Martedì 15 marzo 2010, ore 21
Mercoledì 16 marzo 2010, ore 21
Giovedì 17 marzo 2010, ore 21
Teatro Fraschini - Pavia
Antheia presenta
L’Appartamento
adattamento italiano di Edoardo Erba e Massimo Dapporto
tratto dal film dall’omonimo film di Billy Wilder e I.A.L. Diamond
(Metro-Goldwin-Mayer) prodotto in accordo con la MGM ON STAGE, Darcie Denkert e Dean Stolber
con Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli, Rossana Bonafede, Riccardo Peroni, Carlo Ragone, Riccardo Maria Tarci
musiche originali Antonino Armano
scene Luca Nardelli
costumi Cristiana Ricceri
light designer Mario Esposito
musiche eseguite dalla Elio and Freddy’s Big Band
regia Patrick Rossi Gastaldi
Massimo Dapporto esprime tutta la sua vis comica “d’alta classe” e la sua eleganza sorniona disegnando un Bux sarcastico e a tratti sprovveduto, più incline a non saper dire no alla prevaricazione e all’arroganza, sempre pronto a strappare la risata del pubblico; Benedicta Boccoli, una Fran discreta e naturale, tiene testa al protagonista insieme agli altri interpreti, allo scanzonato ed ironico medico (Riccardo Peroni), all’esuberante segretaria (Rossana Bonafede) e agli scapestrati Carlo Ragone e Riccardo Maria Tarci.
Il film L’appartamento, nel 1960, fece incetta di Oscar, ben cinque, conquistò la prestigiosa Coppa Volpi a Venezia e il riconoscimento della British Academy. Attraverso una trama leggera, una sorta di pochade, si denunciava l’inesorabile trasformazione di una società, disposta a tutto per ottenere consensi e successo. Su tutto il film rimaneva impressa la geniale mano del regista Billy Wilder, graffiante e lucida, ma anche l’impagabile interpretazione dei due protagonisti, quella di Jack Lemmon, che interpretava un arrivista nevrotico già vittima del sistema e quella di una giovanissima Shirley MacLaine, perfetta nella parte della sbarazzina ed intraprendente Fran Kubelik.
Per sbarcare il lunario Bud Buxter, giovane impiegato di una imponente società di assicurazioni, affitta la propria casa ai dirigenti della sua azienda per incontri galanti clandestini. Le richieste sono continue, negli orari e momenti più impensati e, se da una parte questo “mercato” costringe il protagonista a destreggiarsi tra imprevisti e momenti comici alle prese con colleghi e vicini di casa, dall’altra gli assicurano una promozione dietro l’altra. La situazione prende però una brutta piega quando Bad, attratto dalla giovane addetta agli ascensori, Fran Kubelik, la ritrova nel proprio appartamento con il principale della società. La ragazza però si è resa conto che il boss non la sposerà, e, disperata, inghiotte dei sonniferi. Bad interviene precipitosamente, si prodiga con solerti cure chiamando un medico. Per il giovane impiegato il dilemma comincia a farsi logorante: meglio perdere l’amore o il lavoro? Se però c’è di mezzo l’amore, in una commedia con l’ happy end, si sa, carriera e denaro passano in secondo piano.
Lo spettacolo teatrale è scritto, a cinquant’anni esatti dall’uscita del film, da Edoardo Erba in collaborazione con lo stesso Dapporto. Il drammaturgo pavese, con buona dose di esperienza, trasforma la sceneggiatura del film in commedia teatrale. Si respira un clima newyorkese, a suon di jazz, con lieve ironia, e il regista Patrick Rossi Gastaldi ha voluto conservare quella atmosfera (del film) un po’ retrò per evidenziare una certa dose di innocenza, condita da buoni sentimenti, che ha caratterizzato un’epoca ormai estinta.
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