1990_08_08 Da Leonardo a Tiepolo. Collezioni italiane dell'Ermitage di Leningrado. Catalogo Copertina flessibile – 30 giu 1990

Comune di Milano
Settore Cultura e Spettacolo
Museo dell'Ermitage di Leningrado
DA LEONARDO A TIEPOLO
Collezioni italiane dell'Ermitage di Leningrado
Pinacoteca di Brera
Pinacoteca dell'Ambrosiana
Museo Poldi Pezzoli
Pinacoteca del Castello Sforzesco
#leonardo500
#leonardodavinci

Visitato l'8 agosto 1990

DA LEONARDO A TIEPOLO
Collezioni italiane dell'Ermitage di Leningrado
Maria Grazia Curiati Direttore del Settore Cultura e Spettacolo
Pinacoteca del Castello Sforzesco
Museo dell'Ermitage di Leningrado
Nel nuovo clima culturale fatto di comunicazione e di collaborazione, che si è ultimamente instaurato tra i musei della Unione Sovietica e i musei italiani questa mostra ha un ruolo quasi simbolico. Grazie a questo nuovo corso e dunque alla nuova collaborazione internazionale tra i curatori, il più grande e prestigioso sovietico ha scelto e inviato a Milano una antologia di opere di pittura italiana che rappresentano in tanti modi le sue collezioni e la sto ria di quello che è da sempre considerato uno dei più importami musei del mondo, l'Ermitage.
Altrettanto faranno i musei milanesi inviando nel 1991 una selezione di opere pittoriche scelte,  sempre in collaborazione tra curatori milanesi e leningradesi, per rappresentare i quattro più noti musei milanesi: Castello, Brera, Poldi Pezzoli, Ambrosiana. Musei pubblici e musei privati: insieme in una iniziativa culturale per la prima volta.

Proprio il tema del collezionismo, nei suoi aspetti pubblici e soprattutto privati, è il filo conduttore delle due mostre. Un tema ricco di una storia che vede privilegiata ovunque, nei secoli, presso le corti e nelle raccolte imperiali d'Europa e in quelle dei più illuminati collezionisti e mecenati, l'arte italiana. Un tema che costituisce, in buona parte, le origini fondative dei nostri musei.

Non è un caso, infatti, che l'esposizione dell'Ermitage abbia la sua centralità nella Madonna Litta, che fino alla metà del secolo XIX era nella collezione del duca Litta a Milano, nello splendido palazzo settecentesco del Richini, nell'odierno corso Magenta: una collezione dalla quale provengono anche molti altri dipinti che oggi si trovano nei musei milanesi, come la leonardesca Madonna col Bambino che raccoglie un fiore di Giovanni Antonio Boltraffio ora al Poldi Pezzoli.  
Una casata di nobili tradizioni mecenatistiche, che ha più volte arricchito con donazioni anche le raccolte municipali di Milano. Anche il Ritratto di Antonio Porcia di Tiziano fu donato nel 1891 alla Pinacoteca di Brera dai Litta Visconti Arese. Il tema del collezionismo e della formazione dei musei si riflette nella stessa compagine museale milanese che, grazie all'intervento coordinatore del Comune di Milano, si presenterà unitaria a Leningrado nel 1991. 

Una grande pinacoteca nazionale come Brera, nata nel tardo secolo XVIII  sulla scorta della storiografia italiana che, dopo il Lanzi, esaltava le scuole regionali e nazionali. La Pinacoteca dello storico Castello Sforzesco: un museo civico per nascita, vocazione e significato, la coscienza della cui necessità comincia a farsi strada subito dopo l'unità d'Italia. Una collezione privata, quella di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, diventata di uso pubblico nel 1879: una casa-museo esemplare. La Pinacoteca Ambrosiana, uno dei primi musei europei, nato nel 1618 per volere di una grande personalità della cultura e della vita religiosa milanese: Federico Borromeo. 

L'esposizione a Palazzo Reale in Milano del prezioso gruppo di opere di pittura italiana inviato dell'Ermitage rappresenta dunque un omaggio reciproco tra due realtà museali, geograficamente lontane, ma idealmente molto vicine, nella loro storia e nel loro modo di costruirsi e di accumularsi: per collezioni, per acquisizioni; una affinità profonda nella storia del gusto e della istituzione Museo in Europa. Per questa eccezionale occasione molte forze culturali dei quattro musei e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano si sono mobilitate per creare intorno a essa altre occasioni culturali.

II percorso appositamente studiato della mostra è dotato di appositi pannelli esplicativi che ricollegano le opere esposte sia al tempo e al clima culturale dell'epoca, sia al momento collezionistico d'origine: un quadro estremamente interessante dal qualee emergono gli orientamenti di Pietro I, Caterina II e figure di spicco quali Crozat e Walpole e altri illuminati raccoglitori. 

Un altro strumento didattico-informativo propone un utile itinerario di collegamento tra le opere. Tra gli strumenti di lettura storico-artistica creati in occasione della mostra, uno in particolare è destinato a durare e a costituire anche in futuro un itinerario preferenziale per la storia dell'arte in Lombardia. Si tratta di una guida "intermuseale" relativa alle opere di Leonardo e dei leonardeschi presenti nei musei della Lombardia

La presenza della Madonna Litta a Palazzo Reale costituisce infatti lo spunto per un allargamento ulteriore della rassegna, fino a considerare ciò che dell'opera di Leonardo e dei suoi seguaci ancora è custodito sia nei luoghi per i quali essi le avevano create (e basti pensare al Cenacolo, alla Sala delle Asse nel Castello Sforzesco o ai lavori di Leonardo per il Duomo di Milano). Le numerose opere dei seguaci di Leonardo sparse fra i musei di Milano, Bergamo, Pavia e Brescìa. 

Le attività culturali legate a questa mostra e in particolare alla presenza della Madonna Litta si concluderanno in settembre con un convegno internazionale: Il collezionismo dei leonardeschi a Milano e la Madonna Litta; dedicato, nella prima sezione, alla "fortuna" delle invenzioni vinciane (non solo quella della Madonna Litta con le sue copie, repliche, derivazioni; ma anche altre composizioni del periodo milanese di Leonardo) e, nella seconda sezione, alla presenza di Leonardo e dei leonardeschi nelle collezioni milanesi dal XVI al XIX secolo (molte delle quali ormai disperse o emigrate).

L'invito a visitare e riflettere sulla mostra dell'Ermitage a Milano è accentuato dal richiamo dalla sua stessa sede espositiva. 

Il Palazzo Reale di Milano, già teatro delle "sperimentazioni" di Leonardo, accoglie nell'area "viscontea" le opere italiane provenienti da Leningrado, con un allestimento appositamente studiato che offre molte innovazioni nell'ambito museografico, garantendo ai dipinti la massima sicurezza e al pubblico una visione spaziata e funzionale,

La mostra è promossa e organizzata dal Settore Cultura e Spettacolo del Comune di Milano grazie al contributo del Gruppo Agusta, una delle otto società leader nel settore elicotteristico mondiale, e dell'Aem, Azienda energetica municipale milanese, unitamente alla collaborazione tecnica di Assicurazioni Generali e Alitalia.




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