“L’esperienza ha mostrato come il ripiegamento sull’unica categoria del “comprensibile a tutti” non ha reso le liturgie davvero
più comprensibili,
più aperte, ma solo più povere” (Benedetto XVI)
più aperte, ma solo più povere” (Benedetto XVI)
Collegium Vocale di Crema:
venti anni di gregoriano e
polifonia all’Incoronata di Lodi
polifonia all’Incoronata di Lodi
Il Coro del Collegium
Vocale di Crema riprende la tradizione del canto sacro all’Incoronata di
Lodi a partire dalla prossima Domenica 18 febbraio, appuntamento giunto
ormai al 20ª anno consecutivo.
La celebrazione delle
ore 11.30 sarà accompagnata dalla musica sacra per eccellenza, il
gregoriano e la polifonia antica e moderna, in un ambiente di grande
suggestione e di alto valore artistico come il Tempio
dell’Incoronata di Lodi.
Nata da un’idea del prof. Mons. Giuseppe Cremascoli e proseguita con Mons. Giuseppe Cipelli,
la tradizione dell’ascolto della musica sacra è divenuta per moltissime persone l’occasione per vivere momenti di preghiera, di ascolto e di meditazione ormai rari nelle chiese italiane, sempre più invase da melodie e testi di scarso valore e di dubbia valenza liturgica, senza poi contare l’uso sempre più improprio delle chiese stesse che divengono, secondo le necessità, ristoranti, sale da conferenza o piste da pattinaggio.
la tradizione dell’ascolto della musica sacra è divenuta per moltissime persone l’occasione per vivere momenti di preghiera, di ascolto e di meditazione ormai rari nelle chiese italiane, sempre più invase da melodie e testi di scarso valore e di dubbia valenza liturgica, senza poi contare l’uso sempre più improprio delle chiese stesse che divengono, secondo le necessità, ristoranti, sale da conferenza o piste da pattinaggio.
Il coro del Collegium Vocale di Crema intende farsi promotore dell’accorato appello, sottoscritto anche da un
motu proprio, del Papa Benedetto XVI:
“Si è messa da parte la grande musica della Chiesa in nome della «partecipazione attiva»: ma questa «partecipazione» non può forse significare anche il percepire con lo spirito, con i sensi? Una Chiesa che si riduca solo a fare della musica «corrente» cade nell'inetto e diviene essa stessa inetta. La Chiesa ha il dovere di essere anche «città della gloria», luogo dove sono raccolte e portate all'orecchio di Dio le voci più profonde dell'umanità. La Chiesa non può appagarsi del solo ordinario, del solo usuale: deve ridestare la voce del Cosmo, glorificando il Creatore e svelando al Cosmo stesso la sua magnificenza, rendendolo bello, abitabile, umano".
“Si è messa da parte la grande musica della Chiesa in nome della «partecipazione attiva»: ma questa «partecipazione» non può forse significare anche il percepire con lo spirito, con i sensi? Una Chiesa che si riduca solo a fare della musica «corrente» cade nell'inetto e diviene essa stessa inetta. La Chiesa ha il dovere di essere anche «città della gloria», luogo dove sono raccolte e portate all'orecchio di Dio le voci più profonde dell'umanità. La Chiesa non può appagarsi del solo ordinario, del solo usuale: deve ridestare la voce del Cosmo, glorificando il Creatore e svelando al Cosmo stesso la sua magnificenza, rendendolo bello, abitabile, umano".
L’invito racchiuso in
queste parole è pressante: la bellezza è segno visibile del Mistero che
nella liturgia si celebra. In un momento in cui nei nostri templi si
privilegia la socialità dell’incontro ma non il
Mistero, rendendo le liturgie povere ed eccessivamente orientate
all’umano, il canto gregoriano e la musica sacra della grande Tradizione
promossa dal Collegium Vocale, diventano l’occasione per chi desidera
ritrovare la
lex orandi, senza la quale non può esistere una fede teologicamente fondata.
Per informazioni:
www.collegiumvocale.it
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