affascinante, ricca di prospettive e di possibilità interpretative in cui è inutile, qui inoltrarsi. Così può ben darsi che ci sia una sproporzione tra le parti cattoliche e quelle protestanti, «tra i due Kyrie eleison per duo che, con la sua musica serena e gioiosa, vuole esprimere proprio questa fede soggettiva in Cristo che è la base del dogma luterano», secondo l'analisi dello Schweitzer, che individua nella Messa cattolica, come nelle altre composizioni del Maestro di Eisenach, il simbolismo di «rivincita dell'istinto protestante». Sappiamo che la vita di Bach fu quella modesta di un organista del Nord, intento a comporre opere che agli stessi contemporanei parvero a volte astruse, pur nella innegabile sapienza musicale. La sua grandezza, che ancora oggi non manca di stupirci, fu riconosciuta pienamente molto tempo dopo la sua morte, e la stessa Messa in si minore fu eseguita interamente solo nella seconda metà del secolo scorso. Un modesto e laborioso luterano, dunque, profondamente credente è l'autore di una Messa cattolica, dedicata ad un principe cattolico, di cui desiderava diventare compositore di corte. E se nel dualismo tra cattolicesimo e protestantesimo si afferma una volta di più l'arte di Bach, il suo profondo simbolismo teologico - musicale noi accoglieremo serenamente le conseguenze della coesistenza di queste due componenti, e la suggestione dell'« Et in unum Dominum Jesum Christum» in cui il mistero della consustanzialità è raffigurato svolgendo il medesimo tema in due modi diversi, o dell'«Et incarnatum est», in cui il volo dello spirito divino sul mondo è espresso con un motivo che si conclude solamente sulla cadenza finale alle parole «Et homo factus est».
L'invocazione dolente alla pietà del Signore, la gioia della resurrezione espressa in pagine luminose, punteggiate da squilli di tromba, il tema gregoriano della grande fuga del Credo, il canto gregoriano che appare improvviso nel «Confiteor unum baptisma», le arie per soli del «Laudamus Te» per soprano con il violino solo, del «Benedictus» per tenore con il flauto, del «Quoniam Tu solus Sanctus» per basso con fagotti e corno da caccia, la polifonia del «Cum Sancto Spiritu» con i lunghi vocalizzi dei soprani sulla parola «Gloria» e la stupefacente fuga con l'esposizione tematica fatta dalle sole voci, la conclusione su\\'«Amen» con altri vocalizzi lunghi da parte dei soprani, tutto contribuisce, al di là delle teorie e delle interpretazioni, alla costruzione di questo monumento della fede soprattutto cristiana, eretto «Soli Dea Gloria» che ci viene ancora una volta restituito, oltre il tempo e lo spazio, in una giornata di festa.
carlo alessandro farina
Nella foto : GAUDENZIO FERRARI. Pietà (1520) - VARALLO Chiesa di S. GAUDENZIO