2022_07_26 I NUOVI CORTI – Cortile di Casa Bossi per Coccia d'estate
2022_08_06 All’Ultravox Firenze cinque incontri/spettacoli Ideati e condotti da Gianmaria Vassallo
con
JONATHAN CANINI - ALESSANDRO RICCIO
KATIA BENI – WIKIPEDRO - ALESSANDRO MASTI
All’Ultravox Firenze cinque incontri/spettacoli
Ideati e condotti da Gianmaria Vassallo
Inaugurazione sabato 6 agosto – ore 20,30 - ingresso libero
Ultravox Firenze – Parco delle Cascine – Firenze
JONATHAN CANINI
Dai social al palco, e ritorno!
Inizio ore 20,30, tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero. A seguire concerti, dj-set, cinema.
A tagliare il nastro sarà sabato 6 agosto Jonathan Canini, epigono della tradizione comica toscana, quella di programmi tv come Vernice Fresca e Aria Fresca, di mattatori quali Benvenuti e Nuti, Pieraccioni e Panariello, passando per Ruffini e Ceccherini… Al suo successo hanno contribuito molto, anzi, moltissimo, i social network, con milioni di click e una fanbase in costante crescita. Ma la forza di Jonathan Canini è quella di cercare il contatto diretto col pubblico, sul palco, davanti a una platea in carne e ossa, come dimostra il successo dello spettacolo “Cappuccetto Rozzo”. Sarà quindi l’occasione per raccontare la nuova generazione della comicità toscana, sospesa tra web e palcoscenico. Non mancheranno sprazzi di puro show, con Canini nei panni di alcuni dei personaggi più amati. A seguire Daiana Lou in concerto.
Domenica 7 agosto, sempre alle 20,30 a ingresso libero, sarà la volta di Alessandro Riccio, attore, autore e regista teatrale, per un incontro dal titolo “La magia del teatro, dall’ideazione alla drammaturgia fino alla messa in scena”. A seguire, per Cinema a stelle e sdraio, proiezione del film “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola.
Lunedì 8 tutta l’ironia e la verve di Wikipedro, al secolo Pietro Resta, fiorentino verace che da anni racconta sui social e in tv le meraviglie artistiche di Firenze. Piglio scanzonato ma rigoroso, Wikipedro ci svelerà come comunicare la cultura al tempo dei social. A seguire proiezione del film “Amy” di Asif Kapadia, con l’indimenticata Amy Winehouse.
Martedì 9 agosto sarà Katia Beni a rispondere alla domande di Gianmaria Vassallo. Autrice e attrice comica, Katia Beni vanta una lunga carriera che l’ha vista protagonista nei teatri, al cinema e in tv, spesso a fianco di colleghe (come nell’indimenticato trio Le Galline). Al pubblico dell’Ultravox Firenze rivelerà l’alchimia della comicità al femminile, tra una perla e l’altra del suo repertorio. A seguire proiezione del film “Divorzio all’italiana”.
Nell’era dei new media, la radio resiste e gode di ottima salute. E allora ecco Alessandro Masti, mercoledì 10 sul palco dell’Ultravox Firenze, a parlarci di nascita, presente e futuro della radiofonia. Con la sua ironia toscana doc. La stessa che diffonde a piene mani dagli studi di Radio Toscana. A seguire il concerto dei Nutshell, con le loro rivisitazioni in chiave acustica dell’epopea grunge, cocomerata di San Lorenzo e il dj-set di Dr. Lorenz.
A condurre gli incontri, come detto, sarà il “maledetto toscano” Gianmaria Vassallo, attore fiorentino, artista musicale, considerato il più giovane esponente dello humour toscano nel mondo dello spettacolo.
Info e programma www.ultravoxfirenze.it.
Ultravox Firenze è nel parco delle Cascine, accanto all’Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascale. Dalle ore 18 spettacoli a ingresso libero, aperitivi, drink, sapori dall'India, hamburger, pizza al naturale e altre delizie. Nell’ambito dell’Estate Fiorentina promossa dal Comune di Firenze. Con il sostegno di Toscana Aeroporti, Prinz, Estra, Regione Toscana-Giovanisì.
Ultravox Firenze
Da maggio a settembre 2022
Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascale
Parco delle Cascine - Firenze
Orari
Aperto tutte le sere dalle ore 18 (salvo diversa indicazione)
Informazioni
www.ultravoxfirenze.it
2022_08_04 Mont’Alfonso sotto le stelle 2022
Alla Fortezza di Mont’Alfonso (Lucca) lo spettacolo dedicato al Signor G
Mont’Alfonso sotto le stelle 2022
STEFANO MASSINI
Quando sarò capace di amare
Canzoni di Giorgio Gaber e Enrico Luporini arrangiate da Enrico Fink
Giovedì 4 agosto 2022 – ore 21,15
Fortezza di Mont’Alfonso - Castelnuovo di Garfagnana (Lucca)
Inizio ore 21,15. I biglietti – posto unico 11,50 euro – sono disponibili sul sito ufficiale www.montalfonsoestate.it, su www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/
In “Quando sarò capace di amare” Stefano Massini non si propone di raccontare Gaber, bensì racconta a Gaber. Ma racconta cosa? Semplicemente storie, personaggi, vicende realmente accadute, incontri e memorie che lo scrittore non avrebbe mai intercettato, se non fossero state attratte dalla calamita delle canzoni del signor G.
Perché aveva ragione Borges: ogni verso evoca altri versi, ogni creazione semina altri raccolti, ogni opera muta forma in un'ennesima opera. Cosa accade allora se un narratore come Massini si lascia ispirare dai brani di Giorgio Gaber? Cosa prende forma sul palcoscenico se i racconti del “più popolare cantastorie del momento”, sbocciano dentro le canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini?
In un cantiere poetico contagioso e intrigante, il palcoscenico si popola di personaggi fra i più diversi e inattesi. Sono geografie del nostro essere, sono cartografie dell’esistenza, sono rotte nell’oceano di un mondo sbandato, sono danze di fuochi per illuminare la notte del nostro vagare, scoprendo che tutti in fondo attendiamo solo il momento in cui saremo, finalmente, capaci di amare.
Da “I mostri che abbiamo dentro” a “La parola io”, da “Non insegnate ai bambini” a “Se io sapessi” e molti altri brani, Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un viaggio di echi e rimandi. Se poi in scena aggiungi i suoni e i colori di un’orchestra di musicisti da ogni parte del mondo, riuniti sotto il marchio ormai noto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, ecco spiegata l’attesa per questo incontro così voluto e cercato dalla Fondazione Giorgio Gaber.
In programma in antiche fortezze e parchi naturali delle Alpi Apuane e dell’Appennino Tosco-Emiliano, “Mont’Alfonso sotto le stelle” continua fino al 21 agosto. In arrivo Vinicio Capossela - nell'ambito di una due giorni dedicata a Ludovico Ariosto - Umberto Tozzi, Giorgio Panariello, Aka7even, Danilo Rea, Orchestra da Camera Fiorentina e tanti altri artisti. Programma completo sul sito ufficiale www.montalfonsoestate.it.
Il festival “Mont’Alfonso sotto le stelle” nasce dalla sinergia tra Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica, Comuni di Castelnuovo di Garfagnana, San Romano in Garfagnana e Vagli Sotto, Unione Comuni della Garfagnana, Parco regionale delle Alpi Apuane, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Studium 1984-Fortezza Verrucole Archeopark, PRG e Amandla Productions con il patrocinio della Provincia di Lucca, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca. Con il supporto delle associazioni del Gruppo Volontario Comunale di Protezione Civile dei Comuni di Castelnuovo di Garfagnana e Vagli Sotto, del Gruppo Volontari Fortezza delle Verrucole, della Misericordia di Castelnuovo di Garfagnana e degli Autieri d’Italia – Sezione Garfagnana, a cui è affidato anche il punto ristoro della Fortezza di Mont’Alfonso.
PARCHEGGI, NAVETTE, INDICAZIONI – In occasione degli spettacoli alla Fortezza di Mont’Alfonso, sono disponibili il parcheggio gratuito della Fortezza (parcheggio Buggina a 600 metri dall’ingresso) e il parcheggio di piazzale C. Chiappini a Castelnuovo di Garfagnana (zona impianti sportivi, si accede da via Valmaira, chi utilizza il navigatore deve impostare via Valmaira come destinazione). Dai parcheggi di piazzale Chiappini è in funzione dalle 18 un servizio bus navetta da/per la Fortezza di Mont’Alfonso, frequenza 15 minuti: è previsto il contributo di un euro a persona, i fondi saranno destinati a progetti di assistenza e solidarietà a cura delle associazioni di volontariato di Castelnuovo di Garfagnana.
Tutte le indicazioni su come raggiungere la fortezza sono disponibili sul sito ufficiale www.montalfonsoestate.it.
HANDICAP - I portatori di handicap possono acquistare un biglietto specifico al prezzo più basso previsto per l'evento ed entrare con un accompagnatore, a cui è concesso ingresso gratuito. I biglietti sono reperibili esclusivamente presso il punto vendita Pro Loco di Piazza delle Erbe a Castelnuovo di Garfagnana (pagamento anche tramite bonifico - tel.0583 641007). Si sconsiglia fortemente l'acquisto di un biglietto generico. Per la Fortezza di Mont’Alfonso, i portatori di handicap hanno un parcheggio riservato a piazzale Chiappini e un servizio bus navetta dedicato, con assistenza. Info e prenotazioni presso la Pro Loco di Piazza delle Erbe a Castelnuovo di Garfagnana (tel. 0583 641007).
Info spettacoli
Tel. 0583 641007 – (334 6167210, nei giorni di spettacolo dalle ore 18)
www.montalfonsoestate.it
www.turismo.garfagnana.eu
www.castelnuovogarfagnana.org
Prevendite
Sul sito ufficiale www.montalfonsoestate.it e nei punti Boxoffice Toscana. A Castelnuovo di Garfagnana prevendite presso la Pro Loco di Castelnuovo di Garfagnana (piazza delle Erbe, tel. 0583 641007; orario giorni feriali 9.30/12.30 – 15.30/18; domenica e festivi chiuso) e Fidelity Tours (via Baccanelle 7/a – orario giorni feriali 9/13). Biglietti disponibili anche in occasione degli spettacoli, dalle ore 19, presso le biglietterie poste all’ingresso.
2022_07_31 CENT’ANNI SCIOLTI IN UN BICCHIERE Testi e poesie scelte di Charles Bukowski
nello spettacolo teatrale di e con Andrea Lupo, a Villa Strozzi (Firenze)
Domenica 31 luglio 2022 - ore 21,15 – biglietto 15/10 euro
Anfiteatro di Villa Strozzi - via Pisana, 77 - Firenze
Teatro delle Temperie
CENT’ANNI SCIOLTI IN UN BICCHIERE
Testi e poesie scelte di Charles Bukowski
Di e con ANDREA LUPO
Chitarra e voce Guido Sodo
Danza aerea di Camilla Ferrari
Una serata di poesie, aforismi, racconti per scoprire l’uomo e il poeta che vive dietro le storie di un bicchiere sempre pieno. O sempre vuoto.
Spettacolo teatrale presentato nel centenario della nascita di Charles Bukowski, “Cent’anni sciolti in un bicchiere” va in scena domenica 31 luglio all’Anfiteatro di Villa Strozzi a Firenze, nell’ambito dell’anteprima di Avamposti Teatro Festival 2022 organizzata dal Teatro delle Donne per l’Estate Fiorentina promossa dal Comune di Firenze.
Sul palco Andrea Lupo, autore, regista e interprete del testo, affiancato dalle musiche di Guido Sodo e dalle danze aeree di Camilla Ferrari.
Inizio ore 21,15. Biglietti 15/10 euro (riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, Uisp, ATC, residenti a Scandicci, iscritti ai corsi di formazione del Teatro delle Donne). Prevendite su www.ticketone.it. Info e prenotazioni sul sito ufficiale www.teatrodelledonne.com (tel. 0552776393 - teatro.donne@libero.it).
Parole, musica e danza travolgono gli spettatori e li trasportano nell'atmosfera underground ormai entrata nel mito. Impossibile restare indifferenti all’incontro con il Charles Bukowski che emerge da questo spettacolo: lo si ama, lo si odia, si esce dalla sala con i vestiti impregnati di odore di strada, di alcool, di poesia, di una vita vissuta al massimo.
Produzione Teatro delle Temperie.
PROSSIMI APPUNTAMENTI – L’anteprima di Avamposti Teatro Festival 2022 continua all’Anfiteatro di Villa Strozzi a Firenze: lunedì 22 agosto Andrea Muzzi in scena con l’esilarante e pluripremiato spettacolo “All’alba perderò”. Martedì 23 agosto Elena Arvigo in “Monologhi dell’atomica”, da “Preghiera per Cernobyl” di Svetlana Aleksievic. Domenica 28 agosto “Romeo e Giulietta l’amore fa schifo ma la morte di più” con Beppe Salmetti e Simone Tangolo. Inizio spettacoli ore 21,15. Biglietti 15/10 euro. Prevendite su www.ticketone.it.
IL TEATRO DELLE DONNE – Centro Nazionale di Drammaturgia
Sede legale: via A. Canova, 100/2 – 50142 Firenze
Uffici: via Baccio da Montelupo, 101 – 50142 Firenze – tel. e fax 055.2776393
teatro.donne@libero.it - www.teatrodelledonne.com
2022_07_31 BERUSCHI racconta Verdi LA TRAVIATA
2022_07_29 CAVALLERIA RUSTICANA a Broni
2022_07_22 Teatro Coccia porta al Castello di Novara il DON PASQUALE di Gaetano Donizetti
Comunicato stampa
Nel periodo estivo il palcoscenico passa nelle mani dei giovani allievi dell’Accademia AMO affinché possano arricchire l’esperienza formativa maturata nel corso dell’anno accademico vivendo il teatro musicale da protagonisti. Concludono la prima parte del loro percorso formativo impegnandosi nella produzione cantanti, maestri collaboratori, registi, macchinisti, sarte. Il cast di giovani artisti è infatti quasi tutto formato da Allievi del Corso di Canto dell’Accademia AMO, selezionati tramite audizione: nel ruolo di Ernesto Yuxiang Liu, Dottor Malatesta Ranyi Jiang, Norina è Minji Kim/Yesol Park , un Notaro è Semen Basalaev; unico interprete non scelto tra gli allievi dell’Accademia è colui che veste i panni del protagonista Don Pasquale, interpretato da Michele Govi. Ogni progetto che coinvolge giovani interpreti è sempre supportato e seguito da solidi professionisti allo scopo di arricchirne la formazione, ma anche di assicurare quella qualità artistica degli spettacoli che il Teatro Coccia garantisce ad ogni alzata di sipario. Gli allievi sono seguiti dai docenti Paoletta Marrocu, Giovanni Botta (in collaborazione con Conservatorio Cantelli-RossiniLab) e Margherita Colombo.
Fondamentale il ruolo del Coro nella produzione: 22 giovani voci selezionate tra Accademia AMO e Conservatorio Cantelli, dirette dalla guida di Yirui Weng iIn collaborazione con il Dipartimento di Canto del Conservatorio G. Cantelli.
Anche la regia è affidata a un giovane e brillante studente AMO che sta mettendo a frutto sempre più soventemente sul campo la sua esperienza formativa, Salvatore Sito. Studente del corso tenuto dalla docente Deda Cristina Colonna.
I costumi sono ideati da Silvia Lumes, le luci firmate da Ivan Pastrovicchio.
La produzione di Don Pasquale consente di solidificare e rinsaldare un rapporto importante neonato con l’Associazione Culturale Euritmus di Rovereto, nata nel 2006 con l’intento di promuovere eventi culturali e didattici legati principalmente all’ambito della musica classica, ma anche aperti ad ogni forma di commistione ed espressione con altri generi artistici.
Il Don Pasquale è coprodotto con l’Associazione Euritmus ed in autunno approderà sul palcoscenico del Teatro Zandonai di Rovereto.
Coinvolta dunque nella produzione l’Orchestra Sinfonica delle Alpi guidata da Roberto Gianola bacchetta nota al panorama nazionale ed internazionale, considerato uno dei più giovani ed interessanti direttori della nuova generazione, attualmente direttore stabile presso il Teatro dell’Opera di Istanbul.
NOTE DEL DIRETTORE D’ORCHESTRA
Don Pasquale venne rappresentato con grande successo a Parigi il 3 gennaio 1843 e la storia narra che fu scritto in soli 11 giorni anche se è più probabile che in quel lasso di tempo furono scritte le linee vocali, passando molto più tempo sull'orchestrazione.
Donizetti poté godere in vita di grande successi, soprattutto grazie alle straordinarie doti compositive e ad una vena romantica difficilmente eguagliabile. Don Pasquale è sicuramente un'opera della maturità dell’autore, e una di quelle che, a quel tempo, furono accolte con maggior calore di pubblico.
Sicuramente si tratta di un'opera buffa ma con alcuni risvolti amari, una riflessione lucida sulla vecchiaia e sul contrasto generazionale con il desiderio di ringiovanire e di sposare una donna giovane con la quale avere molti figli. In poche parole, un’opera attuale.
Dal punto di vista musicale sappiamo che, dopo Lucrezia Borgia del 1833, Donizetti ottenne, non senza qualche difficoltà, una nuova disposizione dell'orchestra, quella a cui si ricorre ancor oggi con gli archi disposti a semicerchio davanti al podio. E fu una novità in quanto precedentemente gli archi stavano da un lato, mentre la restante parte dell’orchestra dall'altro.
La Sinfonia che apre l'opera presenta inizialmente un solo di violoncello, la cui melodia verrà ripresa nel Terzo Atto con la “Serenata” di Ernesto per poi passare sul frizzante motivo della cavatina di Norina. Una Sinfonia geniale che è il simbolo e il leit motiv di tutta l'opera, che rappresenta una completa maturità del compositore e che fanno di lui uno dei maggiori operisti italiani del primo Ottocento e sicuramente il maggior precursore di Verdi.
Se Donizetti era molto influenzato da Rossini, sicuramente troviamo nelle prime opere di Verdi una forte influenza donizettiana.
Anche il secondo atto si apre con un preludio musicale e precisamente con un solo della Tromba (curiosamente vi voglio svelare che sono diplomato in Tromba e quindi tengo a sottolinearvi questo momento musicale e il suo significato) In questo Preludio infatti, la Tromba introduce lo sconforto di Ernesto e la melodia così bella ma triste, cancella immediatamente la gioia del Finale del Primo Atto. In questo Preludio, la Tromba dimostra di essere uno strumento nobile e che può affrontare con grazia parti cantabili e di grande effetto. Il perché Donizetti abbia affidato alla Tromba uno spazio così importante non lo sappiamo ma sappiamo anche che la sua scrittura è sempre molto solistica soprattutto per gli strumenti a fiato.
L'Atto Terzo invece si apre con un Coro di Introduzione ed è la prima volta che vediamo il Coro durante quest'opera. Anche qui Donizetti si dimostra moderno e innovativo anche perché la consuetudine, ai suoi tempi, era quella di mettere sempre il Coro dopo la Sinfonia o Ouverture per introdurre il pubblico nell'ambiente dell'Opera.
Bellissimo anche il successivo Coro dove troviamo un tempo di Valzer (“Quel nipotino”) che era nato 20 anni prima a Vienna e che nel Don Pasquale, Donizetti lo esalta in moltissimi momenti dell'opera e nel Rondò Finale.
Una curiosità infine è il fatto che questa è la prima opera buffa dove tutti i recitativi sono accompagnati sempre e solo dall'orchestra.
Insomma Donizetti è stato un genio innovatore e la sua scrittura va considerata come il culmine della musica italiana nel suo momento di passaggio dal romanticismo del secondo Rossini al romanticismo appassionato che recherà i segni di Verdi.
Quest'opera contiene alcune tra le pagine più belle del repertorio lirico di ogni tempo e rimane una delle più rappresentate nei teatri di tutto il mondo.
Roberto Gianola, concertatore e direttore d'orchestra
NOTE DI REGIA
Considero Don Pasquale un’opera straordinaria. Ammiro, tra le altre cose, l’eleganza con cui sono mescolate sia in libretto che in partitura l’ironia tipica della commedia italiana ed una struggente malinconia. La dicitura “dramma buffo”, si può dire, ben sintetizza questo caratteristico aspetto. I personaggi sono tracciati vividamente, ed esprimono in modo diretto le proprie passioni. Quest’analisi mi ha fornito suggestioni “romantiche”, tipicamente ottocentesche. Malinconia, in effetti, è il titolo di un meraviglioso quadro di Francesco Hayez, uno dei più grandi esponenti del romanticismo italiano in ambito pittorico, al quale ho deciso di ispirare il mio allestimento. Il cuore della tela (realizzata quasi in contemporanea alla composizione di Don Pasquale) è il personaggio. Una giovane fanciulla manifesta uno stato d’animo turbato. Ha gli occhi gonfi, le mani giunte, uno sguardo penetrante e malinconico. Ad esaltare la sua figura la scelta di uno spazio vuoto alle sue spalle un semplice muro bianco. Allo stesso modo, al fine di sottolineare il carattere romantico dell’opera, ho pensato di ambientare Don Pasquale in uno spazio neutro, nudo, isolando la vicenda umana al centro della scena. Lo sviluppo diretto e immediato della trama deve dunque essere accompagnato da un lavoro di profonda analisi emotiva dei personaggi, al fine di restituire allo spettatore ciò che la partitura suggerisce. La tela di Hayez, inoltre, suggerisce un ulteriore spunto che la mia regia vuole sottolineare. In primo piano, sulla sinistra, vediamo uno splendido vaso di fiori composto in modo particolare: osservandolo da sinistra a destra e dall’altro verso il basso, si vedono dapprima fiori nuovi, freschi, ricchi di colore e di vita. Man mano che lo sguardo si sposta verso destra e verso il basso, però, i fiori appassiscono fino a cadere e morire sul freddo marmo in primo piano che sorregge il vaso. Quest’immagine fortemente simbolica appare perfetta per descrivere i personaggi di Don Pasquale. Il vaso come metafora della vita, contiene allo stesso tempo uomini giovani e vecchi, personaggi pieni di vita ed altri avviati sul viale del tramonto. Questo forte contrasto è molto evidente sia dal punto di vista scenico che musicale. Don Pasquale, infatti, pare appassire man mano che l’opera si sviluppa, scontrandosi con una generazione che corre ad una diversa velocità, che si esprime in un altro modo, che non sarà mai in grado di conquistare. È proprio come se vedessimo quel fiore appassito staccarsi e cadere sul marmo quando Norina in preda all’ira rifila al suo anziano marito un doloroso schiaffo. Quella pesante umiliazione, accompagnata in maniera straordinaria dall’orchestra, è come se “spaccasse” il personaggio che da quel momento si rende conto della propria caducità. Lo stesso lieto fine, infatti, contempla un fondo di amarezza che ci spinge a provare compassione nei confronti di quest’uomo costretto ad arrendersi allo svanire di tutti i propri sogni e delle proprie aspirazioni. Se Malinconia ha ispirato la scena, infine, è necessario che nei costumi sia presente la Commedia. Al fine di realizzare la stessa ideale commistione presente nell’opera, infatti, ho pensato in sintonia con la costumista Silvia Lumes di ispirare dal punto di vista visivo i personaggi dell’opera alle maschere della commedia dell’arte da cui sono derivati. Don Pasquale sarà dunque nel costume ispirato a Pantalone, Norina a Colombina, Malatesta a Scapino, Ernesto a Pierrot, lavorando di contrasto con l’utilizzo dei colori primari sulla scena neutra.
Salvatore Sito, regia
NOTE SUI COSTUMI
I costumi sono nati come una rielaborazione delle tradizionali maschere della commedia dell’arte in quanto ogni personaggio dell’opera racchiude le principali caratteristiche di alcune di esse.
Le linee rievocano gli anni intorno al 1830, contaminate per rimanere in sintonia con le suggestioni romantiche della regia. I colori primari, invece, creano un gioco di contrasti e fantasie divertenti all’interno di una scenografia totalmente bianca.
Prendendo ispirazione dai lavori di De Chirico e Luzzati sono stati pensati tessuti prevalentemente opachi decorati con pittura. L’intenzione è quella di dare carattere ad ogni personaggio attraverso materiali e decorazioni apparentemente poveri, ma che arricchiscono il lavoro in maniera studiata e consapevole.
Le comparse sono state pensate riprendendo il bianco tinta unita della scena, come fossero parte dello spazio emotivo del protagonista che prende vita.
Silvia Lumes, costumi
La Stagione 2022 è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Novara, Fondazione Banca Popolare di Novara, Fondazione DeAgostini, Fondazione Cariplo, Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo, Piemonte dal Vivo, Mirato. In collaborazione con Agis - Associazione Generale Italiana Spettacolo, Impresa Cultura Italia-Confcommercio, Confcommercio Piemonte, Atl - Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale Provincia di Novara, Rest-Art, Novara Football Club, Novara Dance Experience, e la partnership di Università del Piemonte Orientale UPO, STM- Scuola del Teatro Musicale, Bösendorfer
2022_07_19 Festival della Valle d’Itria
Opera cinema
Timothy Brock eseguirà dal vivo le colonne sonore (la prima delle quali restaurata dallo stesso Brock).