Teatro dell’Archivolto
Piazza Modena 3 Genova
Biglietti da 7,50 a 22 euro. Info e biglietteria 010412135 / 0106592220, www.archivolto.it
Produzioni Fuorivia e Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
presentano
GIUSEPPE CEDERNA
in Da questa parte del mare
da GIANMARIA TESTA
regia di Giorgio Gallione
elementi scenografici: Lorenza Gioberti
luci di Andrea Violato
Debutto nazionale
Un ringraziamento a
Alessandra Ballerini e Marco Revelli per il loro contributo nella stesura del testo
Produzioni Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
In collaborazione con Teatro dell’Archivolto
«Bisogna avere occhi, cervello e coraggio da spendere»
GIUSEPPE CEDERNA
in Da questa parte del mare
da GIANMARIA TESTA
regia di Giorgio Gallione
elementi scenografici: Lorenza Gioberti
luci di Andrea Violato
Debutto nazionale
Un ringraziamento a
Alessandra Ballerini e Marco Revelli per il loro contributo nella stesura del testo
Produzioni Fuorivia / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
In collaborazione con Teatro dell’Archivolto
«Bisogna avere occhi, cervello e coraggio da spendere»
"Da Questa Parte del Mare" è il libro della vita di Gianmaria
Testa, è arrivato in libreria, purtroppo postumo, il 19 aprile, per
Giulio Einaudi Editori con prefazione di Erri De Luca.
E’ il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell'album omonimo, ed è un po', anche, inevitabilmente, il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. E’ il racconto dei grandi movimenti di popolo di questi anni, ma è anche il racconto delle radici e della loro importanza. Radici che non sono catene, ma sguardi lunghi.
E’ il libro con cui Gianmaria si è congedato in pace, dopo una vita onesta e dritta. È un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. Un distillato di parole preziose che riesce a restituirci ancora e per sempre la voce di Gianmaria. E’ uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi.
Una lingua poetica, affilata, tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima.
Adesso questo libro diventa uno spettacolo teatrale vero e proprio e a portarlo in scena sarà Giuseppe Cederna che più volte ha condiviso il palcoscenico con Gianmaria e che con lui condivide ancora, soprattutto, una commossa visione del mondo. Giorgio Gallione, altro amico di Gianmaria, curerà la regia, provando a tradurre in linguaggio, immagini e forma teatrali, parole pensate per la pagina scritta, ma dense di sonorità e musica.
“Da questa parte del mare” è un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”. Un piccolo e intensissimo libro più potente di mille chiacchiere.
Babasunde, che ha perso il suo nome. Rrock Jakaj, violinista di Scutari. E poi quella ragazza intirizzita che cammina verso la stazione. E Tinochika, che si è aggrappato con tutto se stesso allo sguardo di una donna. Gianmaria Testa è ritornato – questa volta nelle vesti non di cantautore ma di scrittore – sul tema delle migrazioni contemporanee. E lo ha fatto senza retorica e con il solo sguardo sensato: raccontando storie di uomini e donne.
E’ il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell'album omonimo, ed è un po', anche, inevitabilmente, il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. E’ il racconto dei grandi movimenti di popolo di questi anni, ma è anche il racconto delle radici e della loro importanza. Radici che non sono catene, ma sguardi lunghi.
E’ il libro con cui Gianmaria si è congedato in pace, dopo una vita onesta e dritta. È un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. Un distillato di parole preziose che riesce a restituirci ancora e per sempre la voce di Gianmaria. E’ uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi.
Una lingua poetica, affilata, tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima.
Adesso questo libro diventa uno spettacolo teatrale vero e proprio e a portarlo in scena sarà Giuseppe Cederna che più volte ha condiviso il palcoscenico con Gianmaria e che con lui condivide ancora, soprattutto, una commossa visione del mondo. Giorgio Gallione, altro amico di Gianmaria, curerà la regia, provando a tradurre in linguaggio, immagini e forma teatrali, parole pensate per la pagina scritta, ma dense di sonorità e musica.
“Da questa parte del mare” è un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”. Un piccolo e intensissimo libro più potente di mille chiacchiere.
Babasunde, che ha perso il suo nome. Rrock Jakaj, violinista di Scutari. E poi quella ragazza intirizzita che cammina verso la stazione. E Tinochika, che si è aggrappato con tutto se stesso allo sguardo di una donna. Gianmaria Testa è ritornato – questa volta nelle vesti non di cantautore ma di scrittore – sul tema delle migrazioni contemporanee. E lo ha fatto senza retorica e con il solo sguardo sensato: raccontando storie di uomini e donne.
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