2014_01_25 GIORNATA DELLA MEMORIA 2014 a Corsico

Sabato 25 Gennaio 2014 ore 21.00
CITTA’ DI CORSICO (MI)
Sala  LA PIANTA  Via Leopardi 7
GIORNATA DELLA MEMORIA 2014
spettacolo –testimonianza dei
CANTOSOCIALE
TRIANGOLO BLU, TRIANGOLO ROSA, 
TRIANGOLO ROSSO…
LORO PORTAVANO
IL TRIANGOLO GIALLO

Storie, Canti, Musiche  per
diverse Memorie diverse Deportazioni
Concerto-Recital
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" Prima vennero per i criminali e non parlai. Poi cominciarono a prendere gli ebrei e quando presero i sindacalisti io non parlai. Quando presero gli studenti di teologia, ammassarono gli omosessuali poi raccolsero gli immigrati e gli zingari, internarono i cattolici ,eliminarono i disabili, io non parlai. Poi vennero per me e… non c’era più nessuno che potesse parlare.”
Dai sermoni “Als die Nazis die  holten” di Martin Niemoller
C A N T O S O C I A L E
Piero Carcano : voce, canto, recitazione, kazoo….
Cristian Anzaldi: fisarmonica, chitarra acustica elettr., banjo
Grisolia Vittorio : violino, flauti etnici,baghèt,mandolino…
Buratti Davide:contrabbasso
Gianni Rota: voce, chitarra, flauto, percussioni

Il gruppo dei CANTOSOCIALE in collaborazione con  l’Archivio di storia Orale e Popolare "Fiorella Scaglioli" presenta questo concerto-testimonianza in memoria e per tener viva la memoria dell’Olocausto e le vittime dei Lager. Canti e musiche legano con le memorie della deportazione, racconti veri  proposti in forma di monologhi che aiutano a capire quello che sembra impossibile spiegare: le crudeltà, gli orrori: dalle prime leggi  razziali per finire ai campi di concentramento. Parole e versi dei canti e delle canzoni evocano sottili e feroci discriminazioni per arrivare all’ orrore , la disperazione, la speranza e nuovamente  il lavoro massacrante , la fame , la paura, la morte dei campi di sterminio. Lo spettacoloè , secondo lo stile del gruppo, frutto di ricerche oraliste in linea con il lavoro che accompagna da sempre i Cantosociale. Questo: TRIANGOLO BLU, TRIANGOLO ROSA, TRIANGOLO ROSSO… LORO PORTAVANO IL TRIANGOLO GIALLO  prende spunto  dai triangoli di stoffa che i prigionieri erano costretti a portare nei campi di concentramento, secondo la categoria a cui appartenevano. Gli ebrei portavano un triangolo giallo sormontato dalla stella di David, gli internati politici portavano un triangolo rosso, gli omosessuali un triangolo rosa e i testimoni di Geova un triangolo porpora.I Triangoli verdi erano riservati ai “delinquenti comuni”, quelli neri ai cosiddetti “asociali”, quelli marroni agli zingari, quelli bianchi agli scioperanti, e infine quelli blu ai prigionieri di guerra dei paesi occupati. Ogni triangolo costituisce  per lo spettacolo un punto di partenza  di riflessione guidate da storie e canti che si incrociano  come le genti e le lingue diverse da cui provengono e che si sono coattamente ritrovate nei campi.  
Alcuni canti riguardano il periodo di  crescita del nazismo anche se la maggior parte provengono dai lager e sono  spesso frutto di rifacimenti di canzoni d’epoca, popolari e militari, di melodie che venivano cantate addirittura dagli stessi aguzzini delle SS e venivano poi riproposte dai deportati con nuovi testi dissacranti. Le parole, evocate dai brevi monologhi,come pietre lasciate dalle testimonianze, dalle poesie  permeate da suoni , dai canti e dalle canzoni trasportano lo spettatore in un viaggio lucidamente  emotivo. A partire da quel YELLOW TRIANGLE ( Triangolo Giallo) del cantautore irlandese  Christy Moore  che trae spunto dalle parole dei sermoni del pastore protestante (deportato a Auschwitz) Martin Niemoller. Quel:“ Sono venuti….” costituisce  un fermo e poetico atto d’accusa contro chi sapeva e non fece niente , contro GLI INDIFFERENTI, di qualsiasi provenienza. La scelta è stata fatta su canzoni d’autore che descrivono il periodo, musiche che accompagnano le storie e  poi sui canti storico-popolari divenuti simbolo in diverse nazioni, dell’opposizione all’occupazione nazista; capaci di aggregare e  persino muovere alla  ribellione. Alcuni di questi canti sono in forma di preghiera corale, per infondere speranza e forza morale a dispetto delle condizioni tragiche in cui si era costretti vivere. Altri contengono versi di incredibile forza che  riescono a parlare d’amore a dispetto dell’orrore. Altri come estrema forma di resistenza e dignità contro l’aguzzino, riescono persino ad ironizzare anche sulle camere a gas. Dell’orrore della non vita  nei campi di sterminio “parla”  il brano originale “DAKAU non può che essere blues” Non mancheranno musiche della tradizione popolare yddish e zingara .In particolare alcuni brani riguarderanno specificatamente il popolo dei Rom e le altre vittime della follia nazista : disabili, malati di mente(il famigerato progetto AktionT4) e perseguitati politico-sindacali e religiosi. Per questo sono state appositamente recuperate dall’oblio alcune canzoni d’autore  appositamente riarrangiate ,come del resto gli altri brani di repertorio. Tra queste "Se il cielo fosse bianco di carta" di Ivan Della Mea, un omaggio all’autore recentemente scomparso tratto dalla lettera del ragazzo galiziano Chaim lanciata oltre il filo spinato del lager di Pustkow e “Tredici milioni di uomini “ dei Cantacronache sull’assurdità della discussione sui numeri del genocidio ebreo.
Musiche e brani originali  frutto di accurate ricerche di Grisolia (violinista del gruppo) infine riporteranno  alla giusta attenzione anche  le vicende degli I. M. I., gli INTERNATI MILITARI ITALIANI catturati e costretti al lavoro coatto nei campi dai nazifascismi, il loro rifiuto ad aderire al nazifascismo dopo l’8 settembre li obbligherà a umiliazioni, lavoro duro e soprattutto la fame e per molti oltre 60.000 su 600.000 li porterà alla morte. Per le scuole, con differenti  versioni dello spettacolo per Medie e Superiori, lo spettacolo assume la forma di lezione –interattiva con elementi di scena , triangoli di stoffa oggetti ecc che serviranno a coinvolgere gli alunni,  e offrirà un ottimo spunto per successiove riflessioni oltre che  possibili discussioni in sala.
Lo spettacolo ha durata di 1 ora e 30 min circa ed è possibile presentarlo in teatro, sale saloni oltre che in spazi aperti. Il gruppo è dotato di autonomo impianto di amplificazione.
I CANTOSOCIALE attivi da 16 anni sul territorio nazionale con concerti, lezioni, animazioni culturali in vari contesti; dai teatri alle biblioteche dalle piazze ai centri sociali alle strade; partecipano spesso a feste popolari, rassegne e festival musicali e sono ben conosciuti anche nelle scuole di diverso grado, dalle materne alle superiori oltre che per gli spettacoli specifici su argomenti storici, anche per i numerosi laboratori di animazione alla lettura, di ricerca e teatralizzazione della cultura orale e popolare. In particolare il lavoro in questi anni realizzato sulla Storia del nostro Paese con specifici spettacoli-tematici  :dai  Deportati nei Lager, alla Resistenza, dal Risorgimento alla 1^ Guerra Mondiale frutto di ricerche storiche oraliste differenziate per territorio, li ha fatti apprezzare in tutta Italia. Del gruppo ormai consolidato fanno parte Vittorio Grisolia , violinista e pluristrumentista (ocarine, baghèt, flauti popolari, mandolino, armonica a bocca…) di valore assoluto nel panorama del folk italiano. Fondamentale anche l’apporto di Christian Anzaldi, trentenne novarese , stimato maestro di chitarra è noto per la sua vivace attività musicale in gruppi rock, pop ,blues dell’area novarese –milanese. La sua molteplice versatilità strumentale dalla fisarmonica alle diverse chitarre acustiche ed elettriche oltre a dobro, banjo ha arricchito di colori e timbri la musica del gruppo.Recentemente ha arruicchito l’organico Davide Buratti apprezzato contrabbassista di estrazione jazzistica ben conosciuto anche in ambito cantautorale. Il nucleo storico è composto dall’istrionico Piero Carcano che oltre a scrivere i testi, cantare, suonare kazoo e percussioni, recita e anima (quando è il caso)conducendo "empaticamente" per mano il gruppo in simbiosi con il pubblico. A fianco a lui Gianni Rota, l’inseparabile "fratello"artistico, grintoso, ritmico e sensibile accompagnatore con la chitarra acustica, suadente ricamatore di melodie al flauto traverso nonché cantante dalla voce ruvida e "nera". Il bresciano è un vero e proprio "rambler" di strada al servizio del gruppo, capace di districarsi in ogni situazione. I Cantosociale pur privilegiando l’aspetto emotivo e sociale del canto e della musica con gli anni hanno affinato le interpretazioni riuscendo gradualmente a caratterizzarsi di un suono distintivo : un " corposo, appassionato e contagioso folk" capace di permeare di forza emotiva e sensibilità le diverse situazioni performanti. 

Info: pierocarcano3@gmail.com       tel 3335740348 www.cantosociale.it    facebook: cantosociale

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