Stagione Sinfonica 2018-201919
Venerdì 23 novembre 2018_11_23, ore 20.00
Domenica 25 dicembre 2018_11_25, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
La Francia secondo Mozart e Gounod
Fournillier conduce un inedito gioco musicale
tra due grandi compositori
Wolfgang Amadeus Mozart Ouverture da "Le Nozze di Figaro" K 492
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto per flauto, arpa e orchestra in Do maggiore K 299
Charles Gounod Sinfonia n. 1 in Re maggiore
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Arpa Elena Piva
Flauto Nicolò Manachino
Direttore Patrick Fournillier
Venerdì 23 novembre 2018 ore 18.00 - Ingresso libero
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo - Largo Mahler
INIZIATIVE CULTURALI
Ritratto di Gounod
Relatore Marco Benetti
La fama di Charles Gounod (1818 - 1893) è senza dubbio legata alla sua attività di operista e, forse, anche ad una fin troppo celebre Ave Maria.
La sua importanza come compositore, anche di musica da camera e sinfonica, è tuttavia centrale nella storia della musica romantica europea, in particolare francese, dal momento che i suoi lavori faranno da modello alle generazioni successive di musicisti come Saint-Saens, Bizet, Fauré o Franck
Torna sul palco dell’Auditorium il Maestro Patrick Fournillier, che per la seconda stagione è Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Verdi di Milano. Il direttore francese guiderà il pubblico in un inedito gioco musicale in cui Mozart e Gounod dialogano a distanza sconfinando idealmente l’uno nel mondo dell’altro. Così, al Concerto per flauto e arpa, composto da W.A. Mozart a Parigi nel 1778 si contrappone la briosa Sinfonia n. 1 prodotta nel 1855 da Charles Gounod. A un Mozart francese, squisitamente parigino nella sua borghese galanteria, sembra infatti rispondere il nume tutelare dell’Ottocento francese, con una Sinfonia geometrica e rassicurante come solo il Settecento viennese sapeva essere. I ruoli di solisti per il Concerto di Mozart per flauto, arpa e orchestra sono affidati a due prime parti dell’Orchestra Verdi: Elena Piva (arpa) e Nicolò Manachino (flauto).
Il concerto in programma venerdì 23 novembre (ore 20) e domenica 25 novembre (ore 16) all’Auditorium di Milano sarà aperto da uno dei più celebri e popolari brani di Mozart, l’Ouverture da “Le nozze di Figaro”.
In occasione dei concerti del 23 e 25 novembre il pubblico de laVerdi avrà anche la possibilità di conoscere e sostenere la campagna “Aiuta un guerriero” della Fondazione COOPI – Cooperazione internazionale Onlus, dedicata ai bambini che in guerra e contesti di emergenza come dei veri guerrieri sfidano pericoli ed avversità per riuscire a frequentare la scuola. Sarà così possibile contribuire ai progetti che COOPI porta avanti in Niger ed Iraq per costruire scuole temporanee, formare insegnanti e fornire materiale didattico a migliaia di bambini che con forza e coraggio devono lottare per fare una cosa che per i nostri figli è del tutto normale: andare a scuola.
Programma
Mozart: Ouverture da “Le nozze di Figaro”
Composta tra il 1785 e il 1786, fu eseguita la prima volta il 1° maggio 1786 al Burgtheater di Vienna e diretta dallo stesso Mozart. Una leggenda tanto bella bella quanto fantasiosa vuole che l’ouverture sia stata composta la sera precedente la prima esecuzione, presso la locanda dei Tre leoni, dove il ventinovenne compositore si stava intrattenendo con l’ormai sessantunenne Giacomo Girolamo Casanova e che gli orchestrali l’abbiano dovuta leggere a prima vista di fronte al pubblico. Di tutte le opere di Mozart, le nozze di Figaro è una di quelle la cui genesi si è dimostrata forse più problematica. Il soggetto, da lui stesso scelto e desiderato ardentemente (fu lui a portare l’originale francese all’attenzione di Lorenzo da Ponte perché lo traducesse in italiano) comportava con la propria graffiante satira rivolta al mondo della nobiltà non pochi problemi al punto che la censura imperiale di che ne aveva vietato la messa in scena in tutto l’Impero. Nonostante l’eliminazione di molte scene l’imperatore Giuseppe II di Asburgo Lorena fu a lungo combattuto se dare o meno il proprio consenso alla rappresentazione che avvenne infine a Vienna nel 1786 con un successo di pubblico strepitoso, almeno tra le classi sociali meno abbienti. Più fredda invece l’accoglienza della nobiltà. Ma nonostante il successo, dopo le prime rappresentazioni, il numero di sottoscrittori alle sue accademie settimanale e i concerti pubblici che teneva come solista e che costituivano per Mozart la sua principale fonte di guadagno, diminuirono drasticamente, proprio perché i sottoscrittori erano in massima pare membri dell’aristocrazia. All’epoca ci fa anche chi vide nell’imprimatur all’opera da parte dell’imperatore anche un chiaro segnale ostile a quella classe dirigente che osteggiava le riforme messe in atto dall‘Imperatore e nella quale Mozart sarebbe stato una pedina sacrificabile. L'ouverture de "Le nozze di Figaro" resta comunque probabilmente la più popolare fra tutte quelle delle opere di Mozart e non a caso viene spesso eseguita anche da sola, in forma di concerto.
Mozart: Concerto per flauto ed arpa in do maggiore, K1 299
A Parigi, ultima tappa del suo ultimo grande viaggio, Mozart sperava di ottenere la stessa entusiasta accoglienza che gli fu riservata quattordici anni prima, quando era un fanciullo prodigio conteso e vezzeggiato nei salotti dell'aristocrazia. Nel 1778 egli è un giovane di ventidue anni e non costituisce più un'attrazione, una curiosità, ma deve imporsi sulla concorrenza dei tanti musicisti di grido che da tutta l'Europa convergono a Parigi.
In Francia a Mozart non mancarono le commissioni, sebbene non tanto importanti quanto sperava lasciando Salisburgo per Parigi. Il concerto per flauto e arpa venne composto da Mozart a Parigi nel 1778 per il duca di Guines, già ambasciatore francese a Londra, grande appassionato di musica e suonatore di flauto egli stesso, e per sua figlia, suonatrice di arpa e allieva in composizione di Mozart. Il Concerto è uno straordinario esempio di musica di società: Mozart si concentrò prevalentemente sulla ricchezza e sulla disposizione delle idee tematiche, più che sulla sua struttura formale. In questa scrittura fluente, che evita ogni minima impressione di fatica, la maestria di Mozart risplende di luce purissima, insieme al tono di elegante mondanità che ha saputio dare alla musica nella quale sembra rispecchiarsi il plaisir de vivre della società aristocratica francese dell'epoca di Luigi XVI. E i limiti intrinseci dei due strumenti - cui Mozart riserva ampi passaggi, facendoli dialogare con delicatezza e discrezione - sono pienamente rispettati, senza però che la fragilità dell'arpa e la grazia cedano alle tentazioni del decorativismo.
Gounod: Sinfonia n. 1
Nato a Parigi, Charles Gounod (1818-1893) proveniva da una famiglia dalle grandi tradizioni artistiche. Il padre era un noto pittore, vincitore del Prix de Rome nel 1783, la madre una valente pianista ed anche la sua prima maestra. Mentre in qualità di docente fu tenuto sempre in grande considerazione, come compositore conobbe alterne fortune. Infatti, se da un lato la vittoria al Prix de Rome del 1839, il Faust ed alcuni brani religiosi gli permisero di raggiungere una certa notorietà, dall’altro buona parte della sua produzione cadde quasi subito nel dimenticatoio. Charles Gounod ricordò nei suoi Mémoires d’un artiste la composizione della sua Prima sinfonia in re maggiore nel 1855 dopo la delusione seguita alla rappresentazione della sua terza opera, La nonne sanglante. Ancora incerto sulla sua carriera di compositore e addirittura tentato dalla possibilità di prendere i voti, Gounod non stava dunque attraversando un periodo particolarmente felice della sua vita quando compose questa sinfonia il cui successo, però, gli indicò quale dovesse essere la strada da seguire. La briosa Sinfonia n. 1 che presenta alcuni caratteri mozartiani, riscoperta solo negli anno ’50 e ancora poco eseguita, fu fonte di ispirazione per la Prima sinfonia di Georges Bizet , oggi considerata un capolavoro. Riscoperta solo negli anni '50 e ancora inspiegabilmente trascurata la sinfonia n.1 di Gounod è una pagina brillante nella quale il compositore francese fa sfoggio delle sue qualità nell’ambito dell’orchestrazione.
Biglietti serie Verdi: euro 25,00/17,50; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Biografie
COOPI – Cooperazione Internazionale
E’ una organizzazione non governativa italiana. Da oltre 50 anni si impegna a rompere il ciclo della povertà ed accompagnare le popolazioni colpite da guerre, crisi socio-economiche o calamità naturali verso la ripresa e lo sviluppo durato. COOPI è presente in 28 paesi di Africa, Medio Oriente, America Latina e Caraibi con centinaia di progetti umanitari che raggiungono quasi 3 milioni di persone. Dal 1965 ad oggi, COOPI ha aiutato oltre 100 milioni di persone realizzando 1.700 progetti in 65 Paesi, avvalendosi di 4.500 espatriati e 58.000 operatori locali. Da anni l’ong realizza programmi di educazione in emergenza in Medio Oriente ed in molti Paesi africani con la consapevolezza che educare un bambino non vuol dire solo mandarlo a scuola, ma fornirgli anche gli strumenti che possano farlo crescere, maturare, diventare un adulto consapevole e competente. Laddove la guerra annienta le comunità, facendole vivere nella paura e nella minaccia della violenza, la scuola offre uno spazio sicuro di apprendimento che protegge l’integrità di bambini e ragazzi.
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