2018_08_15 Milano Arte Musica organo Maurizio Salerno

Associazione Culturale La Cappella Musicale
Milano Arte Musica
XII edizione 2018
Direzione Artistica Maurizio Salerno
Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
Via Vincenzo Bellini 2, 20122 Milano
Tel / fax 02.76317176
e-mail lacappellamusicale@libero.it
sito www.lacappellamusicale.com
Milano Arte Musica programma XII edizione 2018

Mercoledì 15 agosto 2018, ore 10.00, 11.00, 15.00 e 16.00
Coro di San Maurizio al Monastero Maggiore
Via Lanzone 13, Milano
Ferragosto tra arte e musica
Visite e momenti musicali
Maurizio Salerno, organo
PROGRAMMA
Marco Antonio Cavazzoni(1485ca-dopo 1569) Recercada de Maca in Bologna
Girolamo Cavazzoni(...-dopo 1577) Hinno Ave Maris Stella
Girolamo Frescobaldi(1583-1643) Toccata seconda(Il Secondo libro di toccate, Roma, 1637)
Bernardo Storace(c.1637-c.1707) Ricercare
Johann Jakob Froberger(1616-1667) Fantasia
Girolamo Frescobaldi Toccata quinta sopra i pedali per l’organo e senza (Il Secondo libro di toccate, Roma, 1637)

La musica antica risuona in città anche durante Ferragosto, con le visite e i momenti musicali presso il Coro di San Maurizio al Monastero Maggiore. Mercoledì 15 agosto alle ore 10.00, 11.00, 15.00 e 16.00, Maurizio Salerno accompagnerà le visite guidate - curate da A.S.T.er. - alla chiesa e al coro affrescati da Bernardino Luini, con brani strumentali di autori del Cinque-Seicento (Frescobaldi, Storace, Cavazzoni, Froberger) che vedono protagonista il prezioso organo Antegnati.
L’ingresso a questo appuntamento è gratuito, ma su prenotazione obbligatoria entro lunedì 13 agosto ore 12 al n. 02.76317176.

Il concerto odierno ci immerge nella pratica della musica strumentale in Italia tra Rinascimento e medio Barocco, epoca più comunemente frequentata sul meglio noto e multiforme versante vocale, dalla musica da chiesa al madrigale, all’opera. Il suono dell’organo ci conduce attraverso la geografia della Penisola di quei secoli, che compensa la mancanza d’una Corte centrale con una rete capillare di centri più o meni prestigiosi e gelosi della propria autonomia culturale, in un costante rapporto reciproco che vive anche degli scambi dei musicisti, che viaggiano per studio, mutano padroni, dialogano coi colleghi di altre città. La fitta trama delle città della pianura del Po include, per limitarsi a segnalare le relazioni più significative, la Mantova in cui furono attivi entrambi i Girolami di questo programma, Cavazzoni e Frescobaldi; la Venezia in cui Storace pubblicò il suo unico libro a stampa, la Selva di varie compositioni d’intavolatura per cimbalo ed organo (1664); oltre il Po la Ferrara estense, patria di Frescobaldi, che vi si formò negli ultimi anni del Cinquecento; la Bologna dove nacque Marc’Antonio Cavazzoni, padre di Girolamo; la corte di Urbino, al cui servizio si trovava Marc’Antonio all’epoca della nascita di Girolamo; la Roma papale dove Frescobaldi fu a lungo attivo, pubblicò Il secondo libro di toccate (1627) e un decennio più tardi accolse come allievo, per quattro anni, il tedesco Froberger, che trascorse poi la maturità Oltralpe; infine, la Messina dove operava la figura altrimenti misteriosa di Bernardo Storace.
Il programma disegna un percorso che impegna cinque generazioni lungo due secoli. Sarà probabilmente opportuno spendere qualche parola sugli esponenti delle più antiche, ancora cinquecentesche. Alla prima metà del XVI secolo risale l’attività di Marc’Antonio Cavazzoni, cui si spetta il merito della pionieristica definizione del repertorio per l’organo tramite l’invenzione di forme musicali autonome. Non meno decisiva nello sviluppo di forme e modelli di musica strumentale è la generazione successiva, attiva nella seconda metà del secolo: alla produzione di questi musicisti, inaugurata dal precocissimo Girolamo Cavazzoni (che pubblica «ancor fanciullo» già nel 1543 un libro dedicato al cardinale Pietro Bembo, figura centrale nella cultura e nella politica italiana dell’epoca e mancato papa), si deve lo sviluppo e la formalizzazione d’una vasta gamma di forme strutturate e articolate in modo sofisticato. Si tratta degli immediati predecessori di Monteverdi, che raggiungeranno col contemporaneo di quest’ultimo, Frescobaldi, il culmine del discorso compositivo concepito per le tastiere: un magistero che dalla “cattedra” romana irradierà in tutta Europa, per seguire vie nuove con figure come Storace.
Interesse centrale di questo repertorio è la ricerca e affermazione del vocabolario del discorso strumentale, innanzitutto in termine di forme. L’eredità della polifonia vocale, assunta in una prima fase attraverso un processo di “diminuzione”, che fiorisce il modello con abbellimenti e passaggi, in una fase successiva ne deduce dei soggetti polifonici che lo strumento elaborerà liberamente, appropriandosi della tecnica contrappuntistica fino ad allora appannaggio del repertorio vocale. Dalla variazione si giunge così alla più sofisticata parafrasi. Il ricercare (termine comparso per la prima volta nell’Intabolatura de lauto di Francesco Spinaccino del 1507), che in Marc’Antonio Cavazzoni presenta ancora forti parentele col mottetto vocale, con Girolamo esibisce una propria fisionomia originale, con più sezioni accostate, ciascuna caratterizzata dallo sviluppo contrappuntistico d’un proprio tema: una duplice strada, quella del politematismo e dell’ingegnosa combinazione contrappuntistica dei diversi temi, che un secolo più tardi verrà ancora perseguita da Bernardo Storace. La fantasia, nata per il liuto, nel secondo Cinquecento si trasferisce anche alla tastiera. Vitale è poi l’influenza della prassi improvvisativa. L’intonazione, il breve preludio organistico tipico della produzione di Andrea Gabrieli, lascia il campo alla toccata, preludio sempre chiesastico ma più ambizioso, che concede più spazio al virtuosismo dell’esecutore. I due esempi tratti dal Secondo libro di toccate di Frescobaldi rappresentano la compiuta e influente formalizzazione di un percorso storico che aveva impegnato per decenni i compositori del Bel Paese. 

BIGLIETTI
15 agosto ingresso gratuito, con prenotazione telefonica entro le h 12 di lunedì 13 agosto al n. 02.76317176
SEDE
Coro di San Maurizio al Monastero Maggiore
Via Lanzone 13
MM Cadorna, tram 1, 16, 19, bus 50, 58, 61, 94

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