DOMENICA 27 OTTOBRE 2013_10_27
Museo Archeologico Lomellino, Gambolò, Piazza Castello
FESTA DI GAMBOLO’ 2013
Ore 15.00-18.00 APERTURA E VISITE GUIDATE
ORE 15.30 IL CIBO DEGLI ANTICHI, visita guidata a tema
ORE 16.30 IL CIBO DEL FUTURO
Incontro con il Distretto di Economia Solidale
del Parco Agricolo Sud Milano, con assaggi dei prodotti
Il DES Rurale del PARCO Agricolo Sud Milano
L’appuntamento del 27 ottobre, in occasione della Festa di Gambolò, intende illustrare un’interessantissima esperienza di avvio di una agricoltura alternativa rispetto al trend corrente e di estrema qualità,di salvaguardia dell’ambiente e sostenibile. L’esperienza ha interessantissimi risvolti economici, sociali e culturali in senso lato e rappresenta un esempio di grande significato per la riqualificazione di un mondo produttivo che oggi più che mai necessita di “buoni usi” e nuove opportunità per aprire nuovi fronti contro la crisi economica e la globalizzazione della società.
Il pomeriggio museale, partendo da un confronto con l’alimentazione e l’agricoltura degli antichi vuole aprire uno sguardo verso una possibile e percorribile agricoltura del domani.
Il Distretto di Economia solidale del Parco Agricolo Sud Milano nasce il 13 dicembre del 2008, collegando diversi soggetti dell’economia solidale milanese, delle Associazioni ambientaliste e delle istituzioni locali coinvolti nell’evento.
L’obiettivo principale che si dà il Distretto è la salvaguardia e la riqualificazione del Parco e della sua agricoltura: 47.000 ettari, 61 comuni, quasi mille aziende agricole; per questo si dota del termine “rurale”, a significare la sua connotazione fondamentale. Poi comincia a tessersi la rete territoriale, costituita oggi da una ventina di GAS, una decina di aziende agricole, la finanza etica nei suoi tre canali (Mag2, Banca Etica e CAES - Assicurazioni Etiche), e poi gli altri soggetti interessati presenti nell'area del Parco: banche del tempo, botteghe del commercio equo, associazioni e comitati a difesa del territorio e due comuni 'virtuosi', S. Giuliano e Corsico, tramite progetti specifici.
Il coordinamento della rete e delle sue attività è in carico ad un 'Comitato verso il DESR', dal quale si snodano i Tavoli settoriali, in primo luogo dei Gas e degli agricoltori, e i Gruppi di lavoro tematici sui progetti federatori che il Comitato ha attivato (energia, paniere, orto collettivo, percorsi culturali e di conoscenza delle cascine, gestione del conflitto e della partecipazione democratica, comunicazione, frutteto biologico). L’assunto di fondo che muove il percorso del DESR è che sia possibile salvaguardare la vocazione del più grande Parco Agricolo d’Europa con iniziative a difesa delle Cascine e del loro reddito oltre che contro il consumo di suolo: qualificando domanda ed offerta, incentivando vendita diretta e cicli 'interni' di trasformazione dei prodotti, sostenendo la multifunzionalità (senza però prevaricare l’attività agricola), favorendo un’agrobiodiversità capace di intaccare le monocolture del Parco (riso e cereali) e gli allevamenti intensivi di bovini. L’orizzonte generale è la costruzione di una sovranità alimentare, che sappia anche ricostruire un rapporto città-campagna che è sempre appartenuto alla storia, e che la trasformazione agro-industriale postbellica ha progressivamente compromesso. La connotazione di fondo del Distretto si integra con gli obiettivi più generali delle reti solidali, capaci di testimoniare, con la concretezza delle pratiche, la possibilità di un’economia altra da quella dominante che rivalorizzi le relazioni non monetarie: ciò è avvenuto ad esempio con la mobilitazione pro-Forestina (45 adesioni da più GAS), che ha permesso di contribuire per alcuni mesi alla gestione della Cascina durante l'assenza del titolare per una grave operazione.
Gli aspetti critici principali di questo percorso risiedono nel rapporto tra DESR e suoi soggetti costituenti, dovendo sperimentare percorsi partecipativi del tutto innovativi rispetto agli inefficaci modelli delle forme associative tradizionali. Una rete non è un semplice insieme di nodi tenuti insieme da ‘canali’ informativi, ma una struttura complessa in cui la parte più importante sono le valenze qualitative delle interazioni che collegano i nodi (per questo si parla di ‘economia delle relazioni’).
Il DESR ha avviato numerosi progetti e diverse filiere agroalimentari: pane, miele, frutta, formaggi e salumi
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