2018_09_07 MITO DANZE IN MUSICA DAL MEDIOEVO AL BAROCCO-FOLK

MiTo, concerti a Milano Festival edizione 2018
Venerdì 7 settembre 2018
DANZE IN MUSICA
DAL MEDIOEVO AL BAROCCO-FOLK

Due concerti ci guidano alla scoperta di trame sonore danzanti
Dal medioevo, con la Civica Scuola di Musica C. Abbado di Milano,
al Folk-Barocco dell’ensemble Brù, che suona in Italia
per la prima volta e propone 4 prime esecuzioni italiane

ore 17, Teatro Filodrammatici, Via Filodrammatici 1, Milano
Folk-Barocco
Posto unico numerato, 5 euro
Biglietti in vendita su www.ticketone.it

ore 21, Piccolo Teatro Grassi, Via Rovello 2, Milano
Danzare nel Medioevo
Posto unico numerato, 3 euro
Biglietti in vendita su www.ticketone.it

Il variegato programma di questa XII edizione di MITO SettembreMusica, caleidoscopica Suite che propone esperienze e programmi sempre nuovi, mostra anche in questo caso la propria raffinata coesione di fondo nel richiamarsi, costantemente ed elegantemente, al tema di base: la danza. Ed in particolare alla danza antica, di cui ne indaga, musicalmente, le origini.
Venerdì 7 settembre, due concerti guardano allo stretto connubio che unisce, musica, voce, danza e tradizioni, restituendone un quadro interessante, e mai didascalico, che va dal XII secolo fino al barocco, interpretato nelle sue matrici popolari più profonde.
Alle 17, al Teatro Filodrammatici, protagonista l’ensemble barocco Brù, che eseguirà danze composte tra Sei e Settecento e le loro matrici popolari irlandese, scozzesi, svedesi e finlandesi. Con ben quattro prime esecuzioni in Italia.
Alle 21, al Teatro Edi - Centro Sociale Barrio’s, MITO coinvolge un’altra protagonista del mondo artistico milanese: la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano che porta al festival il suo Ensemble di musica medievale per far esplorare danze e ballate, tra fonti letterarie e brani vocali dal XII al XIV secolo.


Folk-Barocco (Ensemble Brù)
(ore 17, Teatro Filodrammatici)
VEDI FOTOSERVIZIO CONCERTODAUTUNNO

L’intrigante programma dall’ensemble specializzato Brù nel pomeriggio indaga le origini e le suggestioni di componimenti e danze scritti da compositori di Sei e Settecento, mettendoli a confronto con le loro matrici popolari, radicate in brani di musica tradizionale di stampo nordico, tra Irlanda, Scozia, Svezia e Finlandia. Con arrangiamenti in stile folk-barocco.
L’incredibile e vivacissimo gruppo strumentale estremamente creativo è nato su impulso dell’eclettico italo-indiano Krishna Nagaraja. Formato da organico flessibile composto da musicisti attivi sulla scena europea di musica barocca, sarà composto per l’occasione dalla stratosferica flautista francese Anna Besson, al flauto traversiere, Davide Monti al violino barocco, Krishna Nagaraja alla viola barocca, Marco Testori al violoncello barocco e Michele Pasotti alla tiorba.
Brù ci guida in un percorso musicale folkloristico che ritorna alle origini. Non dimentichiamo, infatti, che, nell’Europa del XVI-XVII secolo, poteva persino essere difficile distinguere i due mondi, quello tradizionale e quello popolare, perché inizialmente da questo terreno comune si svilupparono indipendentemente i due generi. La matrice popolare di fondo si rispecchia nell’etichetta di Folk-Baroque: un’impronta di linguaggio che rivive dal ripescaggio di formule, idiomi ritmici, moduli melodico-armonici in gran parte sull’area irlandese, svedese, finnica (quest’ultima, la stessa dove Krishna Nagaraja si era trasferito); in più con uno sguardo attento anche alla Polonia e all’avamposto più profondo dell’Europa dell’est.
Il programma muove da Les Caractères de la Danse, composta da Jean-Féry Rebel nel 1715, suite opulenta raccoglie che una quindicina di danze sei-settecentesche. Per poi iniziare glia accostamenti veri e propri. Va ricordato infatti che nel Settecento i vari Telemann, Vivaldi e Geminiani dovevano conoscere molto bene il retroterra musicale del popolo, così come ovviamente accadrà due secoli più tardi a Bartók, Hindemith e più di recente a Ligeti. Per questo gli equilibri sono sempre molto delicati, perennemente in bilico fra nuovo e antico, intenzione e tradizione. Ecco allora brani tradizionali scozzesi e irlandesi, in arrangiamento, accostati alla “vera” Scozzese di Veracini. O, spostandosi nell’aria baltica, tra Polonia e Paesi nordici, ecco il richiamo a Telemann con il suo Concerto TWV 43:G7 “Polonois” che ci fa rivivere perfettamente la stessa atmosfera popolare in voga in quelle regioni, ma filtrata da uno stile più galante, raffinato e colto. Per indugiare infine nel retroterra folk della musica antica svedese, quando la Finlandia era ancora un feudo culturale della Svezia: prima con The Lappfjärd set, poi con una Polska efter Gubben  Kihlstedt (Polska after Somebody in Värmland), polska davvero particolare, cin punte di hard rock. Entrambi in prima esecuzione assoluta.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Luigi di Fronzo.

PROGRAMMA
INVITO ALLA DANZA
Jean-Féry Rebel (1666-1747)
Les Caractères de la Danse (1715)
Prélude – Courante – Menuet – Bourrée – Chaconne – SarabandeGigue – Rigaudon – Passepied –Gavotte – Sonate – Loure – Musette  Sonate

IRLANDA E SCOZIA
tradizionale scozzese (arr. Brù)
The Good Fellows set
There are few good fellows when Jamie’s awa’
[Tradizionale Scozzese, James Oswald, The Caledonian Pocket Companion (ca. 1745-60)]
Hornpipe: [Tradizionale Irlandese “Barbara  Allen”]
Jig: Rolling in the mud [Krishna Nagaraja]
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA


Tradizionale (arr. AnnaBesson, Michele Pasotti)
Irish  and  Scottish  tunes
My Nanny O [Tradizionale  Scozzese (James  Oswald, The Caledonian  Pocket Companion (ca.  1745-60)]
Donald  na Grena [Tradizionale Irlandese (O’Farrels, Pocket Companion for  the Union  Pipes (1806)]
Jackson’s Coge in the morning [Tradizionale  Irlandese, ibid.]

Francesco Maria Veracini (1690-1768)
Scozzese (dalla Sonata op. 2 n. 9, 1744)

Tradizionale irlandese (arr. Krishna Nagaraja)
The Rock of Cashel set
Port na bPúcaí
The Rock of Cashel (Krishna Nagaraja)
Reel: Scotch Mary
Reel: A fair wind
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA

POLONIA E PAESI NORDICI
George Philipp Telemann (1681-1767)
Concerto  TWV  43:G7  “Polonois”
Dolce – Allegro – Largo (Polonaise) – Allegro

tradizionale finlandese (arr. Krishna  Nagaraja)
The Lappfjärd set
Minuetto I – Minuetto II – Polska
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA

tradizionale svedese (arr. Krishna  Nagaraja)
Polska after Somebody in Värmland
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA

Brú
Anna Besson, flauto traversiere
Davide Monti, violino barocco
Krishna Nagaraja, viola barocca
Marco Testori, violoncello barocco
Michele Pasotti, tiorba


Danzare nel Medioevo
(ore 21, al Teatro Edi - Centro Sociale Barrio’s)

L’ensemble di musica medievale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano esplora danze e ballate, tra fonti letterarie e brani vocali dal XII al XIV secolo. Il ricco programma esplora il ballo non solo in quanto genere strumentale ma prima ancora come danza associata a brani vocali.
Nel Medioevo l’atteggiamento nei confronti della danza è ambivalente: considerato, da un lato, un’attività peccaminosa, dall’altro il ballo è visto come un’umana imitazione dell’ordine celeste e una nobile espressione di serenità spirituale. Un’ambivalenza, riflessa nell’iconografia, che corrisponde alla capillare diffusione della danza in ogni ambito, contesto e strato della società medioevale. Una società nella quale tutti ballavano, dal re ai servi, nei palazzi, nelle chiese, nelle strade e nei giardini, per celebrare festività religiose e avvenimenti politici o semplicemente come passatempo.
Le parole chiave «saltare» e «ballare» riecheggiano nei nomi dei pezzi da danzare, come nel caso del saltarello (dal Quattrocento inglobato nella famiglia della bassa danza), del trotto e della ballata, una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché destinata al canto e alla danza e che è uno dei generi portanti dell’Ars Nova italiana del Trecento, di cui è protagonista Francesco Landini.
Il nesso tra poesia, musica e danza del resto è essenziale anche per altre tipologie come il rondeau e l’estampie (o estampida o istampitta), costituita dalla successione di sezioni ripetute, di cui Kalenda Maya di Raimbaut de Vaqueiras è probabilmente l’esempio più illustre.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Luigi Marzola.



Il concerto è preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon
Posto unico numerato € 5
Danzare nel Medioevo
(Teatro Edi Centro Sociale Barrio's / ore 21)
Anonimo XII secolo
A l’entrada del tens clar (Veris ad Imperia)
Anonimo XIII secolo
De patre principio, rondellus
Anonimo XIV secolo
La Quarta Estampie Royal
Raimbaut de Vaqueiras (ca. 1155-1207)
Kalenda Maya
Anonimo inglese XIII secolo
Cantus Superius / Cantus inferior, danza
Anonimo catalano XIV secolo
Stella splendens ad trepudium rotundum
Ad mortem festinamus, dance macabre
Anonimo francese XV secolo
Dame vailants/Amis, de tant que vous avés desyr/Certainement puet on bien affirmer, ballade
Anonimo italiano XIV secolo
Trotto
Anonimo francese XIV secolo
Or sus amans, veulliés vous resveillier, rondeau
Anonimo italiano XIV secolo
Salterello
Francesco Landini (ca. 1335-1397)
Ecco la primavera, ballata
Anonimo italiano XIV secolo
Ghaetta, istampitta
Anonimo italiano XV secolo
Bel ore dança, bassa danza

Ensemble di musica medioevale
della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano
Daniela Beltraminelli, voce, viella
Alberto Bertolotti, voce, cornamusa in re (musette francese), cornamusa in sol (piva emiliana)
Margherita Burattini, arpa medievale
Caterina Chiarcos, voce
Ninon Dusollier, flauti dolci
Iris Fistarollo, viella
Nao Kirihata, flauti dolci
Stefano Maffioletti, voce, organo portativo
Josè Luis Molteni, voce, bombarda medievale, ciaramello, percussioni Atsufumi Ujiie, percussioni, voce
Claudia Caffagni, direttore, voce e liuto

In collaborazione con
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano

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