Dal 30 settembre al 3 ottobre 2011
Compagnia Teatro Senza Tempo
IO SONO STANKO
di e con Giselle Martino e G. M. Buzzatti
regia di Giovanni Maria Buzzatti
Lo spettacolo che riapre le porte di Teatro Libero, ci fa riflettere su uguaglianza e diversità. In un clima di pungente autoironia, in scena una pièce di grandissima attualità
Nel suo paese, ha fatto cose per le quali è dovuto scappare. Ma arrivato in Italia, Stanko, immigrato di origine balcanica, ha vinto. Stanko ce l'ha fatta. Oggi è manager di una grande azienda: paga le tasse e dà lavoro ad altri immigrati. Può dare inizio al suo show.
Improvvisamente una zingara irrompe sulla scena, interrompendolo. Chiede l'elemosina, intrattiene con giochi di carte e leggende gitane: ecco che gli show ora sono due. Stanko, sorpreso e sfinito dall'incontenibile ragazza, fatica a proseguire. Ma chi è questa zingara? Da chi è stata mandata? Cosa vuole da Stanko? Le origini dei due personaggi si amalgamano, si confondono tra commedia e realtà, laddove è difficile – da intrusi, in un paese straniero – svelare la propria identità.
Due stirpi differenti, due popoli uniti dalla lingua e dalla musica, il cui spirito pungente e auto-ironico si concretizza nelle sfide che si lanciano i due personaggi. Ma chi è veramente Stanko? Per un incidente drammaturgico, lo spettacolo diventa storia:la storia di Stanko nel suo paese. Una storia vera.
IO SONO STANKO -Note di regia
Ho affrontato dall'inizio questo lavoro come fosse un autentico viaggio dentro un mondo a me del tutto sconosciuto, il mondo dei Balcani.
Mi sono presto reso conto che i miei abituali strumenti di osservazione non mi bastavano più.
Mi sono dotato allora di occhi nuovi e come dice Garcia Lorca :"ho chiesto un cuore nuovo ad un amico, un cuore fatto di metallo" e questo amico si chiama Najo Adznovich, portavoce della comunità Rom di Roma.
La lezione nel campo Casilino 900 è durata per tutti i due mesi in cui sono stato lì. Non mi bastavano, volevo stare lì ancora. Ma ci fu lo sgombero.
Najo mi disse con un sorriso fatto di ironia e disillusione insieme : " ce la farai a raccontare tutto questo?".
Forse non pensavo realmente di farcela, fino a quando ho incontrato Giselle Martino, anche lei attratta dal mondo balcanico.
Durante la ricerca dei materiali, incontriamo il nome di Stanko Lazendìc, uno studente serbo che tra i primi ha detto NO al regime di Milosevich, attraverso lo strumento della non violenza. Stava nascendo "IO SONO STANKO". Iniziava il viaggio. Due attori in scena più un terzo viaggiatore: il pubblico . GIOVANNI MARIA BUZZATI
ORARIO SPETTACOLI
Lunedì – Domenica: ore 21.00
ORARIO BIGLIETTERIA
Lunedì – Sabato: 15.00 – 19.00
Domenica: 19.00 – 21.30
Biglietteria serale nei giorni di spettacolo: 19.00 – 21.30
Compagnia Teatro Senza Tempo
IO SONO STANKO
di e con Giselle Martino e G. M. Buzzatti
regia di Giovanni Maria Buzzatti
Lo spettacolo che riapre le porte di Teatro Libero, ci fa riflettere su uguaglianza e diversità. In un clima di pungente autoironia, in scena una pièce di grandissima attualità
Nel suo paese, ha fatto cose per le quali è dovuto scappare. Ma arrivato in Italia, Stanko, immigrato di origine balcanica, ha vinto. Stanko ce l'ha fatta. Oggi è manager di una grande azienda: paga le tasse e dà lavoro ad altri immigrati. Può dare inizio al suo show.
Improvvisamente una zingara irrompe sulla scena, interrompendolo. Chiede l'elemosina, intrattiene con giochi di carte e leggende gitane: ecco che gli show ora sono due. Stanko, sorpreso e sfinito dall'incontenibile ragazza, fatica a proseguire. Ma chi è questa zingara? Da chi è stata mandata? Cosa vuole da Stanko? Le origini dei due personaggi si amalgamano, si confondono tra commedia e realtà, laddove è difficile – da intrusi, in un paese straniero – svelare la propria identità.
Due stirpi differenti, due popoli uniti dalla lingua e dalla musica, il cui spirito pungente e auto-ironico si concretizza nelle sfide che si lanciano i due personaggi. Ma chi è veramente Stanko? Per un incidente drammaturgico, lo spettacolo diventa storia:la storia di Stanko nel suo paese. Una storia vera.
IO SONO STANKO -Note di regia
Ho affrontato dall'inizio questo lavoro come fosse un autentico viaggio dentro un mondo a me del tutto sconosciuto, il mondo dei Balcani.
Mi sono presto reso conto che i miei abituali strumenti di osservazione non mi bastavano più.
Mi sono dotato allora di occhi nuovi e come dice Garcia Lorca :"ho chiesto un cuore nuovo ad un amico, un cuore fatto di metallo" e questo amico si chiama Najo Adznovich, portavoce della comunità Rom di Roma.
La lezione nel campo Casilino 900 è durata per tutti i due mesi in cui sono stato lì. Non mi bastavano, volevo stare lì ancora. Ma ci fu lo sgombero.
Najo mi disse con un sorriso fatto di ironia e disillusione insieme : " ce la farai a raccontare tutto questo?".
Forse non pensavo realmente di farcela, fino a quando ho incontrato Giselle Martino, anche lei attratta dal mondo balcanico.
Durante la ricerca dei materiali, incontriamo il nome di Stanko Lazendìc, uno studente serbo che tra i primi ha detto NO al regime di Milosevich, attraverso lo strumento della non violenza. Stava nascendo "IO SONO STANKO". Iniziava il viaggio. Due attori in scena più un terzo viaggiatore: il pubblico . GIOVANNI MARIA BUZZATI
ORARIO SPETTACOLI
Lunedì – Domenica: ore 21.00
ORARIO BIGLIETTERIA
Lunedì – Sabato: 15.00 – 19.00
Domenica: 19.00 – 21.30
Biglietteria serale nei giorni di spettacolo: 19.00 – 21.30
Teatro Libero - Milano
tel. 02/45497296 fax. 02/83242469
www.teatrolibero.it
tel. 02/45497296 fax. 02/83242469
www.teatrolibero.it
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