e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
largo Mahler - Milano
STAGIONE SINFONICA
giovedì 18 settembre 2014_09_18
venerdì 19 settembre 2014_09_19
domenica 21 settembre 2014_09_20
Concerto inaugurale
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Giuseppe Andaloro
Direttore Zhang Xian
L’appuntamento di giovedì
18 (ore 20.30), venerdì 19 (ore 20.00) e domenica 21 settembre (ore 16.00) ritroverà sul palco di largo
Mahler – come già alla Scala – il pianista Giuseppe
Andeloro, che proprio al Piermarini ha debuttato con laVerdi, per un
programma ancora interamente all’insegna di Čajkovskij e imbevuto di un leitmotiv
di natura folkloristica e popolare.
Del geniale musicista russo sarà infatti eseguito il
celeberrimo Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Si bemolle minore op.
23 (pianoforte Giuseppe Andaloro), preceduto da un altro brano particolarmente
amato dal grande pubblico, Capriccio
italiano op. 45, e seguito infine dalla altrettanto popolarissima Sinfonia
n. 2 in Do minore op. 17, universalmente conosciuta come Piccola Russia, così soprannominata da Nikolay Kashkin, famoso
critico moscovita dell'epoca e uno dei migliori amici del compositore.
(Info e
prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar
– dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org,
biglietti euro 35,00/25,00/20,00/15,00).
Giovedì 18
settembre riprendono le conferenze settimanali di presentazione dei
concerti, che si terranno in Auditorium nel foyer della Balconata, con inizio alle
ore 18.30. Il primo appuntamento si
intitola Čajkovskij e la letteratura, relatore Fausto Malcovati, per il
ciclo Storia della musica russa, in collaborazione con Associazione
Italia-Russia. La figura di Čajkovskij viene presentata sotto l’aspetto dei
rapporti con Ostrovskij, Cechov e Tolstoj. Il tema della letteratura verrà
ripreso in occasione dei concerti dedicati ai lavori da Puskin, Shakespeare,
Dante (11 e 19 novembre).
Programma
Amare la musica
di Čajkovskij oltre le melodie, bellissime, che subito si colgono e non si
dimenticano più. Scoprire le armonie che consentono di intrecciare e di
costruire un discorso fatto di suoni e non più di parole. Cogliere il valore
dei ritmi che scandiscono lo scorrere dei tempi. Soprattutto capire quanto sia
importante il gioco dei timbri, cioè dei colori dell’orchestra, dei singoli
strumenti, delle relative famiglie. Rendersi conto che Čajkovskij è un geniale
inventore di suoni.
Queste sono
alcune fra le tante possibili chiavi di lettura del concerto, dedicato per
intero al grande compositore russo. Infatti, le tre composizioni in programma,
tutte popolarissime, vivono di melodie altrui. Addirittura uno zibaldone di
canti popolari della campagna romana è il Capriccio
italiano posto in apertura, composto in una stagione felice trascorsa nel
Belpaese e ideato come sfida a tenere insieme, con mezzi puramente timbrici e
armonici, un materiale non solo eterogeneo ma altrui.
Nel celeberrimo Primo
concerto per pianoforte e orchestra avremo occasione di sentire come un canto
popolare ucraino e una canzonetta francese, l’uno nel primo e l’altra nel terzo
movimento, assurgano a collante melodico delle pirotecniche evoluzioni di un
solista che assorbe la sfavillante tecnica pianistica alla Liszt e di
un’orchestra piena di invenzioni timbriche alla Čajkovskij.
E appartengono
tutte al folklore ucraino le tre melodie che reggono altrettanti movimenti
della Seconda sinfonia, quella che apre all’ancor giovane compositore la porta
del successo, prima nella patria russa, subito dopo nel mondo intero. [ di Enzo Beacco]
Fondazione
Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
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