TieffeTeatro Milano
Stagione 48… il viaggio continua
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CALENDARIO SPETTACOLI TEATRO MENOTTI
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ORARI BIGLIETTERIA
Dal lunedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica ore 14.30 | 16.30 solo nei giorni di spettacolo
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ORARI SPETTACOLI
martedì, giovedì e venerdì ore 20.30
mercoledì e sabato ore 19.30 (eccetto le prime ore 20.30)
domenica ore 16.30
Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
presenta
TONI SARTANA E LE STREGHE DI BAGDAD
La Cativissima Capitolo II
prima milanese
con Natalino Balasso, Francesca Botti, Andrea Collavino, Marta Dalla Via, Denis Fasolo, Beatrice Niero
regia collettiva
scenofonia, luminismi e stile Roberto Tarasco
costumi Lauretta Salvagnin
Va in scena la seconda commedia de La Cativìssima, la trilogia dedicata al personaggio di Toni Sartana nato dalla fantasia di Natalino Balasso. Se il primo capitolo guardava alla politica, questo nuovo episodio sposta la sua lente deformante sull’economia. Una drammaturgia originale, perfettamente autonoma e distinta dall’episodio precedente, per raccontare da un diverso punto di vista l’inarrestabile decadimento di una società tragicamente comica. Finzione o realtà, cinismo o follia, tutto si mescola in questo spettacolo come in un sogno dai contorni sfumati. Sulla scena prende forma un universo parallelo, popolato da figurine animate, uscite da un fumetto dai colori sgargianti. Sono proiezioni di una mente che ha perso il senso delle proporzioni, o sono la peggiore espressione di un mondo completamente allo sbando? La domanda rimane aperta, mentre il grottesco prende nuove imprevedibili sfumature, grazie ad un testo folgorante, ma soprattutto grazie ad un gruppo di attori capaci di creare delle maschere contemporanee di agghiacciante iperrealismo. Come le streghe del titolo, le cui profezie, citando il Macbeth di Shakespeare, diventano il motore propulsore della vicenda. Della stessa pasta sono fatte anche le altre donne presenti in scena: scaltre, violente, senza scrupoli, esattamente speculari alla dabbenaggine dei personaggi maschili: molluschi senza spina dorsale, che girano a vuoto come i criceti nella ruota. Francesca Botti dà la giusta dose di ambizione e volgarità alla sanguinaria Lea Sartana, Marta Dalla Via disegna una segretaria iperefficiente e manipolatrice al punto giusto e una mafiosa comicamente dominante, infine Beatrice Niero mette la sua prestanza fisica a servizio di una prostituta dal cuore d’oro. Gli fanno eco i tre personaggi maschili: Denis Fasolo è l’amico Bordin, fesso e violento in egual misura, Andrea Collavino è Munerol, il magnate dei jeans coi strappi che offrirà a Sartana l’occasione per avviare la sua scalata al potere economico…. ma sarà davvero così? Natalino Balasso offre al suo protagonista inedite sfumature, che, pur calcando la mano sul versante dell’assurdo, rivelano nel finale un’inaspettata umanità. La sua è vera ambizione o semplice immaginazione di un uomo disperato? Si ride molto, ma quello che resta in bocca è un riso amaro, che si spegne nel momento esatto in cui lo spettatore viene messo di fronte a sé stesso.
Credo che questa seconda Cativìssima cominci a disvelare il racconto globale di questa trilogia, siamo sulle tracce di una discesa interiore, di una rovina verso gli inferi, che scaturisce da ascese esteriori. Tutto ciò che chiamiamo progresso serve spesso a mascherare la perdita di terreno sotto i piedi della nostra anima; Sartana continua ad arrampicarsi aggrappandosi a tutti quelli che trova intorno per dimenticare che, perso il contatto con la terra, perdiamo anche la capacità di spiccare il volo.
Natalino Balasso
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