2012_03_30 Un trama che si chiama desiderio chiude la stagione del Fraschini

Venerdì 30 marzo 2012_03_30 ore 21
Teatro Fraschini - Pavia
Ultimo spettacolo della stagione di prosa

Un tram che si chiama desiderio
di Tenneesee Williams
nella nuova versione del regista Antonio Latella con Laura Marinoni e Vinicio Marchioni.
Uno spetttacolo conturbante ed essenziale, ha già diviso critica e pubblico.
Repliche sabato 31 marzo 2012_03_31 alle 21 e domenica 1 aprile 2012_04_01 alle 16. 
 
Nel 1947 il testo di Tennessee Williams  Un tram che si chiama desiderio debutta al Barrymore Theatre di New York con Marlon Brando e Jessica Tandy per la regia di Elia Kazan. Restando in scena per più di ottocento repliche, conquista le platee di tutto il mondo con la versione cinematografica dello stesso Kazan,  nel 1951, interpretato  dalla coppia di attori Brando- Leigh.Elia Kazan aveva ricevuto il copione manoscritto dallo stesso William nell'aprile 1947, quando quest'ultimo era rimasto colpito dalla regia di Erano tutti miei figli di Miller  che Kazan aveva firmato. L'ispirazione originale nasceva da un grave accadimento autobiografico dell'autore,  la lobotomizzazione subita dalla sorella Rose, trauma che viene trasposto nell'instabilità mentale del personaggio di Blanche.
Il debutto italiano, presente l'autore, risale al il 21 gennaio 1949, quando al Teatro Eliseo di Roma andava in scena con indiscusso successo la versione diretta  da Luchino Visconti, convincente per la tragicità di una Rina Morelli che interpretava Blanche, di un giovane Vittorio Gassman nella parte del brutale Stanley e di Marcello Mastroianni nel ruolo del mite Mitch.
La storia è ambientata a New Orleans. Stanley Kowalski, un burbero polacco giunto in città da qualche tempo, trascorre l'esistenza al fianco della moglie Stella. A turbare questo equilibrio coniugale, fatto di forza e passione, giunge la sorella di Stella, Blanche Dubois, che cela un passato tormentato e che travolgerà il rapporto dei due sposi. Blanche è vedova e sessualmente repressa, cerca di farsi sposare da un corteggiatore già attempato, scivola in un ambiguo rapporto di seduzione con il cognato che sfocerà nella violenza e nella follia.
E' un dramma a tinte fosche incentrato sul tema della menzogna e del sesso. Il regista Antonio Latella, ribaltando il copione originario, ma rispettandone però la stesura, inizia lo spettacolo dalla fine, quando Blanche si affida al medico, pronta ad essere internata dopo le vicissitudini che l'hanno minata interiormente ed irrimediabilmente. Lo spettacolo si focalizza quindi su un viaggio a ritroso attraverso la sofferenza della protagonista, visto come un percorso terapeutico nella memoria.
Il regista attua  una poderosa macchina teatrale, la messa in scena  è però imperniata sull'idea di prendere le distanze dal sentimentalismo che quest'opera rischia di produrre,  scarnificata per andare dritta all'essenza emozionale: gli attori sono sempre in azione sul palco, senza trucco, vestiti con jeans e t.shirt,  pochi gli appigli scenografici, con luci e microfoni a vista. C'è anche un narratore che scandisce le didascalie del testo e incarna il punto di vista di Williams, che descrive ambienti e situazioni come se le parole  fossero tratte da un'opera letteraria. Lontano dal realismo, si scandagliano gli animi dei personaggi, in particolare quello della protagonista Blanche.
L'incontro tra il regista e l'attrice Laura Marinoni risale al 2007 quando insieme  hanno realizzato Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder che ha valso alla protagonista il  premio Eleonora Duse. Il personaggio di Blanche obbliga l'attrice a scardinare le sue certezze recitative, essendo messa a nudo, senza orpelli, in balia della "vertigine del testo". Un personaggio costruito in funzione degli altri, il suo essere è condizionato da quello di chi la circonda.  La Blanche Dubois della Marinoni  è una donna perennemente innamorata, e risorge sempre dalle sue ceneri, una donna-vittima, di forte attualità e per la quale il regista pensa anche ad un riscatto finale.  Al suo fianco Vinicio Marchioni è il rude Stanley, in una parte resa celebre al cinema e impressa nell'immaginario collettivo per la fisicità ostentata di Brando, qui incentrata invece sul tema dell'identità di questo personaggio maschile che oggi potrebbe avere come corrispettivo un extracomunitario delle nostre città.
BIGLIETTERIA
C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un'ora prima di ogni spettacolo Tel. 0382-371214
PREZZI
Costo: da 30 euro a 7 euro.
Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13  e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato). Telefono: 0382/371214
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, anche per le scuole e gli studenti universitari.
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org

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