2019_04_13 Alla Vigilia della Sua Passione

Sabato 13 aprile 2019 ore 21:00 
Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta
Piazza San Giovanni Battista alla Creta - Milano
Alla Vigilia della Sua Passione
I colori della Musica per un momento di riflessione Musiche di S. Barber e K.A. Arnesen
Coro della Scuola di Musica "A. Guarnieri" - Casatenovo
Coro "A. Lamotta"- Morbegno
Orchestra "A.Guarnieri"
Emma Caccia, soprano
Marta Fumagalli, contralto
Davide Mainetti, maestro dei cori
Massimo Mazza, direttore

PROGRAMMA
Samuel Barber
Adagio per archi, dal Quartetto op. 11

Kim Andre Arnesen
Requiem
per coro misto, mezzosoprano e voce bianca soliste, orchestra d'archi, tromba solista e percussioni
I Requiem aeternam
II Dies irae
III Not in vain
IV Lacrimosa
V Rextremendae
VI Pie Jesu
VII Sanctus
VIII We Remember Them

Kim Andre Arnesen - Requiem (2014)
L'antica tradizione cristiana, tracce di poesia americana, il solido pensiero ebraico. Il riposo eterno: la linea dell'orizzonte tracciata da morbide voci corali, nel punto in cui mare e cielo si confondono e l'uomo s'interroga sull'aldilà. Il giorno dell'ira: un paesaggio arcaico visto da un treno in corsa, figure incastonate l'una dentro l'altra su un ribollente stacco di percussioni. La maestà di Dio: formicolare di archi (carne), tappeto di tamburi (ossa), l'oro e la luce di una tromba solista (sangue, mente, spirito). Linee ad arco che spiccano il volo, incantata floridezza, la gioiosa energia del semplificatore. Sono alcune delle tessere che compongono il mosaico del «Requiem» del norvegese Kim . Andre Arnesen, eseguito in prima esecuzione italiana nel maggio del 2016, riproposto alla Carnegie Hall di New York nell'ambito del Martin Luther King Day
La composizione di Arnesen è una pagina giovane e accattivante, scritta in uno stile aperto a diverse suggestioni. Un Requiem "pop", innestato nel solco della popularmusic anglosassone e carico di una dirompente immediatezza. La composizione presenta scelte testuali singolari: contamina i movimenti tipici del Requiem con una lirica di Emily Dickinson, "Not in Vain", e termina con una toccante preghiera della liturgia ebraica, "We RememberThem (Noi li ricordiamo).
Speciale  è  anche  l'organico:  archi,   nutrito  gruppo  di   percussioni,   tromba   solista, mezzosoprano e una voce bianca, con il coro diviso fino a otto parti. Contrappunto quasi assente, notevolissimi spunti melodici, trascinante invenzione ritmica, accensioni, groove contagiosi, vitalità metrica, qualche ingenuità di scrittura che, paradossalmente, accresce la forza comunicativa della composizione.
Della sua composizione l'autore scrive: «Quando il lavoro mi è stato commissionato nel 2014, dal coro giovanile della cattedrale di Nidaros, nella mia città natale, mi è sembrato di tornare a casa, di trovarmi di fronte a un vecchio amico. Ero certo di scrivere qualcosa di nuovo e tuttavia un po' alla volta mi ha invaso la paura: un testo così carico di tradizione, utilizzato dai maestri più grandi della storia... Non l'ho dedicato a nessuno in particolare; mi piacerebbe potesse alleviare il dolore di chi soffre, di chi è in lutto, oppure che servisse a commemorare un avvenimento importante, degno di essere ricordato con onore».

Alcune foto di MarcoSte della serata:











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