http://www.soniabo.eu/sulla-pedana-dautobus-antica/
SULLA PEDANA D’AUTOBUS ANTICA
(1998) per voce recitante e piccolo organico strumentale
Notazioni; II. Esclamazioni; III. Parti del discorso; IV. Canzone; V. Interiezioni;
Botanico; VII. Ingiurioso
E' interessante vedere la costruzione testuale di questo progetto musicale, che da idea del lavoro che oggi compie il compositore di musiche non con le sole note.
In questo link trovate un interessante confronto con la poesia di Giacomo Leopardi "Il passero solitario".
Sulla
pedana d'autobus antica,
|
D'in
su la vetta della torre antica,
|
pollastro
solitario sopra l'Esse,
|
passero
solitario, alla campagna
|
sussulti
e vai, nel pieno mezzogiorno,
|
cantando
vai finché non more il giorno;
|
il
collo lungo come lunga calle.
|
ed
erra l'armonia per questa valle.
|
Al
cappello d'intorno
|
Primavera
d'intorno
|
brilla
una treccia che un gallone tesse
|
brilla
nell'aria e per li campi esulta
|
sì
che al vederla mi s'aggriccia il core.
|
sì
ch'a mirarla intenerisce il core.
|
Odo
costui belar con gran lamenti
|
Odi
greggi belar, muggire armenti;
|
e
dir dei suoi scontenti e di sue pene
|
Gli
altri augelli contenti a gara insieme
|
a
un tizio che gl'infligge gran martìri.
|
per
lo libero ciel fan mille giri,
|
|
pur
festeggiando il lor tempo migliore:
|
Basta
che poi gelido lo miri,
|
tu
pensoso in disparte il tutto miri;
|
ed
ecco con gran voli
|
non
compagni, non voli,
|
il
pollastro s'assiede a larghi passi,
|
non
ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
|
s'insinua
e scarsi spassi
|
canti
e così trapassi
|
si
concede, quel collo lungo in fiore.
|
dell'anno
e di tua vita il più bel fiore.
|
Ohibò,
che parapiglia!
|
Ohimè,
quanto somiglia
|
Nè
lo scordo e l'oblio:
|
al
tu costume il mio! Sollazzo e riso,
|
ben
tosto lo ravviso
|
|
lontan
dalla Bastiglia,
|
della
novella età dolce famiglia,
|
|
e
te german di giovinezza, amore,
|
|
sospiro
acerbo de' provetti giorni,
|
passante,
io non so come,
|
non
curo, io non so come; anzi da loro
|
e
un esteta assai strano
|
quasi
fuggo lontano;
|
rimiro
di lontano
|
quasi
romito e strano
|
|
al
mio loco natio
|
che
un botton gli consiglia, verso sera,
|
passo
del viver mio la primavera.
|
di
spostare al paltò di primavera
...
|
Questo
giorno ch'omai cede alla sera
...
|
Nessun commento:
Posta un commento