2016_07_07 laVerdi per un tutto Berlioz con direttore Claus Peter Flor

Giovedì 07 Luglio 2016_07_07 (ore 20.30)
Venerdì 08 Luglio 2016_07_08 (ore 20.00) 
Domenica 10 Luglio 2016_07_10 (ore 16.00) 
Auditorium di Milano, largo Mahler
Stagione sinfonica 2016
L’idée fixe di Berlioz tra Fantastique e Lélio
Voce recitante Marco Foschi
Tenore Bernhard Berchtold
Baritono Thomas Tatzl
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Maestro del Coro Erina Gambarini
Direttore Claus Peter Flor

La Sinfonia Fantastica (Symphonie Fantastique) di Hector Berlioz è opera particolarmente amata da laVerdi, che la eseguì nel suo primo concerto ufficiale in quell’ormai lontano 13 novembre 1993, al Conservatorio di Milano, sotto la direzione dell’indimenticabile Vladimir Delman. Il capolavoro del compositore d’Oltralpe – vera e propria “confessione in musica” dell’autore, come conferma il sottotitolo Episodi della vita di un artista – viene riproposto al pubblico milanese in quest’ultimo programma della Stagione sinfonica prima della ripresa autunnale, in un triplo appuntamento giovedì 7 (ore 20.30), venerdì 8 (ore 20.00) e domenica 10 luglio (ore 16.00), all’Auditorium di Milano, con laVerdi diretta da Claus Peter Flor. La prestigiosa “bacchetta” tedesca torna quindi sul podio di largo Mahler due mesi dopo la direzione dello Stabat Mater di Dvorák. La locandina è completata da Lélio, o il ritorno alla vita, proseguimento e conclusione ideale della Fantastica, all’insegna di quella idée fixe della donna amata, filo conduttore delle due opere. Sul palco dell’Auditorium anche il Coro Sinfonico guidato da Erina Gambarini e la voce recitante dell’attore Marco Foschi, protagonista de L’opera da Tre Soldi di Brecht – Weill, andata in scena al Piccolo Teatro di Milano da aprile a giugno. 

(Biglietti: euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line:  www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

Programma
La scelta di proporre in abbinamento la Symphonie fantastique e il Lélio di Berlioz si attiene all’intenzione originaria del compositore di proporle in un’unica azione drammatica.
La Sinfonia fantastica è una confessione in musica, come conferma il sottotitolo Episodi della vita di un artista. I cinque movimenti di cui è composta rievocano la tormentata storia d’amore del compositore con l’attrice Harriet Smithson, dalla “gioia e il dolore inesprimibili provati dall’artista prima di vedere l’amata” all’”amore vulcanico improvvisamente ispirato da lei”; dal rifiuto da parte della donna fino all’incubo indotto dall’oppio negli ultimi due movimenti, in cui l’artista sogna di aver ucciso la donna, di essere condotto al patibolo e di trovarsi nel mezzo di un macabro sabba di streghe.
La novità quasi provocatoria della sinfonia sta, oltre all’articolazione in cinque movimenti, nell’uso di una idée fixe che rappresenta l’amata e fa da filo conduttore dell’intera composizione, anticipando la tecnica dei leitmotiv di Wagner (ma in ambito sinfonico). E ancora, innovativo è il genere della sinfonia “a programma”, ibrido tra la sinfonia vera e propria e il nascituro poema sinfonico (il primo sarà Les Préludes di Liszt del 1848).
Nato come pendant e conclusione ideale della Fantastica, Lélio, o Il ritorno alla vita ne riprende l’idée fixe e ne completa il racconto: assistiamo al risveglio dai sogni allucinati della sinfonia, il “ritorno alla vita” per mezzo della musica e della poesia (shakespeariana). Siamo di fronte a un “monodramma lirico”: la parte narrativa è affidata infatti a un attore che recita sei monologhi, scritti dallo stesso Berlioz, intervallati ad altrettanti episodi musicali tenuti insieme dalla ricca orchestrazione e dallo spunto autobiografico Berlioz-Lélio.

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