CRT Salone, lo spazio storico di Via Dini - Milano
MAGGIO AL SALONE
Seconda tappa di stagione: 8_31 maggio 2013
Da alcuni mesi impegnato in un programma di un effettivo ridisegno della sua struttura e del suo progetto artistico e culturale, il CRT ha scelto di procedere con prudenza. Per non inibire gli sviluppi cui sta lavorando per il 2013 e proseguire il programma di riequilibrio economico e organizzativo avviato nella seconda parte del 2012, ha scelto di dividere la stagione teatrale in due parti: la prima tappa di programma è stata presentata da ottobre a dicembre 2012, la seconda parte si svolgerà dall’8 al 31 maggio interamente al CRT Salone, lo spazio storico di Via Dini, di cui verranno utilizzati anche spazi inconsueti. Gli spettacoli, tutti accomunati da una durata di 30 minuti, infatti, saranno presentanti in palco, retropalco e foyer e saranno aperti ad un numero limitato di spettatori.
Una programmazione connotata dalla centralità di due lavori di tipo installativo e performativo di due delle compagnie, che hanno instaurato un legame di collaborazione e sintonia d’intenti con il teatro: Animanera, che presenta Intimacy - Nelle stanze degli altri, e Opera con Eco.
I due lavori, entrambi accomunati da una posizione liminale tra i generi, costituiranno una sorta di wunderkammer ricostruita all’interno della sala e in cui lo spettatore potrà circolare, scegliendo i propri tempi e la propria modalità di fruizione.
Intimacy-Nelle stanze degli altri ed Eco saranno in programmazione 11 giorni per 3 recite al giorno, il primo, e 10 giorni per 2 recite al giorno, l'altro.
Intimacy - Nelle stanze degli altri (8-19 maggio - retropalco), che nasce da una coproduzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro in collaborazione con la compagnia milanese, indaga sui diversi caratteri e personalità delle donne e degli uomini, che vivono singolarmente le proprie abitudini e ossessioni quotidiane. I personaggi maschili e femminili, in scena in due tappe separate, si muovono in spazi che ricostruiscono contesti casalinghi e sono osservati dal pubblico attraverso piccoli buchi nelle pareti della struttura-casa-labirinto. La performance dà, quindi, spunto per riflettere sulla sete voyeristica di privato, che ci ossessiona.
Nella seconda parte del mese sarà protagonista l’installazione della compagnia di Vincenzo Schino Eco (21-31 maggio - sala). Un paesaggio in cui convivono diversi dispositivi di percezione. Anche in questo secondo appuntamento lo spettatore, che attraverserà lo spazio della sala nella sua interezza, sarà coinvolto e libero di scegliere Il tempo di sosta e il punto di vista.
Faranno da contrappunto ai due lavori principali di Animanera e di Opera quattro soli femminili, uno diverso per ogni settimana, una vetrina trasversale, che vedrà come protagoniste quattro giovani attrici, interpreti di quattro personaggi femminili molto diversi fra loro eppure emblemi del nostro tempo.
Elisa Bottiglieri con Milena (8-12 maggio – sala), uno spettacolo che sino ad ora ha replicato in decine di appartamenti privati e situazioni extrateatrali e che per la prima volta si presenta in teatro con una versione specifica, ridotta e adattata per il CRT Salone, e Laura Graziosi con Pas d'ospitalitè (14-19 maggio – sala), il racconto al femminile di una solitudine domestica, andranno in scena tra le repliche di Intimacy.
A cornice di Eco saranno invece le due performance con musica I Mole People (21-26 maggio – foyer), del Gruppo di Teatro Campestre, in cui Elisabetta Granara interpreta una musicista alle prime armi, che, abbandonata dall'altro componente del duo retrò, si barcamena come meglio può fino alla fine della sua performance e Amy&Blake (28-31 maggio – foyer), nel quale Alice Conti porta in scena l'ultimo tragicomico concerto fisico di un'icona planetaria dello sfascio e di un talento musicale ineguagliato quale è Amy Winehouse.
MAGGIO AL SALONE programma
08 - 12 maggio 2013_women
14 - 18 maggio 2013_men
19 maggio 2013_men/women
INTIMACY
Nelle stanze degli altri
– retropalco
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro / Animanera
ideazione e regia: Aldo Cassano
drammaturgia: Magdalena Barile, Luca Scarlini
women: Natascia Curci, Lucia Lapolla, Lorenza Pambianco, Xena Zupanic
men: William Lecis, Christian Russo, Giovanni Rho, Federico Tinelli
voices (women): Benedetta Cesqui, Natascia Curci, Cinzia Spanò, Debora Zuin
voices (men): Aldo Cassano, Giovanni Franzoni, Massimiliano Loizzi, Massimiliano Speziani
assistenti alla regia: Antonio Spitaleri, Natascia Curci
scenografia / costumi: Monia Giannobile, Lucia Lapolla, Silvia Moro
audio eng.: Beppe Sordi, Luigi Galmozzi
realizzazione scene: Danilo Tamburini
organizzazione: Carolina Pedrizzetti
thanks to Jannelli & Volpi
DALL’8 AL 12 MAGGIO 2013
30 minuti di
MILENA - sala
di Elisa Bottiglieri e Raffaele Rezzonico
con Elisa Bottiglieri
testo Raffaele Rezzonico
costumi Silvia Mattje
con la collaborazione de La Corte Ospitale e LAB121
DAL 14 AL 19 MAGGIO 2013
30 minuti di
PAS D’HOSPITALITE’ - sala
di e con Laura Graziosi
ufficio stampa e promozione OffRome
DAL 21 AL 31 MAGGIO 2013
ECO - sala
produzione Opera e Teatro di Roma
cura della visione e regia Vincenzo Schino
pefromer Marta Bichisao
video Gaetano Liberti
scenotecnica Emiliano Austeri
suono Federico Ortica
realizzazione marionetta Gigi Ottolino
cura del progetto Marco Betti
DAL 21 AL 26 MAGGIO 2013
30 minuti di
I MOLE PEOPLE- foyer
produzione Il Gruppo di Teatro Campestre
di e con Elisabetta Granara
supporto musicale Michele Bernabei
DAL 28 AL 31 MAGGIO 2013
30 minuti di
AMY&BLAKE- foyer
concerto per le ultime parole d'amore
ideazione: Alice Conti
sguardo ottuso: Sabino Civilleri
in scena: Alice Conti, Enrico Ballardini
drammaturgia originale: Alice Conti, Chiara Zingariello
luci e fonica: Petra Trombini
costumi e parrucco: Eleonora Duse
video: Giuseppe Glielmi
08 - 12 maggio 2013_women
14 - 18 maggio 2013_men
19 maggio 2013_men/women
CRT Centro di Ricerca per il Teatro / Animanera
INTIMACY
Nelle stanze degli altri
Prima nazionale
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro / Animanera
ideazione e regia: Aldo Cassano
drammaturgia: Magdalena Barile, Luca Scarlini
women: Natascia Curci, Lucia Lapolla, Lorenza Pambianco, Xena Zupanic
men: William Lecis, Christian Russo, Giovanni Rho, Federico Tinelli
voices (women): Benedetta Cesqui, Natascia Curci, Cinzia Spanò, Debora Zuin
voices (men): Aldo Cassano, Giovanni Franzoni, Massimiliano Loizzi, Massimiliano Speziani
assistenti alla regia: Antonio Spitaleri, Natascia Curci
scenografia / costumi: Monia Giannobile, Lucia Lapolla, Silvia Moro
audio eng.: Beppe Sordi, Luigi Galmozzi
realizzazione scene: Danilo Tamburini
organizzazione: Carolina Pedrizzetti
thanks to Jannelli & Volpi
Intimacy accoglie in una casa di quattro stanze il mondo femminile e il mondo maschile nella loro totale intimità. Indaga sui diversi caratteri e personalità delle donne e degli uomini che vivono singolarmente le proprie abitudini e ossessioni nelle stanze di una realtà quotidiana.
Un viaggio nelle contraddizioni e nelle psicosi, in cui lo spettatore, riconosce il riflesso dei suoi gesti, delle sue micro ossessioni di tutti i giorni, distillato della ritualità e della mitologia del contemporaneo.
Intimacy coinvolge i visitatori invitandoli a spiare nell’intimità più segreta del quotidiano.
Le quattro donne e i quattro uomini, in scena in due tappe separate, si muovono in spazi che ricostruiscono contesti casalinghi: il bagno, la cucina, la camera da letto, il salotto.
Spiando attraverso piccoli buchi, nelle pareti della struttura-casa-labirinto, lo spettatore si muove intorno al perimetro della casa-cubo. E’ buio. L’azione dello spiare, del guardare senza essere visto, scatena un’immediata reazione di curiosità e di identificazione. Le azioni dei protagonisti permettono allo spettatore di conoscere e intuire l’universo dei loro segreti. All’apparire si affianca l’essenza e la semplicità dell’essere.
Nell’era dei reality-show, si scopre un piacere inspiegabile a spiare attraverso la TV, diventato il buco virtuale sul mondo per eccellenza. La performance si propone di farci riflettere sulla sete voyeristica di privato che ci ossessiona. Sulla nostra disattesa e insoddisfatta ricerca di intimità virtuale.
La logica del reality e la sua critica diventano quindi una componente essenziale dello spettacolo, che è costruito come un flusso temporale e ininterrotto di circa tre ore, dove i sensi, risvegliati anche dagli odori, dai respiri degli altri, dai rumori dei passi, alterano i suoni, le parole e i gesti dei quattro personaggi, spiati nel silenzio dagli occhi curiosi di chi li sta osservando in segreto.
ANIMANERA
Animanera interpreta e agisce il sociale, il politico e il presente attraverso drammaturgie originali e una molteplicità di linguaggi, che traggono ispirazione dal mondo delle arti visive e dei nuovi media. L’urgenza della compagnia è trovare strade alternative di comunicazione, declinando la contemporaneità in una ricerca interdisciplinare. Differenti visioni e percorsi interattivi creano storie, vite, luoghi, in una filosofia progettuale di avanguardia all’interno di un’estetica underground
retropalco
durata 30 minuti
da martedì a sabato ore 21.30, 22.00, 22.30 - domenica 12 maggio ore 18.30, 19.00, 19.30 –
domenica 19 maggio men ore 18.30, 19.00, 19.30; women ore 21.00, 21.30, 22.00
prezzo 7€ / prezzo men-women 12€
spettacolo per 25 spettatori – prenotazione consigliata
8 - 12 maggio 2013
CRT Salone
Elisa Bottiglieri – Raffele Rezzonico
30 minuti di MILENA
di Elisa Bottiglieri e Raffaele Rezzonico
con Elisa Bottiglieri
testo di Raffaele Rezzonico
costumi Silvia Mattje
con la collaborazione de La Corte Ospitale di Rubiera e di LAB121
Milena ha trovato una casa, ospite nello storico Salone del CRT di Milano. "Sembra la casa dei miei nonni...".
Milena è una ragazza come tante altre, vive sola e, a quanto pare, non esce mai.
“Quante Milene ci saranno in Italia? 100? Facciamo che sia così. Di tutte queste Milene una sono io”.
Accoglie il pubblico e inizia a raccontare di sé, della sua vita. Lo fa con leggerezza, in un ritmo serrato, ricercando consensi, a volte giustificandosi, a volte sorvolando, altre mentendo.
Un lavoro precario, una storia finita alle spalle, qualche aiuto da parte della famiglia, qualche sogno nel cassetto, bla bla bla.
'Ho una laurea in scienze taratà, taratà delle taratà nazionali ed europee...'
'Tutte le mattine mi piace fare ginnastica, mi concentro soprattutto su gambe addominali e glutei'
'La cosa più importante è essere spontanei, fare quello che ti senti...'
Prende vita un mondo, popolato da figli, vicini di casa, colleghi di lavoro, ex fidanzati, amanti, genitori.
Si, ma c'è qualcos'altro?
Altro cosa? Dietro dove?
Milena cammina ai bordi del vuoto. 'Non so. Forse ora dovrei denudarmi, almeno metaforicamente...'
Progetto teatrale per luoghi non convenzionali, Milena sino ad ora ha replicato in decine di appartamenti privati e situazioni extrateatrali.
Con 30 minuti di 'MILENA' per la prima volta a teatro, con una versione ridotta e specifica per il CRT Salone.
ELISA BOTTIGLIERI
Nata nel 1979. Dopo la Laurea in Storia e Critica del Cinema con Gianni Canova nel 2006, si diploma Attrice di Prosa prima nella Scuola di Kuniaki Ida nel 2003 a Milano e poi nel 2006 a Bologna presso la Scuola Alessandra Galante Garrone. Lavora e studia con Elena Bucci, Vittorio Franceschi, Lorenzo Salveti, Fabio Sonzogni, la Compagnia Babygang, Effetto Larsen, Paolo Rossi, Milena Costanzo, Gianmarco Pozzoli.
Ha lavorato anche nel teatro ragazzi con Kilodrammi, Claudio Autelli, Maria Pia Pagliarecci.
Studia danza negli anni con Christine Perrot, Aida Vaineri e con Lara Guidetti.
Insegna Discipline Teatrali presso l'Università Iulm dal 2009 e presso il Teatro Litta dal 2013.
Nel 2012 ha realizzato il primo spettacolo da solista dal titolo Milena, da un'idea di Raffaele Rezzonico e Elisa Bottiglieri, testo di Raffaele Rezzonico. La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie al sostegno de La Corte Ospitale di Rubiera e LAB121 di Milano, che hanno offerto gli spazi per provare.
In una prima fase di confronto con il pubblico ha scelto di portare in scena lo spettacolo Milena nelle case, nei salotti della gente e nei piccoli circoli milanesi, che assomigliano a delle case.
L'obbiettivo è stato quello di rivolgersi ad un pubblico di non adetti ai lavori e di portare il teatro a contatto con le persone, entrando nell'ambiente in cui vivono, o negli ambienti in cui sono soliti incontrarsi, diventando parte della loro quotidianità. Un'azione molto semplice, che ha permesso al lavoro di crescere e di prendere vita.
durata 30 minuti da mercoledì a domenica ore 20.30 prezzo 6€ spettacolo per 30 spettatori – prenotazione consigliata
14 - 19 maggio 2013
CRT Salone
Laura Graziosi
30 minuti di PAS D’HOSPITALITÉ
Prima milanese
di e con Laura Graziosi
ufficio stampa e promozione OffRome
Una giovane donna ha invitato a cena quattro persone
E’ tutto pronto
Da due anni nessuno entra nella sua casa
Attende gli ospiti con grande eccitazione
Finalmente ci sarà una festa
I fuochi d’ artificio arriveranno alla fine
Forse sarà solo l’inizio.
Pas d’hospitalité è il monologo di un solo personaggio, eppure ci sono altre quattro persone nella stanza a dialogare tra loro.
Lo spettacolo trae spunto da un dialogo realmente ascoltato in una tabaccheria tra la negoziante e una signora, che, dopo aver elencato gli innumerevoli piatti preparati la sera prima, precisava di non aver organizzato alcuna cena e di non aspettare ospiti. Da questo frammento quotidiano, nasce l'idea di esplorare la condizione della solitudine, sia reale che immaginata.
Pas d’hospitalité è il momento di sospensione di un passo, che vorrebbe andare verso l’esterno, ma allo stesso tempo ci trattiene dentro.
Invitare persone a cena, organizzare un menu che soddisfi tutti i palati, attendere l’arrivo degli ospiti e preparare la casa ad accoglierli: tutte queste azioni compongono il rito dell'ospitalità e riempiono il tempo che ne precede l'effettiva realizzazione.
Una donna ha preparato una cena, desidera godersi una festa in casa. Comunque vada la serata, nulla andrà sprecato, la solitudine domestica può essere “addomesticata” per trasformarla in un mezzo da mettere al servizio della propria vita.
E festa sia.
LAURA GRAZIOSI
Diplomata presso la Scuola del Teatro Stabile delle Marche, ha partecipato a diversi laboratori, tra i quali quelli diretti da Giorgio Barberio Corsetti, Valerio Binasco, Elena Bucci, Carlo Boso, Oscar De Summa, Claudio Collovà, Barbara Bonriposi.
Nell’ambito della drammaturgia ha seguito laboratori tenuti da Michele Santeramo, Francesco Niccolini, Stefano Massini e il laboratorio di scrittura RaiEri.
Ha collaborato e/o collabora in qualità di attrice con il Teatro Stabile delle Marche, la Compagnia MusellaMazzarelli, la Compagnia Pantakin da Venezia, la Compagnia Synergie Teatrali ed altre. E’ cofondatrice della Compagnia Vicolo Corto.
E’ autrice e attrice dei monologhi: “Cuore di pesce”, “Monnalisa”, “Italia Belpaese”, “Pas d’hospitalité”. Lo spettacolo Pas d’hospitalité è primo classificato al Festival della Creatività 2013 del Comune di Roma ed è in finale al concorso Teatro Made in Marche organizzato dall’Amat.
L’ultimo progetto TerraMarique risulta tra i vincitori per la giuria popolare al concorso Game, organizzato dal Teatro Stabile delle Marche.
Il lavoro di Laura Graziosi nasce dall’osservazione della realtà e di quanto in essa possa trovarsi di insolito, unico, apparentemente fuori dal gioco, eppure inserito nelle dinamiche di vita di ciascuno. Una visione spesso surreale e grottesca, per individuare quel paradosso che possa risultare utile, come uno spiraglio, alla descrizione della quotidianità. Il corpo e la voce danno concretezza ad un testo che nasce e si modella dentro e fuori la scena.
Laureata in Scienze della Comunicazione, nasce nelle Marche, vive a Roma.
sala durata 30 minuti
da martedì a domenica ore 20.30
prezzo 6€
spettacolo per 30 spettatori – prenotazione consigliata
21 – 31 maggio 2013
CRT Salone Opera
ECO
Prima milanese
produzione Opera e Teatro di Roma
cura della visione e regia Vincenzo Schino
perfomer Marta Bichisao
video Gaetano Liberti
scenotecnica Emiliano Austeri
suono Federico Ortica
realizzazione marionetta Gigi Ottolino
cura Marco Betti
ECO è un paesaggio in cui convivono diversi dispositivi di percezione.
Il tempo di sosta e il punto di vista saranno scelti liberamente da ogni visitatore che attraversa lo spazio.
Il corpo umano perde centralità e gravità.
Il respiro di un corpo è proiettato sull’altro, attraverso linee forza visibili e invisibili.
Il respiro è il processo che densifica le materie e le relazioni tra i dispositivi, nella tensione verso il vuoto.
Freefall.
NOTE DI REGIA
“I pesci degli abissi hanno forme mostruose, perché il loro corpo deve catturare la luce in modo diverso o deve vivere senza la luce. I pesci degli abissi spesso hanno il corpo trasparente, con lo scheletro a vista. I pesci degli abissi emanano luce propria, il loro corpo è in grado di generare luce.
Parto da un’idea semplice. Parto dalla letteralizzazione.
La struttura del movimento e la struttura del corpo. Lo scheletro del movimento.
Proiettare il movimento lontano da se. Essere in relazione con un altro corpo, aiutarlo a respirare. Prenderlo per mano.
Questo succede all’animatore e alla marionetta. Un corpo vivo e un corpo morto si influenzano a vicenda. Ogni respiro di un corpo è proiettato sull’altro.
Il corpo vivo deve essere attento al corpo morto. Averne cura. Non mollarlo mai.
Penso all’ultimo sguardo di Pinocchio verso il suo corpo di marionetta.
I corpi scheletrici di Giacometti erano pura essenza di movimento. L’Uomo che cammina è il camminare.
Uno degli esercizi che Marta sta svolgendo nella creazione coreografica è l’imitazione di un corpo che esegue una partitura di movimento in una videoproiezione.
Questo esercizio ha messo a fuoco per me uno dei fuochi dell’utilizzo della marionetta. Lavorare con un corpo morto permette una relazione basata sull’assenza. Distrarsi da se. Svuotare il proprio corpo per dare vita ad un corpo estraneo. Attraverso i muscoli, lo scheletro e lo sguardo. Non staccare mai gli occhi dall’altro corpo. Marta per seguire il movimento doveva necessariamente guardare il video. Il suo sguardo era sempre più “diverso”. Dai suoi occhi partiva una linea forza. Un nuovo arto.
Guardando il corpo attraverso gli spioncini percepisco un movimento di immersione. Per questo sono felice che sia arrivato il mare.
Sento un cambio di stato della materia in un movimento verticale di immersione. Una visione che diventa subacquea.
Dalla marionetta sospesa nel vuoto si tocca la porta, materica e pesante e si entra con l’occhio in una bolla interna. Un dentro.
Trompe l’oeil. Giorni fa è arrivata questa parola pensando al video movimento della camera nei carrelli, alla visione di quei carrelli con il videoproiettore, su grandi dimensioni. Succede questo, il muro si apre, si sfonda, ci si entra. Allora mi domando come e con cosa si può entrare nel pozzo di Eco.
Quel mare mi sembra un buon punto di partenza. Ho messo il computer a terra e l’ho guardato dall’alto… Penso solo al mare. Partirei da lì. Un mirino che si muove è interessante, immagino il fascio di luce che si muove sul pavimento.
Poi penso al finale di pietà. A quella sensazione del finale…
Ho appena rivisto qualche scena dell’Infanzia di Ivan con il pozzo ed è una miniera di spunti. Potrebbero anche cadere delle gocce sull’acqua. Muoverla.”
OPERA
Opera è un gruppo di ricerca artistica nato nel 2006 da un progetto di Vincenzo Schino (attore, regista, scenografo).
Il gruppo è formato da Marta Bichisao (danzatrice e coreografa), Gaetano Liberti (attore e videomaker), Riccardo Capozza (attore), Marco Betti (organizzatore), Emiliano Austeri (scenografo e costruttore), Pierluca Cetera (artefice e pittore), Letizia Buoso (dramaturg) e Federico Ortica (musicista e compositore).
Il suo luogo di lavoro è il teatro.
Il gruppo si chiama Opera dal nome del loro primo spettacolo.
Opera approfondisce problemi che riguardano differenti arti in relazione al teatro.
sala
durata massima 40 minuti
da martedì a sabato ore 20.30, 22.00 - domenica ore 18.30, 20.00
prezzo 7€
spettacolo per 30 spettatori – prenotazione consigliata
21 – 26 maggio 2013
CRT Salone
Il Gruppo di Teatro Campestre
30 minuti di
I MOLE PEOPLE
Prima milanese
produzione Il Gruppo di Teatro Campestre
di e con Elisabetta Granara
supporto musicale Michele Bernabei
“I Mole People sono una band che sposa innovazione e fascino retrò.
I Mole People hanno un vasto repertorio di canzoni d’amore e di morte e spaziano dalla war song alle dolci ballate, passando per il jazz e l’indie rock.
I Mole People sono un rétro acoustic duo. Uno sa suonare, l’altro no. Indovinate chi c’è con voi stasera.”
I Mole People (dal titolo originale del film di fantascienza “Nel Tempio degli Uomini Talpa”, del 1965) sono un progetto teatrale-musicale del Gruppo di Teatro Campestre e sono composti da Elisabetta Granara (ukulele, kazoo, uovo), accompagnata a volte da veri musicisti o guest stars.
L'attrice, che si ispira contemporaneamente alle atmosfere del varietà e dell'ambiente musicale indie, recita la parte di una musicista alle prime armi abbandonata dall'altro componente della band, chiamata I Mole People.
In un contesto decisamente superiore alle sue capacità, cerca di barcamenarsi come meglio può fino alla fine della sua performance, cantando canzoni arcinote, nella speranza che qualcuno venga a salvarla dal massacro al quale va incontro.
IL GRUPPO DI TEATRO CAMPESTRE
Il Gruppo di Teatro Campestre è nato nel 2008 ed è oggi un progetto teatrale open source alla continua ricerca di nuove contaminazioni artistiche. La direzione artistica a cura di Elisabetta Granara si è avvalsa negli anni di numerose collaborazioni creative tra cui Chiara Valdambrini, Luca Agricola, Sara Allevi, Elisa Occhini, Carlo Cicero, Musica da Cucina, Alberto Tamburelli.
Progetti connessi al Gruppo di Teatro Campestre sono Rural Indie Camp, Festival di Musica e Teatro Indipendente in Valle Scrivia, in collaborazione con l'Associazione Culturale Disorder Drama, I Mole People, performance teatrale-musicale tra la parodia e il revival con Elisabetta Granara e incursioni speciali ad hoc e UsaiGranaraDuet duo composto da Maria Luisa Usai e Elisabetta Granara, volto alla creazione dello spettacolo "Felicitazioni".
Oltre a sette versioni de "L'orso" di Cechov, il GTC ha prodotto "Un fischio, samba, morte" (Premio Medaglia del Presidente della Repubblica al Premio Giovani Realtà del Teatro 2011), "Civediamoaldìperdì" (Finalista Premio Scintille 2012, Premio Teatropianeta 2012, progetto selezionato per Play With Food III) ed è oggi impegnato in un nuovo progetto presentato alla semi-finale del Premio Scenario 2013.
foyer
durata 30 minuti
da martedì a sabato ore 21.30 – domenica ore 19.30 prezzo 6€
spettacolo per 30 spettatori – prenotazione consigliata
28 – 31 maggio 2013
CRT Salone
Alice Conti
30 minuti di
AMY&BLAKE
concerto per le ultime parole d'amore
Prima milanese
ideazione: Alice Conti
sguardo ottuso: Sabino Civilleri
in scena: Alice Conti, Enrico Ballardini
drammaturgia originale: Alice Conti, Chiara Zingariello
luci e fonica: Petra Trombini
costumi e parrucco: Eleonora Duse
video: Giuseppe Glielmi
Maybe I don't know what I'm doing but I know what love is – Amy Winehouse
Amy Winehouse è un simbolo, un'icona planetaria dello sfascio, un talento musicale ineguagliato, che illumina di ridicolo le stelline superficiali della discografia contemporanea. Amy – a dispetto del suo ingombrante scompigliato personaggio – è autrice di tutti i testi delle sue canzoni, un racconto ironico e spietato delle sue disavventure molto, troppo umane. Si dice che tanto più si alzano i suoi capelli, tanto più cresce la sua disperazione.
Ma in fondo è anche una ragazza di 27 anni, ironica, intelligente, disperata. Una donna che ha vissuto fino in fondo, senza moderazione e misura ogni sentimento umano, ogni storia incontrata. Un'assenza di misura che porta alla dipendenza e che ne fa simbolo – per contrasto, per opposizione – della mediocrità del presente di noi altri normali.
Una di quelle rare creature del mondo che devono e riescono a vivere ogni cosa fino in fondo, fino a consumarsi e a bruciare in fretta, prima del tempo della riflessione e della noia. La sua vicenda come una specie di acceleratore della vita e della morte, un amplificatore percorso dove tutto è assoluto, pieno, terribile.
A 24 anni due dischi d'oro e 5 Grammy, milioni di dischi venduti: è la persona che più ragazze nel Regno Unito vorrebbero essere. E smette di fare musica, inizia il declino.
Questo spettacolo vuole essere un omaggio, un tributo alla storia, ma anche una riflessione sul presente nostro che davvero pochi riescono a dire di vivere. Un presente sulla soglia, un accenno timido di giovinezza, mentre il tempo assoluto è già passato. L'assoluto ce lo siamo perso.
Attraverso la sua storia, dunque, s'indaga la dipendenza come radice, come legame alla vita. Si indaga come l'estrema vicinanza alla vita bruci tutto e di come invece si possa facilmente consumare una vita intera rimanendo intonsi. Questo vuole essere un discorso sulla dipendenza, sulla fame.
La pièce alterna momenti di parola pronunciata, cantata e di azioni fisiche. La ricerca che la costruisce passa attraverso l'utilizzo del corpo intero, del suo movimento danzato, codificato, riprodotto e concreto, della citazione dal mondo, del racconto; una sovrapposizione di strati successivi e contraddittori, di immagini, di gesti, di canti, di parole.
Sabino Civilleri_fondatore con Emma Dante della Compagnia SudCostaOccidentale ("mPalermu" Premio Scenario 2001 e Premio Ubu 2001; "Carnezzeria" Premio Ubu 2002; "La Scimia" Premio Migliore Attore al Salzburg Festival; "Alkestis"; "Cani di Bancata"; "Le Pulle"; "Ballarini"). Dal 2005 forma giovani attori con Manuela Lo Sicco ed Enya Idda. Fonda “UddU” Fully Unnecessary Production, casa internazionale per gli artisti. Nel 201 debutta il suo primo spettacolo "Educazione Fisica", di cui firma la regia con Manuela LoSicco (Milano CRT).
Alice Conti_attrice fisica e cantante, si forma con il Balletto Civile di Michela Lucenti (2004-2008). A Londra studia Drammaturgia Contemporanea alla Royal Academy of Dramatic Arts con Brian Stirner. Scrive un quartetto femminile a cappella. Studia e poi lavora con Emma Dante, Valter Malosti, Claudio Autelli. Nel 2011 la sua prima creazione al WTC Torino “On Incompleteness of Life”. Dal 2009 lavora con Sabino Civilleri e Manuela LoSicco (Educazione Fisica).
Chiara Zingariello_drammaturgia. Vive a Torino. E' antropologa e scrittrice. Diplomata al Master di Scrittura e Storytelling della Scuola Holden 2009-2011, ha partecipato e vinto alcuni concorsi letterari, come il Premio Ferrero per la Critica Cinematografica e Scrivilo Forte – i migliori scrittori under 30 del Piemonte. Scrive opere di narrativa e per il teatro, ha pubblicato racconti su Linus e su alcune antologie, collabora con la rivista Cineforum. Attualmente sta lavorando a una raccolta di racconti.
Enrico Ballardini_attore, musicista, cantautore e drammaturgo. Nel 2008 fonda la compagnia teatrale Odemà, con la quale ottiene la Segnalazione Speciale al Premio Scenario 2009, con il progetto “A tua immagine”. In qualità di attore è stato diretto da diversi registi tra cui Emma Dante, Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, Claudio Autelli, Stefano De Luca, Omar Nedjari, Claudio Orlandini. Come cantautore nel 2010 vince il terzo posto al premio “Note scordate” indetto dall’ANMIL con la canzone “Margherita Bradamante”. Oggi la sua musica esce sotto l’etichetta indipendente Totally Unnecessary Records.
foyer
durata 30 minuti
da martedì a venerdì ore 21.30
prezzo 6€
spettacolo per 30 spettatori – prenotazione consigliata
SEDE
CRT Salone
via Ulisse Dini 7, 20142 Milano
MM 2 ABBIATEGRASSO (uscita via Palanti) | tram 3,15 - autobus 79
PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI TELEFONICHE
02 89011644 (da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00)
biglietteria@teatrocrt.it
ACQUISTO BIGLIETTI ON-LINE
call centre Vivaticket 899666805
www.vivaticket.it
PREZZI
7€ Intimacy/Eco
6€ Soli femminili
12€ Intimacy men/women
10€ 2 soli femminili
5€ per chi viene a teatro in bicicletta
ORARI
Intimacy
da martedì a sabato ore 21.30, 22.00, 22.30
domenica 12 maggio ore 18.30, 19.00, 19.30
domenica 19 maggio men ore 18.30, 19.00, 19.30; women ore 21.00, 21.30, 22.00
durata 30 min – spettacolo per 25 spettatori – prenotazione consigliata
Eco
mar – sab ore 20.30, 22.00
domenica ore 18.30, 20.00
durata massima 40 min – spettacolo per 30 spettatori – prenotazione consigliata
Soli femminili
da mercoledì 8 a sabato 19 maggio ore 20.30
da martedì 21 a venerdì 31 maggio ore 21.30
domenica 26 maggio ore 19.30
durata 30 min – spettacoli per 30 spettatori – prenotazione consigliata
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