2018_08_17 Milano Arte Musica Ensemble Gli Incogniti

Associazione Culturale La Cappella Musicale
Milano Arte Musica
XII edizione 2018
Direzione Artistica Maurizio Salerno
Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
e-mail lacappellamusicale@libero.it
sito www.lacappellamusicale.com
Milano Arte Musica programma XII edizione 2018
Venerdì 17 agosto 2018 ore 20.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache
Via Lanzone 13, Milano
“BWV... or not”: Bach e le opere dubbie
Ensemble Gli Incogniti
Amandine Beyer, maestro di concerto
PROGRAMMA
J. S. Bach (1685-1750)
e/o C. P. E. Bach (1714-1788)
Sonata in sol maggiore BWV 1038
Largo - Vivace - Adagio - Presto

Johann Georg Pisendel(1687-1755)
Sonata in do minore BWV 1024
Adagio - Presto - Affettuoso - Vivace

Johann Sebastian Bach
Sonata in do minore BWV 1079
“Sonata sopr’ il Soggetto Reale” (dall’Offerta Musicale)
Largo - Allegro - Andante - Allegro

Carl Philipp Emanuel Bach
Sonata in re minore BWV 1036
Adagio - Allegro - Largo - Vivace

Johann Sebastian Bach
Sonata in re maggiore BWV 1028
Adagio - Allegro - Andante - Allegro

Venerdì 17 agosto alle ore 20.30 in S. Bernardino alle Monache, Gli Incogniti, diretti dalla violinista Amandine Beyer, presenteranno la loro ultima pubblicazione con Harmonia Mundi “BWV or not?”, un programma sulle opere attribuite o trascritte da J. S. Bach, il cui comune denominatore è l’eccellenza musicale.
Nella visione romantica della musica che è ancora saldamente fissata nella nostra cultura, un compositore è una sorta di essere soprannaturale, lontano dal mondo che lo circonda e investito in una missione quasi sacra: la composizione di capolavori che, una volta riconosciuti come “autentici”, formeranno un catalogo di meraviglie indiscutibili e incomparabili. Ma questa concezione ignora il fatto che i compositori siano soprattutto esseri umani, con una vita radicata nel loro tempo e un’ispirazione permeabile a molte dimensioni, come le relazioni sociali, la famiglia e gli amici, l’emulazione di altri compositori, il modo in cui la loro ispirazione può essere rinnovata dalle opere dei loro allievi, e così via.
Il caso di Johann Sebastian Bach è piuttosto paradigmatico. Quando iniziò la costruzione, all’inizio del diciannovesimo secolo, del mito del grande compositore tedesco, uno dei primi elementi fu la pubblicazione delle sue opere complete e la compilazione di un catalogo che in seguito sarebbe diventato il Bach-Werke-Verzeichnis (BWV). Ma, nel corso dei decenni, alcuni dei pezzi che avevano ottenuto l’ammissione in quanto scritti dal Kantor cominciarono a essere considerati dubbiosi o da attribuire ad altri compositori, e quasi immediatamente si trasformarono in “angeli caduti”. Lo stesso pezzo che era stato descritto alcuni anni prima come la creazione di un genio svanì gradualmente dai programmi dei concerti e dalle registrazioni e scivolò inesorabilmente nell’oblio.
Il programma guarda nuovamente a queste opere che un tempo erano considerate come piccole gemme e, a nostro avviso, meritano ancora questa valutazione. E, in ogni caso, certamente facevano parte del panorama musicale in cui Bach ha creato le sue opere.
Sappiamo che Bach ha sicuramente tratto profitto da un immenso patrimonio familiare in termini musicali (dalle generazioni di musicisti che lo hanno preceduto), ma anche da ciò che ha appreso dai precedenti compositori (come rivela la sua eclettica e internazionale biblioteca) e dalla scena musicale che lo circonda. Nella ricerca di questo repertorio, troviamo lavori di colleghi che Bach ha incontrato in varie fasi della sua carriera, come la Sonata BWV 1024 attribuita oggi – anche se non senza discussione! – a Johann Georg Pisendel, il virtuoso violinista della corte di Dresda, le cui impressionanti qualità tecniche possono aver ispirato Bach quando scrisse le Sonate e le Partite per violino non accompagnato.
È molto facile capire perché questa sonata in do minore è stata inclusa nella BWV: Bach potrebbe aver composto la sua potente fuga (Presto) o il suo terzo movimento, anche se una delle sue caratteristiche più interessanti è l’Adagio di apertura, un recitativo rapsodico e imprevedibile che ricorda i movimenti dei concerti che Vivaldi scrisse per Pisendel.
Con il suo secondogenito Carl Philipp Emanuel, le cose sono più complicate: è sempre difficile definire la parte che l’uno o l’altro giocano nella composizione di alcuni pezzi, quindi numerosi sono gli scenari possibili. Prendiamo, ad esempio, la Sonata BWV 1038, che possiede anche un numero nel catalogo di Emanuel: è stato suggerito che il Kantor potrebbe aver chiesto a suo figlio di scrivere due parti per flauto e violino in “scordatura” (con le due corde più alte accordate sol-re invece di la-mi) su una linea di basso usata frequentemente in famiglia - in particolare nella Sonata per violino e continuo BWV 1021. Ma queste non sono altro che supposizioni, dal momento che solo una partitura autografa del padre è sopravvissuta!
Ancora più sorprendente è il caso della Sonata per violino e clavicembalo obbligato BWV 1036: questo lavoro datato 1731 (Carl Philipp Emanuel aveva diciassette anni!), e oggi attribuito a Bach figlio, presenta un linguaggio molto maturo, e soprattutto è in un nuovo stile galante che avrebbe avuto un ruolo cruciale nella futura carriera del giovane compositore. Quando si leggono questi brani, è un piacere costante cercare di districare i fili intrecciati di ciò che il figlio deve rispettivamente a suo padre, al suo talento e alle correnti tendenze musicali.
Nel programma di oggi sono presenti anche alcuni brani considerati “autentici”. È il caso della Sonata BWV 1028, che nella versione definitiva è per viola da gamba e clavicembalo, ma della quale esistono precedenti versioni per diversi strumenti e che oggi viene proposta in versione “a tre”.
Infine, la Trio Sonata dall’Offerta Musicale ci offre un esempio di quello che Bach era in grado di fare con un semplice tema di poche note proposto da un sovrano amante della musica...
Ogni pezzo di questo programma mostra un diverso aspetto della creazione musicale, che naturalmente ha un’influenza sull’interpretazione e consente sia ai musicisti che agli ascoltatori di viaggiare attraverso un mondo con frontiere più vaste di quanto ci aspettassimo in anticipo. Perché, alla fine, tutte le opere scritte, condivise o riscritte dal compositore, o ispirate dal suo insegnamento - con o senza numero di catalogo - fanno davvero parte della “musica” di Bach.

BIGLIETTI
17 agosto posto unico 15 €
Giovani fino 26 anni: posto unico 5 euro (disponibilità limitata)
Gruppi: sconto 20% (minimo 10 persone)
Trenord: sconto 20% per abbonati IO VIAGGIO / ITINERO (solo acquisto online)
Vendita sul posto, secondo disponibilità, 40 minuti prima di ogni concerto; in sede presso la segreteria parrocchiale di S. Maria della Passione (via Conservatorio 16) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00; online (con diritto di prevendita): Circuito Vivaticket www.vivaticket.it
SEDE
Chiesa di San Bernardino alle Monache
via Lanzone 13
MM Sant’Ambrogio, tram 2, 3, 14 bus 58, 94

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