2018_10_23 KLIMT e SCHIELE, Eros e psiche al Cineteatro AGORA' - Robecco
Programmazione Musica e teatro
Cineteatro AGORA' - Robecco sul naviglio (Mi)
Stagione 2018 - 2019 Stagione d’ Opera, Danza e Grande Arte
http://www.concertodautunno.it/agora-robecco/agora-robecco-1819.htm
CineTeatroAgorà P.zza XXI luglio Robecco sul Naviglio
www.cineteatroagora.it info@cineteatroagora.it Cell. 349 82 53 070
Martedì 23 Ottobre 2018 ore 21:00
La Grande Arte
KLIMT e SCHIELE, Eros e psiche
KLIMT & SCHIELE-EROS E PSICHE. Durata: 1:37:58
A cento anni dalla morte di Schiele. Regia del milanese Michele Mally. Erotismo, sensualità, psiche e guerra; mentre i boati della prima guerra mondiale si vanno spegnendo, a Vienna, nel cuore della Mitteleuropa, un'epoca dorata è ormai al tramonto. L'impero austro-ungarico comincia a disgregarsi. Gustav KLIMT ed Egon SCHIELE sono legati dal rapporto maestro allievo, ma anche dalla tragica coincidenza di morire a breve distanza l'uno dall'altro. KLIMT il 6 febbraio 1918 a 56 anni ed SCHIELE il 31 ottobre 1918 a soli 28 anni, nel letto della sua casa, una delle venti milioni di vittime causate dall’influenza spagnola.
Il 2018 segna quindi il centenario delle morte dei due artisti ai quali sono state dedicate numerose esposizioni. Il film racconta scandali, sogni e ossessioni della Vienna dell’epoca d’oro attraverso le opere raccolte all’Albertina, al Belvedere, al Kunsthistorisches, al Leopold, al Freud e al Wien Museum con la partecipazione straordinaria del giovane attore italiano Lorenzo Richelmy.
Entrambi gli artisti hanno lavorato sulla rappresentazione del corpo umano con due stili però completamente diversi anche se paralleli per un certo periodo. Klimt dissolve corpi e amplessi in un trionfo di tessere dorate come in un antico mosaico ravennate, dove l’oro campeggia e impedisce quasi il riconoscimento della figura umana che in esso si dissolve. Schiele mette a nudo il corpo umano maschile e femminile che campeggia sulla tela in deformanti contorsioni ed esplosioni di macchie e linee di colore.
“A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà”. È il motto che campeggia a lettere d’oro sull’ingresso del palazzo della Secessione, movimento capeggiato da Klimt, e inaugura un tempo nuovo. Klimt e Schiele: Eros e Pische, raccontata dalla voce dell’attore Lorenzo Richelmy, presenta una città negli anni in cui per le strade o nei caffè si potevano incontrare Hugo von Hofmannsthal, il giovane Ludwig Wittgenstein, i futuri registi Fritz Lang e Erich von Stroheim, a teatro andavano in scena i drammi di Arthur Schnitzler e all’opera si assisteva alla prima de La vedova allegra di Lehar (1905) come alla Salomè di Richard Strauss (1905). “Ballando sull’orlo del baratro” nel quale si precipitò con la prima guerra mondiale.
Il documentario presenta immagini di straordinaria forza, con le decorazioni ammalianti e avvolgenti proprie dei quadri di Klimt fino alle tormentate linee di Egon Schiele. Nei suoi nudi magnetici e nelle figure contorte esplode un erotismo invincibile eppure sofferto. Un tema -scandalo – proprio negli anni in cui si sviluppava la psicoanalisi – che causò al pittore un’incarcerazione e un processo nella cittadina di Neulengbach. Il diverso approccio all’erotismo è il filo conduttore di questa analisi dell’opera pittorica dei due autori alla luce della pubblicazione dell’Interpretazione dei sogni di Sigmund Freud (1899), dove l’inconscio sale prepotentemente in superficie. La psicoanalisi, con le sue dirompenti teorie sulla sessualità infantile e le emozioni represse o rimosse, scuote una società benpensante che comincia ad aprire gli occhi sulla natura profonda dell’Ego.
Un coro di voci diverse entreranno nel documentario attraverso le letture dell’attrice e modella Lily Cole e interviste internazionali: dal Nobel per la medicina e neuroscienziato Eric Kandel, che potrà svelarci le connessioni tra inconscio, mente e creatività, agli storici dell’arte Alfred Weidinger e Jane Kallir che racconteranno Klimt, Schiele e gli altri, e spiegheranno perché i loro quadri ci parlano ancora. Colonna sonora sarà l’iniziale drammatico Mozart, i valzer che si spegneranno “sull’orlo del baratro” con la Vedova allegra, e la nuova musica dodecafonica che sconvolgerà il mondo sonoro come i due artisti hanno fatto nel visivo.
Note di sala a cura di Mario Mainino www.concertodautunno.it
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