COMUNE
di CASSOLNOVO Assessorato alla Cultura ed Istruzione
A.N.P.I
sezione di Cassolnovo
Sabato
27 Gennaio 2018 ore 21,15
Per
gli alunni delle Scuole Lunedi 29 ore 9.30
CASSOLNOVO
TEATRO VERDI
Invitano
TUTTI I CASSOLESI a PARTECIPARE PER NON DIMENTICARE
Alla
GIORNATA
della MEMORIA 2018
Ore
21,15 introduzione a cura dell’ANPI sezione di Cassolnovo
A
seguireil FILM : L’ONDA regia di Dennis GANSEL con
Jurgen Vogel ,Frederick LAU
SIAMO
SICURI CHE NON ACCADRA’ MAI PIU?
Prosegue
l’intensa programmazione del Cine-Teatro VERDI di Cassolnovo e
sabato 27 sarà dedicata alla GIORNATA DELLA MEMORIA che in tutto
il mondo è occasione per riflettere e ricordare la tragedia
dell’olocausto.
l’Amministrazione
Comunale e la locale sezione dell’ANPI (associazione Nazionale
Partigiani )per dare occasione di riflessione ai cittadini ponendo
soprattutto l’accento sui ragazzi delle Scuole Medie ha
programmato la proiezione del film ( produzione Germania 2009)
L’ONDA del giovane e già acclamatao regista tedesco Dennis Gansel
sia alle 21.15 di sabato 27 s8a nella mattinata del lunedi 29
riservando la proiezione ad alunni e insegnanti della sciuola media
C. Del Prete di Cassolnovo. Il tema del rischio di nuove forme di
barbarie che possono nascere dalle ceneri della tragedia della SHOA’
e dei Lager viene introdotto dalla domanda “SIAMO SICURI CHE NON
ACCADRA’ MAI PIU?” .
Naturalmente
il film è uno straordinario veicolo di spunti e riflessioni proprio
perchè si rifà a fatti realmente accaduti.
Tutto
nasce da un esperimento condotto del 1967 in un liceo californiano:
gli studenti americani, non capendo come abbiano potuto i tedeschi e
gli italiani del primo dopoguerra farsi irretire dalle ideologie
nazista e fascista, interrogano il loro professore sui motivi
dell'ormai incomprensibile gesto. A poco valgono le spiegazioni del
docente: cose come nazionalismo, manipolazione dei mezzi di
informazione, bisogno di sicurezze a livello economico e sociale non
sono considerate cose che possono modificare i loro comportamenti
tanto da farsi sottoporre ad un esperimento che a poco a poco
supererà anche le aspettative. Il professore sarà il loro kaiser,
e li spingerà in un clima simile a quello che ha permesso la nascita
del nazismo dovranno alzarsi in piedi per parlare e mantenere una
posizione eretta e composta, tanto per cominciare.
Da
questa vicenda reale, che nelle sue fasi successive si rivelerà a
dir poco sconcertante, sono stati successivamente tratti un libro e
un film, presentato con successo al Festival di Torino, e stavolta
ambientato in Germania, nonché scritto, diretto e interpretato da
tedeschi che ben più della controparte americana dovrebbero aver
presente le aberrazioni e gli abomini scatenati dalla dittatura.
Invece gli studenti di Reiner Wenger, all'idea di impersonare i
giovani accoliti di un improvvisato despota, si dimostrano dapprima
divertiti ed eccitati dall'idea, in virtù soprattutto dell'originale
metodo di insegnamento del volenteroso insegnante, così diverso
dalle noiose e pedanti lezioni dei suoi colleghi. Ma quello che era
iniziato come un esperimento dalla finalità educativa uscirà ben
presto da questa logica virtuosa: chi si rifiuterà di mettersi la
"divisa" del gruppo, una camicia bianca, verrà additato
come individualista, egoista, senza spirito di gruppo, e con il
passare dei giorni l'accesso all'istituto sarà permesso soltanto a
chi palesa la propria appartenenza a "L'Onda" tramite il
gesto concordato. E nessuno sembrerà far caso a questi allarmanti
segnali: d'altronde il rendimento scolastico dei ragazzi ha raggiunto
ottimi livelli, e persino la squadra di pallanuoto ottiene risultati
sportivi insperati grazie alla forza del gruppo.
Che L'onda di Dennis
Gansel abbia
ottenuto un così grande risalto da parte della critica e della
stampa tedesca era prevedibile: non soltanto per l'aver dimostrato
inequivocabilmente che la società odierna è ben lontana dall'aver
rigettato i dogmi fondativi della dittatura, ma che anzi è convinta
a sottostarvi in modo facile e banale . Prova ne è che, se ben pochi
sono i ragazzi "dissidenti", che abbandoneranno
l'esperimento, un numero di gran lunga maggiore vorrà entrare a
farne parte, riconoscendo in esso la possibilità di appartenere ad
un gruppo, acquisendo così una nuova forza e la capacità di contare
qualcosa, di far sentire la propria voce, fosse anche soltanto grazie
a un pugno di adesivi e qualche bomboletta con cui riempire la città
del proprio simbolo. Certo, come aveva notato anche il professor
Jones, originario ideatore dell'esperimento, molti dei ragazzi che
avevano dimostrato una vera e propria fede nel "movimento"
creato avevano alle spalle una situazione familiare difficile, o non
riuscivano ad integrarsi con i coetanei, e in generale soffrivano
dell'assenza di forti punti di riferimento, ma forse la verità è
che nessuno è immune dalla distorta attrattiva del totalitarismo,
con la sua pretesa di ordine, unità, disciplina in cui tutti insieme
si collabora ad un progetto più grande, che eleva al di sopra di chi
non partecipa, di chi è diverso, di chi è nemico. L'esperienza di
Jones e il film di Gansel dimostrano quindi che negare questa
ancestrale spinta dell'uomo verso la volontà di sopraffare altri
uomini, quantunque generata da intenti che si vogliono vendere e
vedere come positivi, sarà forse più rassicurante, ma è
profondamente sbagliato e ancor di più pericoloso, perchè ci rende
incapaci di riconoscere il problema perfino se lo abbiamo sotto gli
occhi.
"La
nascita di una nuova dittatura è impossibile, perchè ne conosciamo
le conseguenze", recita uno dei protagonisti del film con
fare sicuro. Per poi contraddirsi nello spazio di poche scene,
disprezzando chi non la pensa come lui e arrivando a giustificare la
violenza nei suoi confronti. Tra i motivi che, secondo i ragazzi,
concorrono all'affermazione di un regime dittatoriale, spiccano crisi
economica e aumento della disoccupazione, senso di insicurezza tanto
nel presente quanto per il proprio futuro, diffidenza nei confronti
del diverso, straniero o di un'altra fede che sia, delusione nei
confronti della classe politica. Non sembrano problematiche da cui
l'Italia è immune nonostante siano trascorsi più di 70 anni , vedi
il crescente fenomeno dei naziskin , edè più che mai importante
ricordare anche il percorso storico sociale che ha portato alla
crescita ed all’affermarsi di uno scempio dell’umanità, una
tragedia che era sotto gli occhi di tutti ma pochi si sono opposti e
l’indifferenza di molti l’ha alimentato lasciando che IL MOSTRO
crescesse..
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