2009_12_06 Si inaugura il Presepe del Comune di Milano

Dal 6 dicembre al 6 gennaio 2010
Palazzo Marino – sede del Comune di Milano
PER IL NATALE, IL PRESEPE DEI MILANESI
Inaugurazione domenica 6 dicembre alle ore 19.00, il Ministro per le Riforme e il Federalismo Umberto Bossi e il Sindaco Letizia Moratti .
 
Sarà il cortile d'onore di Palazzo Marino, la casa dei milanesi, a ospitare per la prima volta la capanna di Betlemme con il bue e l'asinello, l'arcangelo Gabriele e tutto il corredo iconografico di Re Magi, pastori e astanti nella più classica e tradizionale delle rappresentazioni della Natività, Realizzato da un gruppo di artisti-artigiani di Varese riprendendo le forme e la tradizione dei presepi milanesi e lombardi, hanno inserito le oltre 40 statue, dell'altezza variabile dai 125 ai 52 cm, in una suggestiva ambientazione di 100 mq, capace di riprodurre il fascino della Natività tra palme, ulivi e un laghetto con tanto di ruscello.  L'installazione del Presepe  è realizzata dall'Assessorato al Turismo, Marketing Territoriale, Identità.
Il presepe consentirà a tutti i visitatori, che entreranno a Palazzo Marino, di rivivere le emozioni e i significati più autentici e profondi  della natività ritrovando in essi le propria identità cristiana. In loco, infatti, verrà allestito un punto di raccolta fondi il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza. Inoltre  per i numerosi turisti presenti in città durante il periodo delle festività natalizie, il presepe può  rappresentare un ulteriore spunto per visitare "la casa dei milanesi" magari prima di entrare ad ammirare il quadro "San Giovanni Battista"di Leonardo da Vinci  proveniente dal Louvre ed esposto per l'occasione in sala Alessi.
 
"In questo  periodo di costanti attacchi alle radici cristiane della nostra identità abbiamo voluto, per la prima volta, portare nella casa dei milanesi il simbolo più autentico del Natale, il Presepe" così l'Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Massimiliano Orsatti. " Nella convinzione – prosegue Orsatti – che tutelare i simboli dalla nostra tradizione culturale  equivale a difendere le fondamenta stesse dell'Europa, da chi sotto il segno di una asettica laicità culturale vuole omologare, storie e tradizioni che se pur differenti  mantengono e vantano una propria  origine comune  capace di unire e non certo dividere."

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