Stagione Sinfonica LaVerdi20142015
Giovedì 2 ottobre 2014_10_02 ore 20.30
Venerdì 3 ottobre 2014_10_03 ore 20.00
Domenica 5 ottobre 2014_10_05 ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
Stagione sinfonica
S.Prokofiev - Concerto per pianoforte n. 2 in Sol minore op. 16
P.I.Cajkovskij - Manfred Sinfonia in quattro quadri op. 58
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Valentina Lisitsa
Direttore Zhang Xian
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 35,00/25,00/20,00/15,00).
Stagione Sinfonica 2014-2015
Sul palco dell’Auditorium di Milano in largo Mahler salirà la pianista Valentina Lisitsa, fuoriclasse ucraina conosciuta in tutto il mondo per “essersi lanciata” sul web attraverso YouTube, al debutto con laVerdi. L’artista sarà alle prese con il Concerto per pianoforte e orchestra n.2 di Prokof’ev, unanimemente ritenuto uno dei faticosi (e rischiosi) pezzi di resistenza dell’intero repertorio pianistico.
Sotto la guida del suo direttore musicale Zhang Xian, l’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi eseguirà l’op. 58 di Cajkovskij, ovvero la Sinfonia in Si minore in quattro quadri universalmente conosciuta come Manfred (evoca le vicende dell’eroe romantico di Byron alle prese con il fantasma dell’amata scomparsa), presentata in Auditorium da laVerdi per la prima volta, dopo lo straordinario successo ai BBC Proms di Londra del settembre 2013.
Giovedì 2 ottobre la tradizionale conferenza di presentazione del concerto, nel foyer della Balconata in Auditorium (ore 18.00), propone, per il ciclo “Storia della musica russa”, Cajkovskij degli scrittori. Il relatore Fausto Malcovati offrirà al pubblico una visuale meno consueta della figura del compositore russo, illustrando le biografie che gli dedicarono Klaus Mann, Nina Berberova, Mary Tibaldi Chiesa, Dominique Fernandez, Henry Troyat.
Programma
Dura meno di tre minuti il secondo movimento del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Prokof’ev, ma è uno dei faticosi (e rischiosi) pezzi di resistenza dell’intero repertorio pianistico. Tutte le dita delle due mani procedono all’unisono a snocciolare note velocissime mantenendo un passo inflessibile, allo scoperto, con l’orchestra che si limita a mormorare sullo sfondo. È tutta una dimensione orizzontale, un balletto acrobatico su una corda tesa, senza rete, trattenendo il respiro. Il giovane (ventiduenne) Prokof’ev vuol mostrare al mondo tutta la sua consapevolezza (arroganza) di perfetto concertista di scuola russa e di compositore iconoclasta. Il resto del concerto gioca molto sulla dimensione verticale, con un pianoforte protagonista più che mai, su cataste di note sovrapposte in accordi dissonanti, fortissimi, urlati. Eppure, in mezzo alle infinite percussioni, alle volate fulminanti, ai salti acrobatici, emergono melodie dolci, accattivanti; quelle che a Prokof’ev daranno gran fama, più in là, negli anni Venti parigini, e nel faticoso ultimo trentennio sovietico.
Nella seconda parte del concerto troviamo un altro lavoro fuori misura. L’op. 58 di Cajkovskij appare come una normale sinfonia, con i suoi classici quattro movimenti nella sequenza corretta: primo tempo articolato con preparazione, elaborazione, ripresa; secondo in forma di scherzo; terzo come adagio pastorale; quarto come corrusco baccanale. Per cronologia potrebbe essere chiamata Quinta sinfonia. Invece è un abnorme (per dimensione) poema sinfonico: non più i 10-15 minuti di Liszt, Smetana, Saint-Saëns, ma quasi un’ora di musica ininterrotta e interconnessa. Traduce in musica le vicende di Manfred, l’eroe romantico di Byron alle prese con il fantasma dell’amata scomparsa, con gli spiriti della terra e dell’inferno, soprattutto con se stesso. È l’occasione per Cajkovskij per costruire un affresco dai mirabolanti colori orchestrali. E per tutti noi è l’occasione per riascoltare l‘interpretazione che, l’anno scorso, ha segnato il trionfo della nostra orchestra ai londinesi BBC Proms. [ di Enzo Beacco]
Nessun commento:
Posta un commento