2024_01_13 Teatro dell'Opera di ROMA Mozart DIE ZAUBERFLÖTE

Sabato 13 Gennaio 2024_01_13 
Domenica 14 Gennaio 2024_01_14  
Martedì 16 Gennaio 2024_01_16 
Mercoledì 17 Gennaio 2024_01_17 
Giovedì 18 Gennaio 2024_01_18 
Venerdì 19 Gennaio 2024_01_19 
Sabato 20 Gennaio 2024_01_20 
Domenica 21 Gennaio 2024_01_21
Wolfgang Amadeus Mozart
DIE ZAUBERFLÖTE
Libretto di Emanuel Schikaneder
PERSONAGGI INTERPRETI
TAMINO Juan Francisco Gatell / Cameron Becker  14, 17, 19
L’ORATORE Zachary Altman
PAPAGENO Markus Werba / Äneas Humm 14, 17, 19
PAMINA Emőke Baráth / Maria Laura Iacobellis 14, 17, 19
REGINA DELLA NOTTE Aleksandra Olczyk / Aigul Khismatullina 14, 17, 19, 21
SARASTRO John Relyea / Simon Lim 14, 17, 19
PAPAGENA Caterina Di Tonno / Mariam Suleiman* 16, 17, 18, 19, 20, 21
MONOSTATOS Marcello Nardis
PRIMO SACERDOTE / SECONDO ARMIGERO Arturo Espinosa**
SECONDO SACERDOTE / PRIMO ARMIGERO Nicola Straniero*
PRIMA DAMA Ania Jeruc
SECONDA DAMA Valentina Gargano*
TERZA DAMA Adriana Di Paola
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma
DIRETTORE Michele Spotti
REGIA Damiano Michieletto
MAESTRO DEL CORO CIRO VISCO
SCENE PAOLO FANTIN
COSTUMI CARLA TETI
LUCI ALESSANDRO CARLETTI
VIDEO ROCAFILM/ROLAND HORVATH
ALLESTIMENTO TEATRO LA FENICE DI VENEZIA
IN COPRODUZIONE CON TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
In sintesi il commento di Enrico Stinchelli:
Roma, gennaio 2024 The magic flute (ovvero stappiamo un prosecchino)
► la regia di Damiano Michieletto, è un tipico "spettacolo per persone intelligenti"
► presente in scena un'immancabile sedia a rotelle
► i rituali "buuh " indirizzati alla regia ,che vogliono dire successo

Il Flauto magico appena visto all'Opera di Roma, con la regìa di Damiano Michieletto, è un tipico "spettacolo per persone intelligenti" e io ,che sono un po' fesso, ho dovuto decifrarlo con qualche difficoltà. Per fortuna che è giunta a soccorrermi la mia vicina di posto, Roberta Vespa ,che con suprema sagacia ha saputo spiegarmi gran parte di ciò che vedevo e che non capivo. Siamo in una scuola, una strana scuola, dove Tamino e Monostatos sono due scolaretti, Papageno il bidello, Pamina una educanda , Sarastro il Preside, le tre Dame sono tre suore, la Regina della notte una mamma sull'orlo d'una crisi di nervi. La scena è quindi composta da un'aula scolastica, dietro una foresta e alcune proiezioni riprodotte su una grande lavagna fatta di tulle. Tra Harry Potter e Tim Burton,come ha giustamente rilevato Roberta, quindi tutto facilmente riconoscibile dai bambini o dai ragazzi cresciuti all'ombra dei pinnacoli di Hogwarts. Lo spettacolo filava, grazie anche alla eterna magia della musica di Mozart, con l'unica colossale pecca d'un piano luci troppo macabro,che spesso teneva in ombra i volti degli interpreti. Persino nel finale dove si inneggia al trionfo della Luce sulle Tenebre. I cantanti tutti molto bravi, dal perfetto duo Markus Werba e Juan Francisco Gatell ,rispettivamente Papageno e Tamino, al basso Relyea come Sarastro, al soprano Alexandra Olczyk che nelle note acutissime della Regina della notte ha trovato il suo punto di forza (mai ho sentito in Teatro dei fa sopracuti più poderosi). Pamina,Emoke Barath, non male ma leggermente gutturale nelle note alte, soprattutto nella sua scena finale. Papagena una indimenticabile Caterina Di Tonno , che ha caratterizzato in maniera unica questo personaggio, solitamente defilato. Perfetto il Coro in tutti i suoi interventi. Il maestro Michele Spotti ha scelto la strada della levità e della leggerezza, creando una concertazione molto elegante e raffinata, talvolta priva del necessario mordente (i finali d'atto). Gli assoli dell'orchestra meravigliosi. Dopo uno svolgimento contrassegnato da pochi e mosci applausi a scena aperta,alla fine un convinto successo per tutti i cantori,compresi i tre fanciulli (che poi erano tre donne), e i rituali "buuh " indirizzati alla regìa ,che come ho spiegato più volte vogliono dire successo. Ah,dimenticavo: presente in scena un'immancabile sedia a rotelle,penso sia la stessa del Mefistofele, un portafortuna.

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