Auditorium di Milano, largo Mahler
CONCERTO STRAORDINARIO
Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto
I Solisti de laVerdi
Violini I Luca Santaniello, Nicolai Freiheer Von Dellingshausen
Violino II Lycia Viganò
Viola Gabriele Mugnai
Violoncello Tobia Scarpolini
Oboe Luca Stocco
Pianoforte Carlotta Lusa
L’evento è patrocinato dal Centro Ceco di Milano.
Programma
E. Krenek Two Themes From Haendel for Oboe & Piano
E. Schulhoff String Quartet N° 1
G. Klein Kaddish
H. Krasa Quartetto d’archi
K. Weill String Quartet No. 1, Op. 8
Il 27 gennaio si celebra la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. LaVerdi si unisce al ricordo con un concerto straordinario - martedì 27 gennaio (ore 20.30), Auditorium di Milano in largo Mahler – che rappresenta un omaggio a cinque compositori le cui opere furono messe al bando dal Partito Nazista come esempio di arte degenerata: Ernst Krenek, Kurt Weill, Erwin Schulhoff, Gideon Klein, Hans Krasa.
Mentre Krenek, austriaco, e Weill, tedesco, riuscirono a lasciare la Germania per fuggire in America, gli altri tre furono internati nei campi di concentramento dove persero la vita: Schulhoff (compositore e pianista cecoslovacco morto nel lager di Weißenburg nell’agosto 1942); Klein (pianista e compositore cecoslovacco, organizzatore della vita culturale nel campo di concentramento di Theresienstadt, morto in circostanze poco chiare durante la liquidazione del campo Fürstengrube nel gennaio 1945); Krasa (compositore cecoslovacco morto ad Auschwitz all’età di 45 anni).
Il programma prevede un brano per oboe e pianoforte di Krenek (Two themes from Haendel), un trio per violino viola e violoncello di Klein (Kaddish) e tre quartetti d’archi (Krasa, Schulhoff e Weill).
L’evento è patrocinato dal Consolato Ceco di Milano, in quanto tre dei cinque autori in programma erano di nazionalità cecoslovacca, detenuti e morti in campo di concentramento.
L’evento è patrocinato dal Consolato Ceco di Milano, in quanto tre dei cinque autori in programma erano di nazionalità cecoslovacca, detenuti e morti in campo di concentramento.
(Biglietti euro 15,00/9,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio), orari apertura: lun – ven ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334 www.laverdi.org).
Note biografiche sugli autori
Ernst Krenek, austriaco, nel 1938 emigra negli USA, dopo che la sua musica viene messa al bando dal Nazismo come “arte degenerata”.
Kurt Weill Originario di Dessau, Gremania. Ormai noto e stimato in Germania, grazie al suo grandissimo senso teatrale, si fece conoscere anche in Francia (del 1923 è il suo successo alla Salle Gaveau di Parigi) e in tutta Europa. Tuttavia nel 1933, malgrado la sua fama e il successo dell'ultimo suo lavoro con Kaiser Der Silbersee, fu costretto a fuggire per le persecuzioni naziste. Gli anni dell'esilio, prima in Francia poi nel Regno Unito, furono molto difficili, nonostante la stima e l'aiuto di musicisti come Bruno Walter, Darius Milhaud e Arthur Honegger.
Nel 1935 si rifugia negli Stati Uniti con la scusa di supervisionare la prima di un suo lavoro con Max Reinhardt e Franz Werfel, Der Weg der Verheissung, dedicato alla storia del popolo ebraico, che venne rappresentato l'anno seguente con il titolo: The Eternal Road.
Gli anni in America segnarono per Weill il suo volontario distacco dalla musica d'arte del periodo europeo, infatti scrisse quasi esclusivamente per il Broadway theatre, Hollywood e la Radio americana, affermandosi, dopo i primi insuccessi (come la stessa The Eternal Road o Johnny Johnson), con importanti musical (The Fireband of Florence, un'operetta basata sulle memorie di Benvenuto Cellini, Street Scene o Lost in the Stars); collaborò fra gli altri con Maxwell Anderson.
Il 19 ottobre 1938 va in scena il musical Knickerbocker Holiday all'Ethel Barrymore Theatre per Broadway per la regia di Joshua Logan con Walter Huston arrivando a 168 recite e rendendo nota la canzone September Song.
Erwin Schulhoff Compositore e pianista ceco. Nacque a Praga in una famiglia di origine ebrea tedesca. Il famoso pianista e compositore Julius Schulhoff era suo prozio. Antonín Dvorák ne incoraggiò i primi studi musicali, che iniziarono al conservatorio di Praga quando egli aveva dieci anni. Lì studiò composizione e pianoforte e, in seguito, a Vienna, Leipzig e Colonia, dove i suoi insegnanti comprendevano Claude Debussy, Max Reger, Fritz Steinbach, e Willi Thern. Vinse due volte il premio Mendelssohn, per pianoforte nel 1913 e per la composizione nel 1918. Visse in Germania dopo la Prima Guerra Mondiale, fino al ritorno a Praga nel 1923, dove si iscrisse alla Facoltà del conservatorio nel 1929.
Fu uno della prima generazione di compositori classici a trovare ispirazione nei ritmi della musica jazz. Schulhoff inoltre abbracciò l’influenza d’avanguardia del Dadaismo nelle sue esibizioni e composizioni dopo la prima guerra mondiale. Viaggiò anche in Germania, Francia ed Inghilterra, esibendosi in sue opere personali quali composizioni classiche contemporanee e jazz.
Nel 1928, il Flonzaley Quartet suonò il quartetto d‘archi No. 1 al loro concerto d’addio a New York tra opere di Beethoven e Brahms, e fu accolta con entusiasmo.
Negli anni 1930s, Schulhoff affrontò crescenti difficoltà personali e professionali. A causa della sua ascendenza ebrea e le sue politiche radicali, lui e le sue opere furono etichettate come degenerate e messe al bando dal regime nazista. Non gli fu più consentito di eseguire recital in Germania, nè i suoi lavori poterono essere pubblicamente eseguiti.
Le sue simpatie comuniste, evidenti nelle sue opere in modo crescente, gli procurarono ulteriori problemi in Cecoslovacchia. Nel 1932 compose una visione musicale del Manifesto Comunista (Op. 82). Rifugiatosi a Praga, Schulhoff trovò impiego come pianista alla radio, ma guadagnava appena per coprire i suoi bisogni quotidiani necessari. Quando i nazisti invasero la Cecoslovacchia nel 1939, dovette esibirsi sotto uno pseudonimo. Nel 1941, l‘unione sovietica approvò la sua richiesta per la cittadinanza, ma fu arrestato ed imprigionato prima che potesse lasciare la Cecoslovacchia. Nel giugno 1941, Schulhoff fu deportato al campo di concentramento di Wülzburg vicino Weißenburg, Bavaria, dove morì il 18 agosto 1942 di tubercolosi.
Gideon Klein Pianista ceco e compositore di musica classica, organizzatore di vita culturale nel campo di concentramento di Terezín. Nacque in una famiglia ebrea della Moravia a Prerov e, mostrando un talento musicale precoce, studiò pianoforte con Ružena Kurzová e Vilém Kurz, oltre a composizione con Alois Hába. Fu poi costretto ad interrompere i suoi studi universitari nel 1940 quando i nazisti chiusero tutte le istituzioni di scuola superiore, a seguito della loro occupazione della Cecoslovacchia nel Marzo 1939. Dal momento che composizioni ed esibizioni di musicisti ebrei erano bandite, i suoi lavori non potevano essere eseguiti, sebbene egli riuscì ad esibirsi come pianista in concerto sotto diversi pseudonimi, per un certo tempo, come, ad esempio, sotto il nome di Karel Vranek. Nel 1940 gli fu offerta una borsa di studio presso la Royal Academy of Music di Londra, ma la legge anti-ebrea del periodo impedì la sua emigrazione.
Nel dicembre 1941 fu deportato dai nazisti al campo di concentramento di Terezín, dove, assieme agli allievi di Leoš Janácek, Pavel Haas, Hans Krása, e all’allievo di Schoenberg, Viktor Ullmann, divenne uno dei maggiori compositori in quel campo, peraltro uno dei pochi in cui vi fosse attività artistica.
Fu deportato ad Auschwitz e poi a Fürstengrube nell‘ottobre 1944, meno di due settimane dopo aver completato il suo trio d‘archi. Morì in circostanze poco chiare durante la liquidazione del campo di Fürstengrube nel gennaio 1945.
Hans Krása Compositore ceco di Praga, ucciso durante l’olocausto ad Auschwitz nel 1944. Aiutò ad organizzare la vita culturale al campo di concentramento di Terezín in Cecoslovacchia. Studiò sia pianoforte che violino da ragazzo, e continuò studiando composizione all’Accademia Musicale Tedesca a Praga. Il suo debutto come compositore venne con il suo Quattro Canzoni d‘orchestra op. 1, basato sul Galgenlieder (Gallows Songs) di Christian Morgenstern. L’opera fu prima eseguita sotto la direzione di Zemlinsky a Praga nel maggio 1921, e fu assai acclamata. Seguì un quartetto d‘archi, un insieme di cinque canzoni per voce e piano e la sua Symphonie für kleines Orchester, eseguita a Zurigo, Parigi e Boston. Il suo successo maggiore, comunque, fu l‘opera Verlobung im Traum (Betrothal in a Dream) tratta dalla novella Il sogno dello zio, di Dostoyevsky. Quest’opera fu eseguita in anteprima al Neues Deutsches Theater a Praga nel 1933 sotto la direzione di Georg Szell, e vinse il premio dello Stato Cecoslovacco.
Brundibár, un’opera per bambini basata su di una commedia di Aristofane, fu l’ultima opera che Krása completò prima di essere arrestato dai nazisti il 10 agosto 1942. Krása fu mandato al ghetto di Terezín, dover rilavorò sul Brundibár per le forze disponibili, che fu poi eseguito 55 volte nel campo, ed anche rappresentato nell’infame film di propaganda fatto per la Croce Rossa nel 1944. Durante la sua prigionia nel ghetto, Krása visse il suo periodo più produttivo, producendo un certo numero di opere da camera, sebbene, a causa delle circostanze, alcune di esse non sono sopravvissute.
Assieme ad i colleghi compositori Viktor Ullmann, Pavel Haas and Gideon Klein, Krása fu portato ad Auschwitz. Fu ucciso il 17 ottobre 1944; non aveva ancora compiuto 45 anni.
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