2017_04_22 Concerto di benvenuto al nuovo vescovo di Crema Mons. Daniele Gianotti

Sabato 22 aprile ore 21.00
Crema, Chiesa di S. Bernardino-Auditorium Manenti
Coro e Orchestra del Collegium Vocale di Crema
Direttore Giampiero Innocente

Concerto di benvenuto al nuovo vescovo di Crema
Mons. Daniele Gianotti
Programma
F.J. Haydn (1732-1809): Eja gentes Hob XXIIIa C15, per coro e orchestra
W.A. Mozart (1756-1791): Trinitatismesse K 167, per coro e orchestra
Kyrie
Gloria
Kirchensonata K 263

Credo in unum Deum
- Et incarnatus est
- Et resurrexit
- Et in Spiritum Sanctum
- Et unam sanctam catholicam
- Et vitam venturi saeculi

Kirchensonata K 278
Sanctus
Benedictus

Adagio per clarinetto e orchestra, dal Concerto K 626, Michele Chiametti solista
Agnus Dei

Collegium Vocale di Crema
Violini: Stephen Beszant, Francesca Calegari, Emanuela Barbieri, Giovanni Livraga, Maurizio Medici, Veronica Moruzzi, Daniele Comi, Erika Figlioli, Sibylle Fehr, Patrizia Grignani, Fabio Usubelli
Violoncelli: Leonardo Bertazzoni, Cristina Cattaneo, Maria Bocconi
Contrabbasso: Nicola Moneta
Oboi: Ruggero Tacchi, Francesco Aliquò Mazzei
Flauti: Angela Guglielmetti, Giuseppe Mezzadri
Clarinetto: Michele Chiametti
Trombe: Walter Crippa, Alberto Caiani
Corni: Alfredo Conti, Paolo Caristo
Timpani: Gabriele Venturelli
Organo: Mauro Vassena
Soprani: Daniela Assandri, Elisa Barbaglio, Luisa Bertoli, Elisa Cazzamalli, Afsoneh Esfandiari, MariaGrazia Gagliardoni, Elena Manzoni, Lorena Mariani, Margherita Marini, Micol Rota, Sara Zigatti
Alti: Federica Belloli, Christina Cattaneo, Maureen Haley, Wendy Hall, Giovanna Lobbia, Vanna Moretti, Doriana Peroni, Paola Pisoni, Giorgia Roncalli, Christine Rudy, Federica Traspadini, Monica Vincenzi
Tenori: Angelo Arpini, Adriano Bianchi, Mario Campari, Pierre Galassi, Tommaso Lazzarini, Giampaolo Rosi
Bassi: Andrea Bortolotti, Francesco Camozzi, Nicola Dolci, Giuseppe Gualandris, Gianni Lobbia, Ivan Losio, Paolo Martignoni, Alberto Premi

Il Coro e l’Orchestra del Collegium Vocale di Crema, diretti da Giampiero Innocente, sono lieti e onorati di dare il benvenuto in musica al nuovo vescovo di Crema, Mons. Daniele Gianotti.
Il nuovo pastore della Chiesa cremasca vanta, oltre ad una solida formazione teologica, anche lo studio musicale, in particolare dell’organo e certamente la sua sensibilità artistica gli permetterà di rendere la musica sacra sarà parte importante della sua azione pastorale.
Il programma del concerto di benvenuto è stato costruito pensando al ruolo del vescovo, strutturando, cioè, una sorta di “missa Salisburghensis”, la musica per la messa come veniva celebrata al tempo di Mozart nella cattedrale di Salisburgo.
La Trinitatismesse K 167 venne eseguita il 6 giugno 1773, per la festa liturgica della SS Trinità ed eseguita per la prima volta nella Chiesa omonima di Salisburgo, oggi nella stessa piazza dove sorge il Mozarteum.
Nel ruolo di Kappelmeister (maestro di Cappella del Duomo) al servizio dell’arcivescovo Colloredo, Mozart non amava limitare i propri lavori dal punto di vista della tempistica, cosa che invece gli chiedeva in continuazione l’arcivescovo, il quale non voleva più di 20 minuti totali di musica durante le celebrazioni: fu così che dopo una serie di “missae brevis” Mozart compone questa messa imponente, sia dal punto di vista sonoro e di organico così come sotto il profilo della durata (circa 35 minuti con un Credo di ben 15 minuti, il più lungo delle sue messe).
La Missa in honorem Ss.ae Trinitatis k 167 è una composizione ricca di simbologia sostenuta da una perfetta conoscenza teologica da parte del giovane Mozart.
I richiami del numero 3 e dei multipli (la Trinità) sono evidenti e continui: 3 fughe di notevole impegno chiudono il Gloria, il Credo e l’Agnus Dei; il Credo è strutturato in cinque movimenti con al centro quello più importante, diverse ripartenze di tutto il coro e l’orchestra avvengono alle battute numerate con 1, 3 e 9.
Anche il rilievo che Mozart dà al testo è significativo: identiche melodie vengono ripetute sulle parole “cum Patre filioque”, la stessa struttura armonica compare tre volte sul testo “tu solus sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus”.
Ci troviamo quindi in presenza di un’opera che dimostra la piena consapevolezza teologica e liturgica del compositore che vede nel tripartito Agnus Dei la conclusione e il punto più alto.
Le fughe che chiudono 3 movimenti della Messa sono estremamente significative: la “fuga” infatti, nella sua struttura contrappuntistica, rappresenta la Trinità, o, più precisamente, le quattro processioni intratrinitarie (soggetto-controsoggetto-soggetto-controsoggetto).
La ricchezza teologica diviene qui ricchezza musicale: in quest’opera siamo in presenza di un organico strumentale completo per i canoni stilistici dell’epoca, dove agli archi, sempre presenti, si uniscono gli oboi, le trombe, i corni e i timpani.
Infine, questa è l’unica messa di Mozart dove non ci sono parti solistiche originali: non è un caso dettato da ragioni logistiche particolari (per esempio il fatto che la Chiesa della Trinità di Salisburgo sia particolarmente piccola) ma nell’intento del compositore il coro, senza frazioni solistiche, rappresenta l’unità della Trinità, tre persone in un unico Dio.
La Trinitatismesse, opera poco eseguita anche per ragioni di difficoltà e di portata sonora, può essere considerata la vera “messa cantata cattolica”, dove il testo liturgico, perfettamente rispettato nelle misure musicali, trova piena corrispondenza in un linguaggio sonoro dai toni brillanti e solenni, alternando momenti di contemplazione (“Et incarnatus est”) a momenti drammatici “Crucifixus”, “resurrectionem mortuorum”) che si risolvono nelle fughe e negli imponenti blocchi sonori di tutto l’ensemble, quasi a rendere visibile la Chiesa celeste che viene professata nella Chiesa in terra.
Nella struttura classica delle messe salisburghesi trovano posto anche le Kirchensonaten (Sonate da chiesa), brani strumentali che servivano a collegare i vari momenti della celebrazione: il graduale (dopo le letture e prima del Vangelo), il post-canone, il communio.
Sono brani apparentemente in stile classico-galante, forse per la nostra sensibilità più profani che sacri, ma che in realtà riprendono il linguaggio del tempo e lo trasfigurano all’interno della stessa celebrazione: erano i momenti in cui la musica (sia strumentale che organistica) aveva un posto particolare nella liturgia, creando una sorta di continuità tra le parti dell’ordinario cantate (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus e Agnus Dei) e il resto della celebrazione.
Mozart, ancora una volta, lascia il suo segno indelebile nella storia della musica sacra: in particolare ci ricorda che la bellezza, la solennità e la grandezza delle celebrazioni non sono elementi da guardare con sospetto, ma la struttura stessa dell’azione liturgica, il “cielo aperto” sulla terra.
“Rimane indelebilmente impresso nella mia memoria come non appena risuonavano le prime note della Messa dell’incoronazione di Mozart, il cielo quasi si aprisse e si sperimentasse molto profondamente la presenza del Signore” (Benedetto XVI)

***
Il Collegium Vocale di Crema viene fondato nel 1994 dal suo direttore Giampiero Innocente con l’intento di portare gli uditori a vivere le emozioni, la spiritualità e l’aspetto mistico delle antiche liturgie.
Dopo la creazione dell’Orchestra nel 2005 il repertorio si è sviluppato dal barocco fino al classico-romantico con l’esecuzione dei grandi compositori quali Bach, Haendel, Mozart, Haydn, Mendelssohn, Schubert.
Centinaia di esecuzioni hanno trovato il culmine in tourneè internazionali, in particolare quelle di Vienna (2006), Cambridge (2007) e St. Andrews (2013), oltre a diverse esecuzioni nel Duomo di Bressanone nello stile tipico dei paesi di lingua tedesca.
Da dodici anni il Collegium Vocale organizza i tour dei più prestigiosi college inglesi: il prossimo 28 giugno sarà a Crema il coro dell’Oriel College Oxford, uno dei più antichi college della città universitaria d’oltremanica, luogo in cui ha insegnato John Henry Newman prima della conversione al cattolicesimo.
Un posto di rilievo per i componenti del Collegium Vocale è riservato alla formazione, in particolare con masterclass e seminari che vengono tenuti da direttori esterni. Da ricordare: Heinrich Walder (Domchor Brixen), Simone Fontanelli (Mozarteum Salisburgo), Marco Berrini (Coro RAI), Ruben Jais (Orchestra Verdi di Milano).
Info: www.collegiumvocale.it

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