2014_11_06 LaVerdi20142015 in un concerto tutto dedicato alla Spagna

Giovedì 6 novembre 2014_11_06 ore 20.30
Venerdì 7 novembre 2014_11_07 ore 20.00
Domenica 9 novembre 2014_11_09 ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler 
Con il patrocinio del Consolato Generale di Spagna a Milano
DEDICATO ALLA SPAGNA
De Falla El Sombrero de tres picos, Suite n. 2 
(Tre danze da “Il Cappello A Tre Punte”)
Rodrigo Concerto de Aranjuez per chitarra e orchestra
Domeniconi Suite per chitarra sola op. 19 Koyunbaba
Rimskij-Korsakov Capriccio spagnolo, per orchestra op. 34
Ravel Boléro, per orchestra
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Zhang Xian
Biglietti euro 35,00/25,00/20,00/15,00

(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 35,00/25,00/20,00/15,00).  

Sua maestà Miloš Karadaglic´, nuovo re di Aranjuez L’artista fuoriclasse montenegrino al debutto con laVerdi nel celeberrimo Concerto per chitarra e orchestra di Joaquin Rodrigo
Il Concerto de Aranjuez  ha visto Miloš Karadaglic´ debuttare con i più importanti ensemble del mondo tra cui la Chicago Symphony e le Filarmoniche di Los Angeles, Cleveland e Philadelphia. Ora il celeberrimo quanto amatissimo brano di Joaquin Rodrigo vedrà il trentenne fuoriclasse montenegrino – definito da Figaro Magazine “il nuovo re di Aranjuez” e dal New York Times “uno dei chitarristi classici più emozionanti e comunicativi di oggi" - al debutto con laVerdi.
Appuntamento dunque giovedì 6 (ore 20.30), venerdì 7 (ore 20.00) e domenica 9 ottobre (ore 16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler, con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi guidata dal suo direttore musicale Zhang Zhang in un programma dalle forti tinte spagnole ma non solo, che saprà conquistare il pubblico di ogni età come pochi altri.
Oltre al Concerto de Aranjuez di Rodrigo, ascolteremo infatti di De Falla tre danze tratte dal popolarissimo balletto El sombrero de tres picos (Il cappello a tre punte), di Domeniconi la Suite per chitarra sola op.19 Koyunbaba, di Rimskij-Korsakov il celeberrimo Capriccio spagnolo, per finire trionfalmente con il Bolèro di Ravel. Tornando alla guest star di questo ottavo programma della Stagione sinfonica 2014/15 de laVerdi, la passione di Miloš Karadaglic´ per la chitarra si accosta al suo grande intuito su come riuscire a far arrivare lo strumento a tutto il pubblico, si tratti di una sala con migliaia di posti come la Royal Albert Hall di Londra o di un intimo concerto di musica da camera o, ancora, in sedi meno tradizionali in gito per il mondo.

Giovedì 6 novembre 2014_11_006 la tradizionale conferenza  di presentazione del concerto,   nel foyer della Balconata in Auditorium (ore 18.30), propone L’ora spagnola, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano. Il relatore Diego José Liano, ordinario di Letteratura ispano-americana all’Ateneo di largo Gemelli, illustrerà le cause storiche e culturali dell’ispanismo musicale nell’Ottocento, in quanto fenomeno da un lato nazionale e cosmopolita dall’altro.

Note al programma di Enzo Beacco 
È una gran festa di colori spagnoli, anzi esotici, il programma del concerto. In apertura ecco due autori iberici veri, con altrettanti capolavori.  Il primo è Manuel de Falla, con tre danze dal suo celeberrimo balletto Il cappello a tre punte. Che in verità è lavoro cosmopolita come pochi altri: testo di un classico della letteratura spagnola dell’Ottocento, composizione nella Parigi impressionista della Belle Epoque, rappresentazione nella Londra post-bellica, auspice l’impresario russo Diaghilev, con coreografie del francese Massine e scene del catalano Picasso. Secondo autore è il valenciano Joaquim Rodrigo, che ha firmato il più popolare concerto per chitarra e orchestra di tutti i tempi, ispirato alla dolcezza estenuata dei giardini e della reggia di Aranjuez, fra Madrid e Toledo. 
Chiudono due stranieri innamorati della Spagna. Il russo Nikolaj Rimskij-Korsakov segue il precursore e connazionale Mikhail Glinka nel ricreare momenti distinti di folklore spagnolo con ritmi e melodie e colori che sempre cambiano, capricciosi e imprevedibili. Nel Boléro del francese Ravel succede quasi il contrario: si ripetono ossessivi ritmi e melodie, mentre i colori cambiano soltanto perché si sovrappongono colori puri, incorruttibili, persistenti.
Il centro del programma nasce da una connessione strumentale (la chitarra) e una digressione esotica (la Turchia). Koyunbaba è un termine turco polivalente, a suo modo magico, comunque evocativo di civiltà rurali e credenze ancestrali. Ha ispirato uno dei maggiori compositori e interpreti di chitarra dei nostri tempi, Carlo Domeniconi, italiano di Cesena, insegnante a Berlino, residente a Istanbul, da sempre alla ricerca di spunti esotici da trasferire sulla sua chitarra classica e jazz. 

Nessun commento:

Posta un commento

Contatore visite e album degli ospiti (se volete lasciare un commento, grazie)