2017_12_08 Royal fireworks, in diverse sedi con il Collegium Vocale di Crema

Venerdì 8 dicembre 2017_12_08 ore 16.00
Lodi, Chiesa di S. Francesco

Domenica 10 dicembre 2017_12_10 ore 16.00
Crema, Chiesa-Auditorium di S. Bernardino, in collaborazione con la Scuola “C. Manziana”

Lunedì 11 dicembre 2017_12_11 ore 21.15
Compieta cantata nella Chiesa delle Grazie, Crema

Domenica 17 dicembre 2017_12_17 ore 21.00
Crema, Chiesa della SS Trinità
G.F. Haendel (1685-1759)
Royal fireworks, musica per un giorno di festa
Coro e Orchestra del Collegium Vocale di Crema
Direttore Giampiero Innocente

Programma
The arrival of the Queen of Sheba,
dal “Salomon” HWV 67, Ouverture del III Atto
Francesco Aliquò Mazzei, Ruggero Tacchi oboi
The King shall rejoice, Coronation Anthem HWV 260, per coro e orchestra
Music for the royal fireworks HWV 351, per orchestra
Ouverture
Let thy hand be strengthened, Coronation Anthem HWV 259,
per coro e orchestra
Music for the royal fireworks HWV 351, per orchestra
Bourrè
La paix
La Réjouissance
Minuetto I e II
Zadok the priest, Coronation Anthem HWV 258, per coro e orchestra
Omaggio natalizio:
Adeste fideles (elaborazione D. Willcocks, G. Innocente)

Regalità e musica
La presenza di grandi musicisti alle corti delle monarchie europee è sempre stata
sinonimo di grandezza, di celebrazione di eventi e di momenti importanti, spesso per
impressionare i monarchi in visita ufficiale e marchio inequivocabile dell’attenzione della
casa regnante verso la cultura e l’arte.
La monarchia inglese fin dai primordi dell’Alto Medioevo ha “adottato”, coltivato e cullato
compositori di altissimo livello (basti pensare ai Byrd, Tallis, Purcell, Haendel, fino alla
schiera dei romantici e contemporanei che hanno segnato la storia della musica
britannica), mettendosi in luce come una delle monarchie più attente alla musica,
colonna sonora celebrativa della corona stessa fino alla musica liturgica, non distinta
dalla politica in quanto il re d’Inghilterra è anche capo della Comunione Anglicana.
In questo quadro in cui la tradizione musicale nasce e si sviluppa su livelli di eccellenza
mondiale, compare nel XVIII secolo la figura di Haendel, nativo di Halle in Germania ma
adottato con tutti gli onori del caso dalla monarchia londinese.
Tutta la musica di Haendel è permeata di “regalità” e di solennità, lasciando molto meno
spazio a dimensioni intimistiche come quella del contemporaneo Bach, e molto più
proiettata alla celebrazione del ree alla sua grandezza.
I concerti del Dicembre 2017 del Collegium Vocale di Crema mirano a trasfondere
nell’esecuzione dei Coronation anthems e dei Royal fireworks proprio questa dimensione
politico-spirituale di cui, da sempre, la monarchia inglese è intrisa.
I Coronation anthems (Inni dell’incoronazione) furono eseguiti l’11 ottobre 1727 per
l’incoronazione di Giorgio II in Westminster Abbey, la chiesa “reale” per eccellenza.
I testi di questi inni derivano tutti dalla Sacra Scrittura, in particolare dalla storia del re
Salomone, il re che la Bibbia considera il miglior monarca in assoluto del popolo
d’Israele e l’uomo saggio per eccellenza. Salomone viene unto re e amministra con
saggezza il governo del suo popolo, affidatogli direttamente da Dio.
Sono questi i temi che i Coronation anthems affrontano: si trattava di cercare i
fondamenti divini della monarchia, soprattutto in un’epoca in cui l’Illuminismo stava
minando la credibilità storica dei governi monarchici, e la figura di Salomone diviene
l’emblema e l’esempio di ogni re.
L’organico solenne e pomposo, le parti corali brillanti e scorrevoli, i testi decisamente
autorevoli, fanno di questi anthems dei capolavori della musica corale e strumentale
inglese.
Insieme ai Coronation anthems il programma vede l’esecuzione dei Royal fireworks
(Musica per i reali fuochi d’artificio), un’opera brillante per orchestra, spesso abbinata
alla Watermusic (Musica sull’acqua).
La corte, con i suoi palazzi, i personaggi, i nobili e chi vi lavorava, era davvero un
microcosmo nel quale scorreva tutta la vita: ecco che allora un giro in barca dopo pranzo
viene accompagnato dalla musica, una festa viene sostenuta dalla musica, momenti
anche privati vedono sempre la presenza di un clavicembalo o un piccolo organo, un
gruppo cameristico, un solista. La musica, insomma, non doveva mancare mai a rendere
unica la vita di corte, solenne e anche brillante.
I Royal fireworks furono composti da Haendel nel 1748 per la pace di Aquisgrana ed
eseguiti nella primavera del 1749.
Una macchina lunga 124 metri costruita con legno e metallo serviva a far partire i fuochi
mentre su un palco si posizionava l’orchestra che accompagnava lo scoppio dei fuochi.
L’uso degli ottoni (strumenti tipici che sottolineavano la maestosità della presenza del
re), delle percussioni e dei ritmi tipici di danza francese (Ourverture, Bourrè, Menuet)
fanno di quest’opera un naturale proseguimento dei Coronation anthems.
È una musica regale, brillante e gioiosa, musica per un giorno di festa.
Giampiero Innocente
Direttore del Collegium Vocale di Crema

www.collegiumvocale.it

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