2012_02_12 Corbetta da Mozart a Pergolesi dallo strumentale al sacro

Domenica 12 febbraio 2012_02_12 ore  17,30
Palazzo Palazzo Brentano, via San Sebastiano, Corbetta (MI)
Fundatia Padri Somaschi (Targoviste - Romania)
con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Corbetta

presenta
Giovanni Battista Pergolesi
Stabat Mater
Per soprano, contralto, archi e continuo
Ayumi Togo, Soprano
Valentina Londino, Mezzosoprano

Wolfgang Amadeus Mozart
Serenata in Sol Maggiore K.525 Eine Kleine NachtMusik
I. Allegro
II. Andante
III. Allegretto
IV. Allegro

Antonio Vivaldi
Concerto in Do per due Flauti ed orchestra RV533
I. Allegro
II. Adagio
III. Allegro
Tommaso Maria Maggiolini e Giorgio Consolati, flauto

Orchestra I VENTI
L'orchestra i venti è una piccola e neonata formazione strumentale formata da studenti e diplomati provenienti dal Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano e dal Conservatorio di Milano. Nasce con l'intento di fornire ai professionisti di domani un facile accesso al mondo del lavoro musicale, permettendo loro di compiere la fondamentale esperienza della vita orchestrale. L'orchestra i Venti vuole proporre una maniera onesta di fare musica: il rispetto del testo scritto, l'eliminazione dei clichés e delle tradizioni esecutive che negli anni si sono accumulati: un ritorno al passato senza mai cadere nella oggi assai POP-olare filologia.

Stabat Mater
i Venti vuole proporre una lettura di questa immortale e meravigliosa composizione di Pergolesi che si discosti dalla filologia d'oltralpe. Il primo obiettivo è trasmettere l'italianità dello stabat (Pergolesi nasce a Jesi e studia a Napoli) eliminando i cliché esecutivi imposti a priori da un tipo di filologia che ha radici anglosassoni, olandesi o, anche americane, nell'ulteriore consapevolezza, certo discutibile, che Pergolesi non sia un compositore profondamente barocco. La parola assume un nuovo valore e non è più al servizio della musica, ma anche non ne è indipendente. Testo e musica sono perfettamente contestuali e compito dell'orchestra è valorizzare questa caratteristica compositiva. La difficoltà tecnica tutt'altro che elevata sposta il problema della concertazione su altri parametri ed in particolare sul tipo di suono: la ricerca di un suono caldo, vibrato, espressivo, segue le indicazioni del compositore stesso il quale ha avuto l'accortezza di sostituire alle diciture piano, pianissimo, indicazioni più ampie come dolce, sottovoce e dolce assai. Dolce assai indica non solo una dinamica, ma anche un tipo di suono, un atteggiamento da tenere nei confronti del melos e soprattutto la natura napoletana di questo grande capolavoro.

Serenata in Sol Maggiore
Non c'è niente di più difficile che scrostare l'Eine Kleine da una serie di vizi che si sono stratificati a causa di numerose, troppe esecuzioni. Ogni orchestrale conosce a fondo questa composizione, e la affronta in maniera spesso disattenta. Mozart, genio indiscusso della musica, dietro alle celebri melodie nasconde fraseggi innovativi, equilibri insoliti, armonie sorprendenti e scrive una partitura molto più interessante di quello che all'ascolto può apparire. La correlazione temporale interna a questa serenata è spesso ignorata a danno della Romanza, un Andante, sovente trasformato in un Adagio. Il lavoro affrontato con l'orchestra è solo l'inizio di un cammino catartico pieno di difficoltà verso un equilibrio di cui certo Mozart è meritevole.

A proposito di Padri Somaschi:
Si terrà martedì 14 febbraio 2012_02_14 alle ore 21.00 nella Sala Consiliare di Via Fornaroli - Magenta la presentazione del libro 'L'origine della congregazione dei Padri Somaschi'.
Sarà presente l'autore del libro Padre Gianni Bonacina, somasco, ricercatore e docente di filosofia e storia e preside del liceo Gallio di Como.
La serata, cui interverranno anche il sindaco di Magenta Luca Del Gobbo, l'assessore alle Politiche per la Famiglia Carlo Morani, Padre Luigi Amigoni (superiore provinciale dei Padri Somaschi) e Padre Gianni Munaretto (parroco della Parrocchia SS- G. Battista e G. Emiliani), è organizzata in occasione del 50° anniversario della presenza e dell'attività somasca a Magenta.

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