Dal 3 ottobre
al 16 ottobre 2016
GL'INNAMORATI
da Carlo
Goldoni
drammaturgia di Fabrizio
Sinisi
con Elena
Cotugno e Gianpiero Borgia (anche alla regia)
costumi di
Giuseppe Avallone
musiche di
Papaceccio mmc
luci di Pasquale
Doronzo
scene di Elena
Cotugno
foto di scena
Raffaella Distaso
Co-produzione Teatro
dei Borgia e Teatri di Bari
Il Teatro Libero inaugura le ospitalità con un successo
della scorsa stagione: “Gl’innamorati” da
Carlo Goldoni, riscritto dal giovane e promettente drammaturgo Fabrizio
Sinisi, il cui “Natura morta con attori” è stato rappresentato da poco al
Piccolo Teatro di Milano all'interno della rassegna “Trame d'autore”.
“Gl’innamorati” non è l’attualizzazione dell’omonima
commedia dell'autore veneziano, ma ne è radicale trasposizione contemporanea.
Così, pur continuando a darsi del voi e a usarsi una cortesia smaccatamente
settecentesca, i protagonisti sono a pieno titolo personaggi dell'oggi. Portano
in scena un amore che è possessione e impazzimento, conflitto tra uomo e donna,
lotta fra l’essere amato reale e il suo fantasma idealizzato, raccontatoci
anche da tanta attualità pop via etere (dalle scaramucce reality in
trasmissioni come “Uomini e Donne” fino alla narrazione delle estreme
degenerazioni in “Amore Criminale”). Così la storia viene trasportata in
un imprecisato Meridione, forse più adatto del Veneto a impersonare,
oggi, quelle dinamiche, figure e movimenti esistenziali e sociali, che, già
allora, Goldoni cercava di fotografare e indagare. Il Sud, infatti, sembra naturalmente e vocazionalmente
portato alla commedia, adagiato com'è in una situazione storica che pare non
offrire sbocchi e che sembra languire nella fissazione dolorosa e sorniona di
un vivere sempre uguale. E' qui che si trasfigura la lezione di Vassil’eav e Alschitz; è qui che Fabrizio
Sinisi gioca a mixare lingue e linguaggi, forte dell'intuizione che: “Per
parlare realisticamente dell’amore, un linguaggio solo non basta. Occorrono
tutti i linguaggi, perché ogni vero amore c’entra con tutto e niente dell’esperienza
gli è estraneo”.
“Gl’innamorati” rappresenta il primo capitolo del
Progetto Goldoni, dedicato alla riscrittura contemporanea e meridionale della
commedia: commedia nel suo senso brutalmente aristotelico (ossia vicenda che
inizia male e finisce bene, in un’oscillazione di cui il Teatro dei Borgia
accentua il primo polo), ma commedia anche come l’ultima chance per il teatro
di ancorarsi alla crisi e raccontare, alla generazione che lo sta vivendo, un
cambiamento epocale e irreversibile, evidenziando quanto si stia
trasformando il mondo e quanto poco, invece, si stia modificando l’uomo.
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