SPECIALE NOTTE DI CAPODANNO 2010
Gran Galà di San Silvestro: una realtà ormai consolidata per allietare l'ultimo giorno del 2010 ed inaugurare il 2011 con brio!
Venerdì 31 dicembre 2010_12_31 ore 22.30
GRAN GALÀ DI SAN SILVESTRO
CELIBERTI: TANGO & BOLERO
Musiche di Astor Piazzolla, Carlos Gardel e Maurice Ravel
Con
Orchestra della Fondazione Teatro Coccia
Primi Ballerini Teresa Molino e Martin Zanotti
Lighting Designer Jean Paul Carradori
Maître de Ballet e Assistente alle coreografie Cristina Molteni
Produzione
Fondazione Teatro Coccia
La sera si svolgerà con questa modalità: il primo tempo dello spettacolo si concluderà intorno le 23.15 e, dopo un intervallo di circa mezz'ora, durante il quale si potranno gustare panettone, pandoro e spumante, alle 23.50 il pubblico verrà richiamato in sala per un festoso brindisi di Fine Anno con gli artisti.
Passata la mezzanotte, con un ritmo sempre più incalzante, il secondo tempo dello spettacolo riprenderà sino alla 01.15 circa, coinvolgendo sul palcoscenico ed in sala direttamente il pubblico, a cui sarà riservato un eclatante gran finale.
Come di consueto, per platea, I e II galleria e III ordine di palchi verrà allestito un rinfresco nei rispettivi foyer, mentre per I e II ordine dei palchi verranno allestiti tavolini nei singoli "antipalco".
Una serata con pochissime interruzioni, che verrà ricordata da tutti i partecipanti come uno dei più spensierati e forse insoliti capodanni trascorsi e che sarà sicuramente di buon auspicio per l'anno che verrà.
L'eclettico ed inarrestabile artista argentino Ruben Celiberti, accompagnato dai ballerini del Balletto di Milano e dall'Orchestra della Fondazione Teatro Coccia, sarà protagonista sul palcoscenico del Teatro Coccia, per traghettare gli spettatori verso il nuovo anno. Musiche accattivanti e sensuali e la passione che aleggia nell'aria faranno da sfondo a questa serata fatta di colori avvolgenti e danze che coinvolgeranno e appassioneranno il pubblico per tutta la durata dello spettacolo.
Tango
Un ricordo che accompagna Ruben dall'infanzia, il giorno che suo padre lo incuriosì facendogli ascoltare i suoni che scaturivano magicamente dal grammofono gli trasmise una tale emozione che ha fatto nascere in lui l'amore per la musica passionale di Buenos Aires; da allora quegli autori lo hanno accompagnato nella sua crescita artistica, come il leggendario cantautore Carlo Gardel, artista dell'inizio del '900, fino all'ultimo grande compositore Astor Piazzola. In questo spettacolo di balletto e musica Ruben vuole rappresentare le sue esperienze interiori più intense, i ricordi, le passioni e la nostalgia di un paese lontano attraverso i suoni e i ritmi sublimi che solo il Tango possiede.
Bolero
In chiusura il celeberrimo Bolero di Ravel, un brano che già di per sé suscita emozioni straordinarie.
Danza popolare spagnola fra le più affascinanti, nota già alla fine del 1700, ha origini ed etimologia non del tutto certe. Nella versione classica è ambientato in una taverna, dove una zingara che si esibisce in un tavolo fa cadere in estasi i presenti. Ravel compose il Bolero per Ida Rubistein nel '28 e così lo descrive: "È una danza dal movimento moderato e costantemente uniforme, tanto nella melodia che nel ritmo, quest'ultimo è marcato costantemente dal tamburo. Il solo elemento di diversità è costituito dal crescendo orchestrale". Tutto si gioca sulla caratteristica ripetitività della partitura, con progressive entrate degli strumenti sino al climax finale dell'inatteso crescendo. Questi "17 minuti di orchestra senza musica" (Ravel), hanno stimolato in questi 60 anni la fantasia e la creatività di molti coreografi. Celeberrima è la versione de Maurice Bejart del 1961. Bolero ha la capacità di entrare nella vita delle persone, di colpire i sensi, di passare la cute, di entrare nel sangue, di arrivare alle cellule anche più lontane di cuore e cervello.
Qui gli interpreti, soggiogati da una enigmatica coppia, si fanno coinvolgere, travolgere ed infine condurre, nell'incalzante crescendo musicale, in una danza di seduzione.
Persino i saluti finali negano la stasi, concedendo agli artisti istanti di eccellente virtuosismo.
Gran Galà di San Silvestro: una realtà ormai consolidata per allietare l'ultimo giorno del 2010 ed inaugurare il 2011 con brio!
Venerdì 31 dicembre 2010_12_31 ore 22.30
GRAN GALÀ DI SAN SILVESTRO
CELIBERTI: TANGO & BOLERO
Musiche di Astor Piazzolla, Carlos Gardel e Maurice Ravel
Con
Ruben Celiberti, ballerino, coreografo, cantante e pianista
Compagnia Balletto di Milano
Orchestra della Fondazione Teatro Coccia
Primi Ballerini Teresa Molino e Martin Zanotti
Lighting Designer Jean Paul Carradori
Maître de Ballet e Assistente alle coreografie Cristina Molteni
Produzione
Fondazione Teatro Coccia
La sera si svolgerà con questa modalità: il primo tempo dello spettacolo si concluderà intorno le 23.15 e, dopo un intervallo di circa mezz'ora, durante il quale si potranno gustare panettone, pandoro e spumante, alle 23.50 il pubblico verrà richiamato in sala per un festoso brindisi di Fine Anno con gli artisti.
Passata la mezzanotte, con un ritmo sempre più incalzante, il secondo tempo dello spettacolo riprenderà sino alla 01.15 circa, coinvolgendo sul palcoscenico ed in sala direttamente il pubblico, a cui sarà riservato un eclatante gran finale.
Come di consueto, per platea, I e II galleria e III ordine di palchi verrà allestito un rinfresco nei rispettivi foyer, mentre per I e II ordine dei palchi verranno allestiti tavolini nei singoli "antipalco".
Una serata con pochissime interruzioni, che verrà ricordata da tutti i partecipanti come uno dei più spensierati e forse insoliti capodanni trascorsi e che sarà sicuramente di buon auspicio per l'anno che verrà.
L'eclettico ed inarrestabile artista argentino Ruben Celiberti, accompagnato dai ballerini del Balletto di Milano e dall'Orchestra della Fondazione Teatro Coccia, sarà protagonista sul palcoscenico del Teatro Coccia, per traghettare gli spettatori verso il nuovo anno. Musiche accattivanti e sensuali e la passione che aleggia nell'aria faranno da sfondo a questa serata fatta di colori avvolgenti e danze che coinvolgeranno e appassioneranno il pubblico per tutta la durata dello spettacolo.
Tango
Un ricordo che accompagna Ruben dall'infanzia, il giorno che suo padre lo incuriosì facendogli ascoltare i suoni che scaturivano magicamente dal grammofono gli trasmise una tale emozione che ha fatto nascere in lui l'amore per la musica passionale di Buenos Aires; da allora quegli autori lo hanno accompagnato nella sua crescita artistica, come il leggendario cantautore Carlo Gardel, artista dell'inizio del '900, fino all'ultimo grande compositore Astor Piazzola. In questo spettacolo di balletto e musica Ruben vuole rappresentare le sue esperienze interiori più intense, i ricordi, le passioni e la nostalgia di un paese lontano attraverso i suoni e i ritmi sublimi che solo il Tango possiede.
Bolero
In chiusura il celeberrimo Bolero di Ravel, un brano che già di per sé suscita emozioni straordinarie.
Danza popolare spagnola fra le più affascinanti, nota già alla fine del 1700, ha origini ed etimologia non del tutto certe. Nella versione classica è ambientato in una taverna, dove una zingara che si esibisce in un tavolo fa cadere in estasi i presenti. Ravel compose il Bolero per Ida Rubistein nel '28 e così lo descrive: "È una danza dal movimento moderato e costantemente uniforme, tanto nella melodia che nel ritmo, quest'ultimo è marcato costantemente dal tamburo. Il solo elemento di diversità è costituito dal crescendo orchestrale". Tutto si gioca sulla caratteristica ripetitività della partitura, con progressive entrate degli strumenti sino al climax finale dell'inatteso crescendo. Questi "17 minuti di orchestra senza musica" (Ravel), hanno stimolato in questi 60 anni la fantasia e la creatività di molti coreografi. Celeberrima è la versione de Maurice Bejart del 1961. Bolero ha la capacità di entrare nella vita delle persone, di colpire i sensi, di passare la cute, di entrare nel sangue, di arrivare alle cellule anche più lontane di cuore e cervello.
Qui gli interpreti, soggiogati da una enigmatica coppia, si fanno coinvolgere, travolgere ed infine condurre, nell'incalzante crescendo musicale, in una danza di seduzione.
Persino i saluti finali negano la stasi, concedendo agli artisti istanti di eccellente virtuosismo.
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