Teatro Coccia di Novara
Sabato 14 marzo 2015_03_14 ore 21.00
Teatro Fraschini di Pavia
Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia,
Bags Live e Malguion srl
presentano OBLIVION in
OtHello, la H è muta…
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
arrangiamenti musicali di Lorenzo Scuda
Gli OBLIVION sono
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli
al piano Denis Biancucci
consulenza registica di Giorgio Gallione
OtHello, la H è muta… ovvero
Anno Domini 2013 (Verdi compie 200 anni e Wagner compie 200 anni)
Gli Oblivion compiono 10 anni
200+200+10 = 410 anni in totale
2013 - 410 = 1603 ovvero nel 1603 Shakespeare scrive Othello
Otello è la prima opera di Verdi in cui si avverte chiaramente l'influsso di Wagner.
Othello è la prima parodia mai scritta dagli Oblivion.
Due secoli di critica musicale e teatrale condensati in una rivoluzionaria scoperta: la differenza tra l’Otello verdiano e quello shakespeariano? E’ l’H…. E così si compie il misfatto e il doppio bicentenario Verdi–Wagner viene comicamente profanato alla maniera degli Oblivion…
In “Othello, la H è muta” gli Oblivion demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l'Othello di Shakespeare che l'Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico. Al loro fianco sul palco, il maestro Denis Biancucci, sesta entità di questo delirio teatrale, che li accompagna al pianoforte e ingaggia con loro anche un esilarante match a colpi musicali.
“Othello, la H è muta” diventa uno spasso nel quale la parodia, genere teatrale del quale gli Oblivion sono maestri, non riguarda solo le vicende, ma si estende alle note di Verdi e alle parole di Boito e Shakespeare. In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d'opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l'Ave Maria (quella di Schubert ma non solo...), Little Tony, Pupo e molti altri. Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con l'Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo. Un esperimento ardito che i cinque artisti affrontano con totale naturalezza.
L’inevitabile si è compiuto? Gli Oblivion accolgono la sfida lanciata dalla numerologia dando vita ad un evento eccezionale: OTHELLO, LA H E’ MUTA?
Il Moro ritorna per l’ultima volta in scena amato e tradito dai cinque alfieri canterini.
Un’orgia tra Wagner, Verdi e Shakespeare nella quale a Rossini spetta il ruolo di voyeur.
Un pianista con un piano ben preciso accompagnerà gli Oblivion in un percorso shakespeariano alternativo ma completo: da Otello a BalOtello in tutti i modi, in tutti i Mori, in tutti gli Iaghi.
OTHELLO, LA H E’ MUTA si impone senza dubbio come la versione definitiva del Moro di Venezia e per questa ragione avrebbe meritato scenografie faraoniche e costumi sgargianti.
Ma così non sarà. In scena si consumerà la gelosia. Quella verso gli allestimenti degli Enti Lirici.
Musica, passione e intrighi tra un Cassio e l’altro.
Una corsa contro il tempo cercando il fazzoletto Tempo: una partita a cinque giocata attorno al letto di Desdemona: il posto più morbido dove mettere il naso. (n.d.a.)
FONDAZIONE TEATRO COCCIA
Via f.lli Rosselli, 47 - 28100 Novara (NO)
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