Cornilio Sghez
Presenta Antonio Cornacchione in
Silvio c’è?
con Carlo Fava
satire di Antonio Cornacchione, Marco Posani, Luca Bottura
liriche di Carlo Fava, Gianluca Martinelli
produzione Stefania Cornacchione
organizzazione Roberto Vanenti
distribuzione Promo Music
grafica Fabio-Carlo Stella
Rassegna IL TEATRO CHE RIDE- rassegna di teatro di pensiero e di comicità
promossa dalla Fondazione Teatro Fraschini e dalla Provincia di Pavia
A quattro anni di distanza dallo spettacolo “Povero Silvio” Antonio Cornacchione torna ad occuparsi del Presidente del Consiglio. Dopo anni di sodalizio e successi il loro rapporto, che pareva essere entrato nelle secche dell’abitudine e dell’ordinario, si è di nuovo infiammato e rafforzato. Berlusconi e Cornacchione hanno stretto un patto di mutuo soccorso e in questo momento quello che ha più bisogno di aiuto è senz’altro il Premier. Per questo l’amico Cornacchione ha deciso di scendere di nuovo in campo, armato solo di amore e di carità, per difendere Silvio dai cattivi che non gli vogliono bene e per far trionfare le armate del Bene contro le orde del Male. Dove hanno fallito i suoi avvocati e suoi tanti portavoce, Cornacchione vincerà, grazie alla sola forza dell’Amore.
Silvio Berlusconi e Antonio Cornacchione si ritrovano insieme sullo stesso palcoscenico, grazie a Silvio C’è? il nuovo spettacolo del comico milanese. Ma questa volta se Berlusconi cerca di fare un passo indietro, di spegnere i riflettori accesi su di lui per non personalizzare la politica, allora è necessario rispettare la sua scelta e parlare di tutto pur di non parlare di lui. E allora si parla di gossip, con Daddario &Co, dell’ “informazione” di Vespa e Minzolini, di Brunetta e altro ancora. Alla fine Berlusconi non è che uno degli ingredienti dello spettacolo in un’ora e mezza di confronto con la realtà italiana, raccontata e cantata da Cornacchione e musicata da Carlo Fava, solida figura del teatro canzone e amabile chansonnier. I due complici duettano insieme, rileggendo con ironia i tempi curiosi che andiamo vivendo e si congedano con un omaggio a Giorgio Gaber.
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