CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI
41ª
STAGIONE OPERISTICA 2015-2016
direzione artistica: Damiano Maria Carissoni – Valerio
Lopane
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo
– via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)
venerdì 18 dicembre 2015_12_18 - ore 21:00
COSÌ FAN TUTTE
Dramma giocoso in due atti, di Lorenzo da Ponte
Musica di Wolfgang
Amadeus Mozart
Fiordiligi MARIA TOMASSI
Dorabella JULIJA SAMSONOVA-KHAYET
Guglielmo ROBERTO MAIETTA
Ferrando LIVIO SCARPELLINI
Despina VALENTINA PENNINO
Don Alfonso ROCCO CAVALLUZZI
Di questi due geni abbiamo già colto in Don Giovanni le stimolanti incursioni psicologiche nel mondo del bene e del male, del terreno e dell’ultraterreno e abbiamo goduto ne Le Nozze di Figaro dello splendido affresco reso sulla società umana e sulle relazioni tra le classi sociali. Con Così fan tutte ci accingiamo a gustare uno viaggio rivelatore nel mondo dell’amicizia, dell’amore e della maturazione sentimentale di due giovani coppie.
Inutile dire che anche in questo caso il gioco di Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791) e da Ponte (Ceneda, 10 marzo 1749 – New York, 17 agosto 1838) si svolge su un piano elevatissimo: le macchinazioni del cinico filosofo Don Alfonso e della spregiudicata camerierina Despina e i travagli dei quattro ragazzi protagonisti saranno il pretesto per mettere in moto ondate di sentimenti in continua progressione e per immergerci in un mondo musicale di bellezza inarrivabile (ma anche per suggerire una riflessione sui limiti umani dell’illuminismo).
È possibile scaricare
liberamente il libretto alla pagina: http://www.librettidopera.it/zpdf/cotutte.pdf
Note di regiaCosì fan tutte riassume perfettamente il clima settecentesco, nel quale nasce; l’opera contiene infatti indiscutibili riferimenti ad un Illuminismo che aspira a dare una forma perfetta alla realtà. La struttura stessa di questo capolavoro è quindi volutamente impostata su uno schema di continue e incrollabili simmetrie e specularità che sembrano voler dar forma anche a ciò che non ne può avere, come i sentimenti e le inclinazioni personali.
Il primo segno di questo schema ci viene dai timbri scelti per le voci dei quattro ragazzi protagonisti che già tratteggiano un diverso approccio alla vita: i registri acuti sono affidati ai personaggi più meditativi (tenore Ferrando, soprano Fiordiligi), mentre quelli intermedi, contrassegnano i caratteri più spontanei e passionali (baritono Guglielmo, mezzosoprano Dorabella).
Per questo la prima scelta della mia regia sarà la ricerca di agili contrasti tra una linearità espositiva di fondo (la cornice razionale), e ampie aperure agli imprevedibili spunti umani che si annidano nel racconto.
Mozart e Da Ponte complici più che mai in questo testo tutto voluto e dovuto a loro, per esprimere il loro pensiero (non esiste una vera e propria fonte diretta della trama, e questa è una rarità nel mondo dell’opera), ci pongono di fronte ad una sfida, solo apparentemente indolore, tra sentimento e fedeltà, e sta alla regia, agli artisti e al pubblico raccoglierla, fino a divenirne complici.
Ho quindi immaginato un contorno scenografico con giochi di specchi quasi caleidoscopici, per accogliere la vicenda delle due coppie e per accompagnare lo spettatore nel più bel labirinto creato da Mozart e da Ponte.
Sono loro, gli autori, a sfidarci in questa partita, le cui conseguenze sono destinate a superare i limiti del tranquillo gioco da tavolo, fino ad insinuarsi nelle nostre sfere più profonde ove il protagonista è l'amore, vissuto via via come trasporto sentimentale (reso lecito e libero dalla natura), come elevazione a nobile sentimento di fedeltà, e continuamente sfidato e sconsacrato dai canoni dell'Illuminismo fino all’imprescindibile matrimonio finale. Vorrei dunque dare il massimo risalto al viaggio iniziatico delle due coppie (non a caso il sotto titolo dell’opera è “la scuola degli amanti”), accentuando la crescente consapevolezza e maturità che porterà i nostri quattro simpatici ragazzi all’ingresso nella vita adulta.
Vedremo i quattro giovani affrontare un autentico rompicapo psicologico, in situazioni che sembrano fatte per sfuggire di mano sotto l'influenza dei sentimenti, delle passioni, dei dubbi, della volontà, e di una giocosa ironia di fondo. In questo percorso, non immune dalle sofferenze per le “sbandate” provocate e subite sia nelle coppie che nelle amicizie, apparirà anche la gioia più intensa di quattro vite che approdano alla maturazione dando un senso nuovo e vero all’esistenza.
Gli apparenti artéfici di questo percorso pericoloso sono Don Alfonso e Despina, due personaggi che gli studi o la vita hanno reso “filosofi”. Ma i loro riti cattedratici, placidi e saccenti, le loro dottrine spicciole, più che piegare quattro cuori pronti a correre incontro alla vita, serviranno solo a catalizzare una maturazione sentimentale comunque inarrestabile. Cercherò di porre in rilievo alcuni contrasti tra questi due strani complici: lui anziano e nutrito dagli studi, ma anche disincantato dall’esperienza di un vita ormai svanita; lei sedicente esperta di una “scuola della vita” basata sulla “legge di natura e non prudenza solo”. Costoro, saranno i trionfatori formali della partita (vincendo le loro scommesse e ricavandone quattro soldi); ma le loro figure risulteranno perdenti nella gara della vita per la scarsa apertura verso relazioni profonde. Nel finale, nondimeno, vorrei suggerire anche per loro, come messaggio di speranza, qualche contagio dai sentimenti delle due coppie, e qualche anelito di dimensione umana.
Ai quattro giovani forse rimane il rimpianto per certi brividi toccati solo di sfuggita (ma goduti davvero), e per l’idea che le “strane” coppie scambiate, createsi per una sola giornata, fossero per assurdo più perfette di quelle originali, goffamente riaffermate nel finale; eppure proprio queste coppie “sbagliate” ma vere, appaiono pronte ad affrontare il difficile viaggio della vita, anche fuori della commedia.
Valerio Lopane
Il direttore Damiano Maria Carissoni,
per quest’opera dalle grandi richieste teatrali, ci presenta un cast e
musicisti di rango e di solida esperienza mozartiana. Avremo di nuovo il
piacere di ospitare la Piccola orchestra
dei Colli Morenici alle prese con un’architettura musicale di grande
richieste tecniche. Il soprano Maria
Tomassi, voce nuova per il Circolo scoperta nelle nostre recenti audizioni
estive, sarà Fiordiligi (ruolo già più volte da lei affrontato).Beniamina del pubblico del Mayr-Donizetti, Julija Samsonova–Khayet, dopo la felice incursione nel repertorio verdiano nel ruolo di Amneris nella nostra recente Aida, ritorna a Mozart, suo primo amore, con una parte (Dorabella), irta di difficoltà musicali ed interpretative. Altro ritorno atteso è quello di Roberto Maietta, per il ruolo di Guglielmo: mozartiano d’elezione, artista in forte crescita professionale ed artistica e già Masetto nel nostro Don Giovanni.
Sempre di specchiata fede mozartiana, e già nostra applauditissima Zerlina e Susanna, Valentina Pennino sarà Despina.
Il nostro Livio Scarpellini sarà chiamato a dare voce e spessore, con la sua ben nota professionalità, al lirismo di Ferrando.
Don Alfonso avrà la voce e la qualità artistica di Rocco Cavalluzzi, apprezzato nella scorsa stagione in Un Ballo Maschera.
Salutiamo anche con particolare piacere il ritorno e la rinnovata collaborazione con il Coro Liceo Musicale “Secco Suardo” di Bergamo istruito dal Maestro Matteo Castagnoli.
La regia sarà di Valerio Lopane, coadiuvato da Matteo Scarpellini per le scene, e da Simone Martini, supervisore dei costumi forniti da Settima Diminuita.
Per scaricare la locandina con la trama:
Come sempre, sarà possibile prenotare e ricevere informazioni
telefonando al numero 035 315854
tutti i giorni dalle ore 13 alle ore 16 o scrivendo all’indirizzo info@mayrdonizetti.it.
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