Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2014-2015
Stagione Sinfonica 2014-2015
Giovedì 20 Agosto 2015 (ore 20.30)
Il grande cinema in musica:The Golden Age of Hollywood Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Timothy Brock
Il grande cinema in musica:The Golden Age of Hollywood Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Timothy Brock
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2014-2015
Stagione Sinfonica 2014-2015
Domenica 23 Agosto 2015 (ore 18.00)
Il grande cinema in musica:The Golden Age of Hollywood Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Timothy Brock
Il grande cinema in musica:The Golden Age of Hollywood Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Timothy Brock
Giovedì 20 Agosto 2015_08_20 (ore 20.30)
Domenica 23 Agosto 2015_08_23 (ore 18.00)
Auditorium di Milano, largo Mahler
Stagione Sinfonica 2014/15
Il grande cinema in musica:
The Golden Age of Hollywood
laVerdi guidata esegue le colonne sonore degli Sudios di Los Angeles
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Timothy Brock
Il programma
THE GOLDEN AGE OF HOLLYWOOD
Campogrande The Expo Variations: Ungheria (prima assoluta, commissione de laVERDI)
Max Steiner King Kong
Franz Waxman La sposa di Frankenstein
Franz Waxman Viale del tramonto
Miklos Rózsa Giorni perduti (suite)
Leonard Bernstein Fronte del porto
Bernard Herrmann Vertigo
Bernard Herrmann Psyco (per soli archi)
E. Bernstein I magnifici sette
A due anni dal successo con il cinema di Charlie Chaplin, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi torna al grande schermo e lo fa proponendo un caleidoscopico programma di colonne sonore dell’età dell’oro di Hollywood, ovvero quell’irripetibile stagione tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso che vide impareggiabili invenzioni sinfoniche abbinate alla celluloide prodotta negli studios di Los Angeles.
E ancora, come già nell’estate 2013, a guidare laVerdi in questa speciale occasione sarà la bacchetta di Timothy Brock, americano di Olympia (Washington State), tra i massimi esperti mondiali nel campo della musica per film.
Appuntamento dunque per questo nuovo e imperdibile incontro musicale con la lunga estate de laVerdi giovedì 20 (ore 20.30) e domenica 23 agosto (ore 18.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler.
In apertura di programma, le note della nona Expo Variation di Nicola Campogrande, in prima esecuzione assoluta, dedicata all’Ungheria (commissione laVerdi).
Introduzione al programma di Emilio Audissino
(Università di Southampton), autore del libro John Williams's Film Music.
“Quando si parla di Golden Age s'intende il periodo tra la metà degli anni '30 e i primi anni '50. In questa “età dell'oro” il cinema era l'incontrastato intrattenimento di massa e Hollywood dominava sul mercato mondiale. Gli studios erano fabbriche dei sogni suddivise in departments che curavano, in sinergia tra di loro, le singole componenti del film (sceneggiatura, costumi, scenografia, regia, montaggio...). Col passaggio dal cinema muto a quello sonoro, la musica diventò parte del processo produttivo e Hollywood reclutò schiere di compositori e musicisti per i propri music department. I primi compositori venivano dall'operetta, dall'opera, dalla musica colta, dal cinema muto o dalla musica leggera. Molti giunsero dall'Europa fuggendo dal nazismo per questioni razziali o politiche (per esempio, Franz Waxman e Erich Wolfgang Korngold). Nei primi anni del sonoro in alcuni casi si continuava a fornire i film di un sottofondo musicale continuo come nei film muti, ma la tendenza maggioritaria era quella di abolire del tutto la musica di commento per questioni di realismo sonoro. Fu Max Steiner con King Kong (che appropriatamente apre questo concerto) a dimostrare ai produttori ostili quanto importante fosse la musica per la narrazione filmica. Di conseguenza, sarà un modello opposto al realismo a consolidarsi, grazie anche a storie fantastiche come La sposa di Frankenstein. La tipica musica della Golden Age era onnipresente, l'azione musicale imitava l'azione visiva (la cosiddetta tecnica del “Mickey-Mousing”: se uno cadeva dalle scale si sentiva una scala discendente dell'orchestra), era riccamente orchestrata e nettamente melodica, basata sul linguaggio musicale del tardo-romanticismo europeo di fine ottocento e su tecniche musico-drammaturgiche tratte dal dramma in musica (prima fra tutte il leitmotiv di ispirazione wagneriana, per il quale ogni personaggio o situazione narrativa nel film aveva un suo tema musicale ben riconoscibile, ripreso ogniqualvolta detto personaggio o situazione si ripresentava). Il linguaggio musicale si fece più complesso e dissonante negli anni '40, specialmente nei noir o nei drammi realistici (come in Giorni perduti). Anche compositori “seri” capirono l'importanza del cinema e fecero occasionali capatine a Hollywood: è il caso di Leonard Bernstein con Fronte del porto. Ulteriore svecchiamento linguistico fu portato poi da Bernard Herrmann, specialmente nei lavori che, a partire dagli anni '50, compose per Alfred Hitchcock. Chiude il concerto, altrettanto appropriatamente, il tema de I magnifici sette di Elmer Bernstein, uno degli ultimi esempi di musica hollywoodiana “classica” alle soglie degli anni '60, decennio in cui la musica pop e le canzoni (principalmente per motivi commerciali) decretarono la fine della musica per film sinfonica, considerata ormai fuori moda”.
(Biglietti: euro 35,00/15,00; Over 60: euro 5,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
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