2014_11_21 Il giovane Strehler un saggio di Clarissa Mambrini

Venerdì, 21 novembre 2014_11_21
Libreria dello Spettacolo di Milano alle ore 18.30 
CLARISSA EGLE MABRINI 
presenterà il suo libro 

Il giovane Strehler

Da Novara al Piccolo Teatro di Milano

ed. Lampi di stampa, 2013
Si tratta di un saggio dedicato alle esperienze giovanili del grande regista negli anni precedenti la fondazione del Piccolo Teatro e contenente anche un intervento iniziale di Stella Casiraghi e interviste a personaggi della cultura locale e nazionale, tra cui Gianrico Tedeschi.

Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano
di Clarissa Egle Mambrini
Con un intervento di Stella Casiraghi
Lampi di stampa, Vignate (MI) v
Ottobre 2013 
Prezzo di copertina € 24,00

Venerdì, 21 novembre alle ore 18.30 presso la Libreria dello Spettacolo in Via Terraggio, 11 a Milano sarà presentato il volume Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano, scritto da Clarissa Egle Mambrini e pubblicato nell’ottobre 2013 da Lampi di stampa. Con l’autrice interverrà Guido Michelone, docente dell’Università Cattolica di Milano. Moderatrice sarà la giornalista Laura Frigerio.
Dalla sua uscita, il libro – sul quale l’autrice è stata anche invitata a tenere una lezione nello scorso mese di febbraio al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste – ha riscosso ampi consensi fra esperti del settore e semplici appassionati ed è stato lodato soprattutto per la ricerca meticolosa unita ad una scrittura scorrevole e accattivante.
Il nome di Giorgio Strehler, considerato uno dei massimi registi del Novecento, è abitualmente associato al Piccolo Teatro, fondato nel 1947, e alla città di Milano. Il suo esordio alla regia, però, avvenne prima, durante la Seconda Guerra Mondiale, con due spettacoli rappresentati a Novara in un teatrino ormai abbandonato. Ne Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano riscoprire quegli eventi ormai lontani, indagarne le origini e le conseguenze e analizzarne il contesto diventa l’occasione per approfondire un periodo umano e professionale poco conosciuto dell’artista triestino – allora attivo anche come attore e teorico teatrale – nonché la vita culturale di Novara e di Milano e la realtà teatrale italiana della prima metà del Novecento, fra tradizioni dure a morire e novità che faticavano a radicarsi.
Il volume si avvale di un intervento iniziale di Stella Casiraghi, promotrice e organizzatrice culturale che ha collaborato a lungo con il Piccolo Teatro e ha curato l’edizione critica di molti inediti di Strehler, ed è impreziosito da un nutrito apparato iconografico e da interviste a personaggi della cultura locale e nazionale come lo storico e critico d’arte Raul Capra, il musicista Folco Perrino e l’attore Gianrico Tedeschi.
Frutto di lunghe e meticolose ricerche durate più di un anno, che hanno portato l’autrice anche al Fondo “Giorgio Strehler” a Trieste, questo libro raccoglie, come sottolinea Casiraghi, «ogni tipo di documentazione, locandine, dibattiti, cronache, testimonianze, rassegne stampa, materiali biografici e bibliografici resi disponibili alla lettura e alla riflessione critica. Compostamente scorrono fotogrammi di quanto precedette (e seguì) la prova di regia di un artista che muoveva i primi passi e che riuscì nei decenni successivi a dare corpo alle sue intuizioni e a realizzare, anche sulla scena internazionale, le sue ambizioni».
Per chi lo desidera, in occasione della presentazione sarà ovviamente possibile acquistare il libro, che è disponibile su richiesta in oltre 4.000 librerie in tutta Italia e in vendita on line sulla vetrina del sito di Lampi di stampa e sui migliori siti come ibs.it, libreriauniversitaria.it, lafeltrinelli.it, hoepli.it, ecc.
«Pur nella sua accuratezza e completezza di dati il saggio gode di uno stile scorrevole e accattivante che facilita il lettore nel piacere della lettura; se pur con approfondimenti storici e dettagli da specialisti del settore anche l’appassionato di teatro può divertirsi nelle molte storie curiose e particolari originali dell’epoca, dalle cronache degli spettacoli negli anni ’30 a Milano alle lettere di Irma Gramatica. E poi naturalmente Strehler, con tutta la passione di un genio e di un uomo che diventerà il nome del teatro italiano, il creativo, il regista per eccellenza, il punto di riferimento. […]
Un bel testo su un’ Italia che non c’è più, su una voglia di teatro che sembra sopita, su una passione di fare, di capire, di conoscere e di sperimentare che oggi pare assente sia nel pubblico che nei professionisti. È  emozionante leggere che durante la guerra questi giovani chiedevano testi nuovi a chi si recava al fronte e aveva contatti con l’estero; l’umiltà e la voglia di condividere il sapere e di “fare” il teatro anche in periferia, anche tra le mille difficoltà, anche per pochi. E’ salvifico leggere che la cultura e l’arte tengono in vita gli uomini e danno loro speranza e dignità a dispetto di chi continua a dire che con l’arte non si mangia. Con l’arte si pensa e si respira. Una buona lettura per chi ama e respira il teatro». (Elena Siri, Teatro.org)

«Per Stella Casiraghi […] l’operazione culturale compiuta da Clarissa Mambrini punta l’attenzione “su quel lavoro di capillare di rinnovamento del teatro, a livello artistico e gestionale, compiuto dal regista e che si inserisce nell’humus culturale successivo alla guerra. Una ricerca necessaria perché recupera una memoria importante e intellettuali novaresi come Egidio Bonfante che ha catapultato nella realtà novarese una serie di personaggi che hanno dato vita alla storia culturale dell’Italia”. Tra le voci del dibattito […] quella di Mariano Settembri, consulente editoriale di Lampi di stampa, che ha sottolineato “la ricchezza di una ricerca capace di illuminare un periodo importante per il nostro Paese in cui il teatro diventa momento di crescita”, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Novara Paola Turchelli: “Questa sono pagine che mi hanno fatto commuovere e che arrivano nel momento giusto…”». (Eleonora Groppetti, «Corriere di Novara»)

CLARISSA EGLE MAMBRINI, note biografiche 
Clarissa Egle Mambrini è nata a Novara nel 1984. Ha coltivato interessi artistici fin dall’infanzia, frequentando nella sua città natale l’Istituto Musicale Brera e il Conservatorio Guido Cantelli.
Dopo la maturità classica, durante gli studi universitari è stata chiamata a collaborare nel settore artistico e organizzativo di alcune realtà novaresi come l’Associazione Amici della Musica Vittorio Cocito, la Fondazione Teatro Coccia e l’Associazione Musicale InNovArte.
Al suo attivo ha alcuni saggi di cinema e teatro pubblicati dalla EOS Editrice: Risaia in celluloide, nel volume In grembo alla Terra – Affreschi sul mondo contadino (2007), C’era una volta il Cinema e Su il sipario!, nell’opera L’incredibile Novecento – Viaggio italiano nel secolo breve (2011).
Si è laureata con lode in Lettere Moderne ad indirizzo artistico presso l’Università Cattolica di Milano discutendo, sia al termine del corso triennale sia al termine di quello specialistico, tesi in Storia del cinema italiano riguardanti la rappresentazione dell’identità femminile sui manifesti cinematografici negli anni del regime e nel secondo dopoguerra.
Dopo aver collaborato con il blog novarese “L’Azzurro” e aver partecipato al concorso europeo di critica cinematografica “Young and Innocent”, alla fine del 2012 ha fondato il blog culturale “Across the universe”, tutt’ora attivo.
Il giovane Strehler. Da Novara al Piccolo Teatro di Milano (Lampi di stampa, ottobre 2013) è la sua opera più importante, cui ha dedicato quasi un anno e mezzo di lavoro.
Da Natale 2013 è nelle librerie anche con Cuore di Terra. Percorsi rurali tra fantasia e realtà (EOS Editrice), volume di narrativa e saggistica sul mondo contadino contemporaneo.
Attualmente collabora con il Teatro Libero di Milano.

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