Giovedì 5 maggio 2011_05_05 ore 21.00 – Canzo (Como) – Teatro Sociale – Via Volta 2
Sabato 14 maggio 2011_05_14 ore 21.00 – Monteolimpino (Como) – Auditorium di San Zenone
Ingresso libero fino ad esaurimento posti - Gradita prenotazione: congiura.poeti@gmail.com – 329 3022179
IL VANGELO SECONDO PILATO
di Érich-Emmanuel Schmitt
regia di Christian Poggioni
con Christian Poggioni e Simone Mauri
scenografia e costumi Ambra Rinaldo
musiche originali di Amleto Pace e Antonio Gorgoglione
gioielli Emilia Fusi
Il corpo di Jeshua è scomparso dal sepolcro.
L’evento potrebbe innescare disordini politici e religiosi e Ponzio Pilato, governatore romano, setaccia la Galilea alla ricerca del cadavere.
Ben presto comincia a circolare una notizia ancor più pericolosa: alcuni testimoni avrebbero visto Jeshua vivo. Che si tratti di un sosia? Pilato deve assolutamente sventare la leggenda di una resurrezione, dalle conseguenze imprevedibili per la Galilea e forse per tutto l’impero.
Nonostante una caccia serrata, né il corpo né il sosia verranno trovati: le ipotesi razionali che Pilato si affanna a costruire vengono smentite una dopo l’altra, tutte le piste conducono sulla soglia di un mistero.
Il governatore, infine, è costretto ad arrendersi e la ricerca si sposta dai meandri di Gerusalemme al labirinto della coscienza di Pilato:
Nel caso Jeshua ho cercato di salvare la ragione, di salvarla ad ogni costo contro il mistero. Ho fallito e ho capito che c'era qualcosa d'incomprensibile.
Mi lamento spesso con Claudia: prima ero un romano che sapeva; ora sono un romano che dubita.
Mia moglie ridendo mi risponde «Dubitare e credere sono la stessa cosa, Pilato. Solo l'indifferenza è atea».
prima dello spettacolo
SCHEDA
IL VANGELO SECONDO PILATO di Erich-Emmanuel Schmitt LO SPETTACOLO
Il corpo di Jeshua è scomparso dal sepolcro. L’evento potrebbe innescare disordini politici e religiosi e Ponzio Pilato, governatore romano, setaccia la Galilea alla ricerca del cadavere. Ben presto comincia a circolare una notizia ancor più pericolosa: alcuni testimoni avrebbero visto Jeshua vivo. Che si tratti di un sosia? Pilato deve assolutamente sventare la leggenda di una resurrezione, dalle conseguenze imprevedibili per la Galilea e forse per tutto l’impero. Nonostante una caccia serrata, né il corpo né il sosia verranno trovati: le ipotesi razionali che Pilato si affanna a costruire vengono smentite una dopo l’altra, tutte le piste conducono sulla soglia di un mistero. Il governatore, infine, è costretto ad arrendersi e la ricerca si sposta dai meandri di Gerusalemme al labirinto della coscienza di Pilato: Nel caso Jeshua ho cercato di salvare la ragione, di salvarla ad ogni costo contro il mistero. Ho fallito e ho capito che c'era qualcosa d'incomprensibile. Mi lamento spesso con Claudia: prima ero un romano che sapeva; ora sono un romano che dubita. Mia moglie ridendo mi risponde «Dubitare e credere sono la stessa cosa, Pilato. Solo l'indifferenza è atea». Lo spettacolo non vuole dare risposte, ma porre domande. Insieme a Pilato, è dunque il pubblico stesso che si confronta con l’irrompere del mistero, dell’inconoscibile – e della speranza – nell’esistenza umana.
ERICH-EMMANUEL SCHMITT
Drammaturgo francese tra i più rappresentati in Europa, racconta la genesi del Vangelo secondo Pilato: Cresciuto ateo in una famiglia di atei, laureatomi in filosofia in una Parigi diventata completamente materialista, non avevo mai prestato attenzione a quella strana storia di un falegname morto su una croce. Un giorno mi persi nel deserto del Sahara. Vicinissimo alla morte, invece di sprofondare nel panico sentii nascere in me la fiducia. Quella notte di fuoco vissi un’esperienza mistica, l’incontro con un Dio trascendente che mi diede una forza così grande che non potevo esserne io stesso l’origine. Al mattino, come una traccia, un’impronta, deposta nel più intimo di me, si trovava la fede. Quel Dio del Sahara non apparteneva ad alcun culto. Tornato in Europa mi immersi nei poeti mistici di tutte le confessioni, dal buddista Milarepa a San Giovanni della Croce passando per il sufi Rumi. A Parigi mi attendeva un secondo choc: una notte lessi per la prima volta i quattro vangeli, uno dopo l'altro, senza fermarmi. Per ore fui respinto e attirato. Quella notte iniziai a credere a Cristo e a non crederci. Oscillavo costantemente. Da quella notte sono stato ossessionato dalla figura di Cristo. Alcuni anni dopo, ho deciso di chiamare questa ossessione il mio cristianesimo.
CHRISTIAN POGGIONI
Diplomato presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano fondata da Giorgio Strehler e specializzato in regia presso la University of Southern California di Los Angeles. Ha recitato nei principali teatri stabili italiani, prendendo parte a tournèe nazionali ed europee in spettacoli diretti da Giorgio Strehler, Peter Stein, Massimo Castri, Antonio Calenda. È stato assistente alla regia presso la Kaye Playhouse di New York ed ha scritto, diretto e interpretato gli spettacoli Tradimenti e Nostos. È direttore artistico della compagnia La congiura dei poeti.
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