Martedì 11 aprile 2017 (ore 19.30)
Auditorium di Milano - largo Mahler
Mercoledì 12 aprile 2017 (ore 19.30, ingresso libero)
Duomo di Milano
Venerdì 14 aprile 2017 (ore 19.30)
Auditorium di Milano - largo Mahler
STAGIONE SINFONICA 2017
laVerdi torna con la Passione San Matteo di Bach, anche in Duomo
l’Ensemble laBarocca diretta da Ruben Jais protagonista in
Cattedrale del grande
Due esecuzioni anche in Auditorium
Evangelista Moritz Kallenberg
Soprano Celine Scheen
Alto Pascal Bertin
Tenore Nathan Vale
Baritono Christian Senn
Baritono Simon Schnorr
Baritono Marco Saccardin
Viola da gamba Cristiano Contadin
Maestro Coro Voci Bianche M. Teresa Tramontin
Maestro del Coro Erina Gambarini
Direttore Ruben Jais
Evangelista Moritz Kallenberg
Soprano Celine Scheen
Alto Pascal Bertin
Tenore Nathan Vale
Baritono Christian Senn
Baritono Simon Schnorr
Baritono Marco Saccardin
Viola da gamba Cristiano Contadin
Maestro Coro Voci Bianche M. Teresa Tramontin
Maestro del Coro Erina Gambarini
Direttore Ruben Jais
È una tradizione nordeuropea felicemente importata a Milano
da laVerdi, quella di eseguire le Passioni di Bach nel periodo pasquale.
E anche nel 2017, per il quarto anno consecutivo, grazie
alla collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, il Comune di
Milano e il Rotary Club, il consueto appuntamento – vero e proprio must del
cartellone milanese per la Pasqua - diventa un evento eccezionale offerto alla
città o - meglio - un evento nell'evento, perché il Duomo tornerà ad aprire le
proprie porte alla musica immortale del Genio di Eisenach.
Ensemble laBarocca, Coro Sinfonico, Coro di Voci bianche de laVerdi,
diretti rispettivamente da Ruben Jais, Erina Gambarini e Maria Teresa Tramontin,
porteranno infatti in Cattedrale per la seconda volta la Passione secondo Matteo
(Matthäuspassion) per soli, coro e orchestra, mercoledì 12 aprile (ore 19,30,
ingresso libero fino a esaurimento posti): lo scorso anno infatti venne
eseguita la Passione secondo Giovanni.
Doppia replica invece all’Auditorium di Milano in largo
Mahler: martedì 11 (ore 19.30) e venerdì 14 (ore 19.30) aprile.
Un cast internazionale di specialisti del genere completa le
formazioni in scena: soprano Céline Scheen, controtenore Pascal Bertin, tenore
(Evangelista) Moritz Kallenberg, tenore (Arie) Nathan Vale, baritono (Jesus) Simon
Schnorr, baritono Christian Senn, baritono (PPPJ) Lukáš Zeman, Viola da Gamba Cristiano
Contadin (11 e 12 aprile) e Marco Casonato (14 aprile).
La Passione secondo Matteo, composizione di musica sacra per
voci soliste, doppio coro e orchestra, su libretto del poeta Picander, è la
trasposizione musicale dei capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo,
inframmezzata da corali e arie. Fu proposta al pubblico per la prima volta nel
1727 a Lipsia, nella chiesa di San Tommaso, proprio in occasione del venerdì
santo.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione
Cariplo, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00. Tel. 02.83389401/2/3, on
line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it.
Biglietti: per le date di martedì 11 e venerdì 14 all'Auditorium
di Milano: euro 42,00/16,00; la rappresentazione di mercoledì 12 al Duomo di
Milano sarà a ingresso libero, fino a esaurimento posti).
Breve guida all’ascolto:
“Nel 1727, a tre anni dalla prima passione lipsiense (la Johannespassion)
Bach presenta alla comunità riunita per la celebrazione del Venerdì Santo il
suo nuovo componimento dedicato alla Passione di Cristo: Passio Domini Nostri
J.C. secundum Evangelistam Matthaeum - Poesia per Dominum Henrici alias
Picander dictus - Musica di G.S. Bach (così nell'autografo!).
La differenza tra questi due capolavori della musica sacra è
davvero importante: quanto il componimento del 1724 presentava la passione di
Cristo rendendone protagonista il coro nella sua poliedrica veste di comunità
dei fedeli attraverso i corali e di 'Turba' attraverso i cori, così la Matthäuspassion
pone al centro la riflessione teologica declinata attraverso forme musicali
innovative. Per la prima volta si utilizzano due cori, due orchestre, un coro
'in ripieno', 8 ruoli solistici.
Quest'anno, come la tradizione instaurata nel 1999 da
laVerdi richiede, proponendo l’alternanza delle due Passioni bachiane, sarà
eseguita la Matthäuspassion: al Coro Sinfonico preparato dal Maestro Erina
Gambarini e al Coro di Voci bianche preparato dal Maestro Maria Teresa
Tramontin, si affiancherà laBarocca, l'Ensemble de laVerdi specializzato
nell'esecuzione della musica del periodo barocco”. [Ruben Jais]
Programma
La Passione secondo Matteo è una delle cinque Passioni
composte da Bach; a noi ne sono giunte solo due (l’altra è la Passione secondo
Giovanni). Eseguita per la prima volta il Venerdì santo del 1727 nella Chiesa
di S. Tommaso di Lipsia, negli anni successivi è stata ripresa almeno altre tre
volte, in ognuna delle quali il musicista ha apportato modifiche. La versione
che per tradizione si esegue fa riferimento alla edizione del 1736, per la
quale Bach ha previsto, tra l’altro, l’inserimento a chiusura della prima parte
di un grandioso corale proveniente dalla Passione secondo Giovanni.
L’imponenza dell’organico vocale e strumentale - tre cori,
dei quali uno di voci bianche, sei cantanti solisti e doppia orchestra - si
adegua perfettamente a una partitura di grande respiro musicale che affronta
l’episodio-chiave del Cristianesimo: dall’ultima cena di Gesù al tradimento di
Giuda, dagli interrogatori ai quali è sottoposto alla condanna a morte, dalla
crocifissione alla sepoltura. La voce recitante dell’Evangelista fa da filo
conduttore (le sue parole provengono dai versetti del Vangelo di Matteo); tra i
personaggi spiccano quelli di Gesù e di Ponzio Pilato.
Un ruolo importante è affidato al Coro, impegnato in quasi
la metà dei numeri (in totale sessantotto) per esprimere i turbamenti dei
seguaci di Gesù, oppure impersonare la folla che assiste al processo, o ancora
commentare - come nella tragedia greca - i diversi eventi. Per la musica Bach
impiega più volte melodie proprie della tradizione sacra protestante, le cui
origini risalgono alla metà del XVI secolo.
La monumentale Passione secondo Matteo, intesa non come
opera musicale a se stante bensì come parte della funzione religiosa, doveva
avere un impatto quasi violento sul pubblico alla sua prima esecuzione. La
drammaticità della musica e del racconto, la grandiosità e la lunghezza
dell’opera, infatti, rendevano difficile la ricezione da parte del pubblico di
questa composizione così inaudita. Solo cento anni più tardi, nel 1829, il
ventenne Mendelssohn, alla guida della Berliner Singakademie, diede con la sua esecuzione
l’inizio a una vera riscoperta e rivalutazione del compositore e del suo
lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento