CENTRO CULTURALE S. FEDELE
Sabato 8 novembre 2008, h. 21.00
MARCO FUSI GROUP
CONCERTO PER LA PACE IN PALESTINA
Suoni, parole, poesie a favore dei pacifisti israeliani impegnati per la pace in medio oriente.
Enti organizzatori: Arci, Acli e Leoncavallo S.p.a.
Enti patrocinatori: Club Tenco Sanremo.
Ospiti: Lidia Ravera, Moni Ovadia (intervento video).
Contatti: 392/3775903, 031.657051,marcof722001@yahoo.it
Marco Fusi vanta una pluriennale attività col suo gruppo i, durante la quale ha ottenuto riconoscimenti e collaborazioni con importanti realtà del panorama culturale italiano (come il Club Tenco di Sanremo, Moni Ovadia e Lidia Ravera).
Con questo concerto Marco Fusi, insieme alle associazioni promotrici Arci, Acli e Leoncavallo S.p.a., intende raccogliere fondi per le organizzazioni pacifiste israeliane riunite in un network: Combatants for Peace (che riunisce ex combattenti israeliani e palestinesi impegnati in un’attività di riconciliazione fra i due popoli), New Profile (impegnata in attività educative non violente per la risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese) ed infine Yesh Gvul (che sostiene gli obiettori di coscienza israeliani).
L’idea è quella di utilizzare lo strumento della musica al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’attività di queste associazioni, nella consapevolezza che senza un forte coinvolgimento della società civile israeliana non si potrà mai arrivare ad una positiva risoluzione dell’annoso conflitto israelo-palestinese.
Una parte significativa dell’opinione pubblica di quel paese sente molto l’esigenza di arrivare alla pace e sostiene l’idea che sia necessaria, anche da parte della società civile israeliana e dei suoi rappresentanti politici, una diversa gestione del conflitto. A testimonianza di ciò c’è il fatto che il numero di obiettori di coscienza (soldati che si rifiutano di prestare servizio militare nei territori occupati) che è stato rinchiuso nelle carceri israeliane è molto alto (oltre 1000. Per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno basti considerare che, considerato che Israele ha poco più di 6.000.000 di abitanti, è come se in proporzione 50.000-60.000 soldati americani si fossero rifiutati di combattere in Iraq ).
L’intento è quello di fare in modo che ogni concerto sia un occasione in cui si possa parlare di questo fenomeno, contribuendo attivamente, con una raccolta di fondi, a sostenere e far crescere il movimento a favore della pace in Israele.