MAM2016
MILANO ARTE MUSICA 2016 (X edizione)
dal 7 luglio al 25 agosto 2016
Venerdì 22
luglio 2016, ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
Via Lanzone
13, Milano
Un giorno a Napoli
BIGLIETTI 22
luglio posto unico 10 euro
PROGRAMMA
Nicola Antonio Porpora(1686-1768)Sonata in sol maggiore n. 2 per violino e b.c.
Sostenuto, Fuga - Aria cantabile - Allegro.
Nicola Matteis(c.1650-1714)
Passaggio, Fantasia, Sarabanda amorosa, per violino e b.c.
Antonio Vivaldi(1678-1741)Sonata in re maggiore per violino e b.c. RV 10
(recitativo) Allegro - Adagio - Allegro
Domenico Scarlatti(1685-1757)
Sonata in re minore K 1
Allegro
Sonata in si minore K 27
Allegro
Sonata in re minore K 141
Allegro
Emanuele Barbella(1718-1777)
Sonata in si bemolle maggiore
(Intitolata Arlecchino, Arlecchinessa, Rosetta, e Pulcinella con Ninna Nanna e Minuetto del Pazzo)
Un
quartetto di virtuosi artisti italiani per un omaggio alla musica da camera
napoletana: venerdì 22 luglio alle ore 20.30, in San Bernardino alle Monache, Giuliano Carmignola (violino), Francesco Galligioni (violoncello), Ivano Zanenghi (liuto) e Riccardo Doni (clavicembalo)
eseguiranno brani di Domenico Scarlatti, Nicola Matteis, Emanuele Barbella e
Nicola Porpora, compositori della scuola musicale partenopea, tra le più
influenti del periodo barocco.
Un
giorno a Napoli, nel Settecento, significa trovarsi in uno dei centri di
maggior importanza per la musica europea. Non solo per i teatri, nei quali si
rappresentavano le opere in musica più moderne ed insieme a Venezia era uno dei
due poli di principale importanza, ma anche le istituzioni musicali chiamate
conservatori, dove centinaia di giovani venivano istruiti in un sistema
scolastico-assistenziale a divenire abilissimi strumentisti. Da Napoli, poi, si
sarebbero sparsi in tutte le corti e teatri d’Europa e non solo, portando con
sé la loro ‘napoletanità’. Un esempio, appunto, è Nicola Matteis. Ma non basta,
perché alcuni di questi studenti, i più promettenti a giudizio del maestro,
ricevevano una finissima educazione nell’arte della composizione, basata su
degli schemi, chiamati partimento. A
prima vista li si potrebbe confondere con la parte del basso continuo di una
composizione coeva. In realtà, pur essendo basati su un sistema analogo di
abbreviazione degli accordi con delle cifre numeriche (basso numerato,
appunto), i partimenti sono una partitura concettuale, dove sono inserite le
idee melodiche e armoniche fondamentali per sviluppare l’intera composizione.
In un modo simile a quanto facevano i cantanti, capaci di improvvisare diversi
abbellimenti da una linea melodica, così gli studenti potevano ricavare
un’infinità di alternative da ogni singolo partimento, imparando ad attingere e
combinare insieme una serie di schemi fondamentali e a variarli costantemente
secondo il gusto moderno. L’insegnamento era pratico, basato sull’esercizio e
sul fare musica, sotto il costante controllo dei maestrini e del maestro.
Solo recentemente stiamo rendendoci quanto questo metodo d’insegnamento sia
rintracciabile in schemi che ricorrono nella maggior parte della musica
settecentesca e quanto i migliori compositori si siano serviti proprio di
questo metodo che forniva una specie di lingua franca compresa e parlata da
tutti gli intenditori di musica d’Europa.
Anche
nel programma di questa sera, che presenta alcuni fra i più significativi
autori, napoletani o meno, ricorrono, sotto la superficie estremamente
virtuosistica, elegante e di carattere, la regola
dell’ottava, la romanesca, la fonte-monte, la prinner, per usare una terminologia introdotta da Robert
Gjerdingen. A noi questi nomi e queste formule dicono ben poco, ma per
l’ascoltatore europeo abituato e totalmente inserito in quel mondo musicale, si
trattava di schemi sentiti e risentiti. Questo, forse, alla base di quello che
qualcuno oggi chiama orecchiabilità, facilità d’ascolto, prevedibilità di
questo repertorio.
Emanuele
Barbella, altro autore forse meno conosciuto di questo programma, è un ottimo
esempio di questi musicisti (era un abile violinista, considerato un emulo di
Tartini) e compositori, cresciuto musicalmente dal padre Francesco, insegnante
di violino e composizione del conservatorio di Santa Maria di Loreto, da Angelo
Zaga e Pasqualino Bini, uno dei migliori allievi di Tartini. Nel 1753 divenne
primo violino del Teatro Nuovo e tre anni dopo entrò nella cappella reale e poi
al San Carlo.
Vendita sul posto,
secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto e presso la segreteria
parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì
al venerdì dalle 9.15 alle 12.
Abbonamenti: 140
euro (tel 02.76317176)
Prevendite
biglietti
(diritto di prevendita Euro 1,80):
Call center (servizi a pagamento): Vivaticket 892.234 (from
outside Italy: +39.041.2719035)
e Seat Pagine Gialle 89.24.24 (attivo 24 ore su 24)
App Vivaticket Mobile
per iPhone e Android disponibile sull’app Store e su Google play
Punti vendita
Vivaticket, elenco alla pagina http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg[ricercaPV]
Sede del
concerto
Chiesa di San Bernardino alle Monache
via Lanzone 13
MM Sant’Ambrogio, tram 2, 14, bus 50, 58, 94
Per
informazioni:
Associazione
Culturale La Cappella Musicale
via
Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176 e-mail mail@lacappellamusicale.com
twitter @lacappellamusic
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